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David Fuller, il mostro degli obitori: “Non so perché lo facevo”

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L’incredibile storia del necrofilo assassino inglese David Fuller, che dopo aver ammesso due delitti avvenuti nel 1987, ha confessato di aver abusato di oltre 100 cadaveri

L’elettricista filmava ogni rapporto sessuale con i cadaveri, scelti a caso: da una bimba di 9 anni ad una donna di 100. A novembre ha confessato, dall’ergastolo, altri 16 abusi. La Procura: “Mai visto niente di simile”

Tutta la vicenda nell’approfondimento di Cronaca Vera

David Fuller
David Fuller

Royal Tunbridge Wells (Inghilterra) – Per decenni David Fuller, 68 anni, è stato per tutti un tranquillo elettricista che viveva a Heathfield, East Sussex. Certo, nel 1973 e nel 1977 era stato condannato per qualche furto in casa. Ma era roba remota, che nessuno ricordava più. Sposatosi tre volte, quattro figli, nel dicembre 2020 era in casa con la terza moglie Mala quando i poliziotti, telecamera in mano, bussarono alla sua porta e gli contestarono due delitti avvenuti 33 anni prima: Wendy Knell, 25 anni, e Caroline Pierce, 20, passati alle cronache come gli irrisolti “delitti del monolocale”.

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Entrambe di Royal Tunbridge Wells, erano state uccise e violentate una volta morte. La prima era stata ritrovata strangolata in casa il 23 giugno 1987 nel suo letto, con profonde ferite alla testa. L’altra era stata rinvenuta in un fossato di campagna pieno d’acqua a St. Mary in the Marsh pochi mesi più tardi, il 24 novembre 1987, a 40 miglia dal suo appartamento di Grosvenor Park, dove era stata aggredita e, anche lei, violentata da morta. David non mostrò emozioni. Si limitò a dire che una non la conosceva. Nessuno sapeva ancora dell’orrore che sarebbe emerso dai suoi pc.

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I DELITTI DI DAVID FULLER

Il suo dna era nelle mani degli inquirenti dal 2007, per un’indagine su un vecchio delitto irrisolto. Ma solo 13 anni più tardi riuscirono a confrontarlo con quello delle due vittime del 1987. Ci arrivarono per caso, trovando una corrispondenza con il fratello: l’assassino doveva essere uno stretto parente. Su una borsa di Wendy c’era un’impronta insanguinata che corrispondeva ad un paio di scarpe da ginnastica che l’elettricista indossava in alcune foto degli anni 80.

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Emerse che conosceva Wendy perché portava spesso le fotografie da sviluppare al suo negozio SupaSnaps. E ne aveva tante: appassionato di birdwatching e ciclismo, faceva tanti scatti. Era stato pure fotografo non ufficiale per la rock band inglese Cutting Crew e nel 1985 li aveva accompagnati in tour con la sua seconda moglie Sally. Fu solo quando il dna e le altre prove lo inchiodarono, che ammise i due omicidi, commessi, giurò, mentre la sua capacità di intendere e di volere era ridotta. Ma era solo l’inizio.

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GLI OBITORI

Durante la perquisizione emerse dai suoi pc una «biblioteca di inimmaginabile depravazione sessuale». Vennero fuori oltre 14 milioni di immagini di reati sessuali. In molti il protagonista era lui, intento a violentare i cadaveri di due obitori: il Kent and Sussex Hospital, ormai chiuso, e il Tunbridge Wells Hospital, in cui lavorava ancora come elettricista. Grazie al suo badge per la manutenzione, poteva entrare quando voleva e, approfittando dell’assenza delle telecamere, usava i cadaveri per il suo piacere, almeno dal 2008 fino all’arresto.

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DAVID FULLER

Annotando spesso tutto su alcuni diari, compresi nome ed età delle vittime, come gli atti necrofili su una bimba i 9 anni o su una donna di 100: «Non so perché lo facevo e quando ho cominciato» dirà infine. Per il procuratore Libby Clark «i crimini profondamente angoscianti di David Fuller sono diversi da qualsiasi altro che ho incontrato nella mia carriera e senza precedenti nella storia legale britannica. Nessun tribunale britannico ha mai visto abusi di questa portata contro i morti prima d’ora».

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LE FAMIGLIE

Le famiglie dei defunti, in tribunale, sono inorridite: «In un mondo in cui le donne non sono al sicuro da vive, non sono più al sicuro da morte. Questo incidente rimarrà per sempre nella mia mente quando altri cari moriranno» ha dichiarato un uomo. La mamma della bimba di 9 anni ha detto che sarà perseguitata per sempre: «Come farò a farmi perdonare da lei? Tornerò a casa stasera, come ogni notte, e vedrò l’abuso che l’uomo ha fatto alla mia bambina».

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E un altro ancora: «Il ricordo della morte di mia madre è stato sporcato». Katrina Frost, la mamma di Caroline Pierce, una delle due giovani uccise nel 1987, ha dichiarato: «Ho dovuto sopportare 34 anni l’idea di non sapere perché qualcuno le aveva fatto questo. Non si meritava quello che le ha fatto questo animale. Deve essere stata terrorizzata quando è morta».

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Il 15 dicembre 2021, David Fuller è stato condannato all’ergastolo, comprensivo di 12 anni per gli abusi sui cadaveri. Nel novembre del 2022 ha confessato altri 23 abusi, portando il conto a 102. Di quanti corpi privi di vita abbia approfittato, però, è impossibile dirlo.

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Si sa però che i media inglesi hanno scavato nel suo passato, scoprendo due amanti. Una lo ricorda come un insospettabile «perfetto gentiluomo». E la terza moglie, sposata alle Barbados nel 1999, sotto choc, lo ha lasciato subito, andandosene via: «Non potevo restare in quella casa sapendo cosa faceva e cosa succedeva lì dentro». Per tutti è ora il mostro dell’obitorio, che nessuno dimenticherà mai.

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