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Gary Francis Poste era l’imprendibile serial killer Zodiac?

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Dopo più di mezzo secolo sarebbe stato individuato Zodiac, il serial killer più furbo, spietato e ricercato dai tempi di Jack lo Squartatore: ma il sospetto è morto tre anni fa.

Al famigerato assassino sono stati dedicati innumerevoli libri e film. Sfidava la polizia con frasi in codice per farsi trovare: non lo presero mai.

L’Fbi, tuttavia, è cauta: “Abbiamo centinaia di segnalazioni l’anno”

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Il servizio che Cronaca Vera ha dedicato a ZodiacLOS ANGELES- Scovato Zodiac. Il più famigerato e imprendibile serial killer dai tempi di Jack lo Squartatore, sarebbe stato finalmente individuato da una squadra speciale di investigatori. Peccato che nel frattempo sia morto.

Si tratterebbe di tale Gary Francis Poste, morto a 80 anni nel 2018. Una scoperta clamorosa, svolta da 40 tra esperti tra detective, giornalisti e ufficiali dell’intelligence militare, ma sulla quale l’Fbi è cauta e ritene il caso tuttora aperto.

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IL CASO ZODIAC

Zodiac colpì tra la California e il Nevada alla fine degli anni ’60. Aggrediva anche coppiette e gli furono attribuiti cinque delitti certi. Anche se fu sospettato di aver fatto almeno 37 morti. Si divertiva a sfidare gli inquirenti, inviando loro lettere con tanto di codici cifrati, che invitava a risolvere e a pubblicare sui giornali, pena spargere nuovo sangue.

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Non tutti furono risolti. Alcuni di essi facevano riferimenti all’acqua, sostanza che sembrava ossessionarne anche i delitti (colpì spesso in zone vicino a laghi, ad esempio). Annunciò che presto avrebbe cominciato a mutilare anche le donne che uccideva. Poi, un giorno, misteriosamente, sparì. E in mezzo secolo non c’è stato verso di prenderlo.

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Mostro di Firenze, un caso aperto – SPECIALE

Proprio quei riferimenti accesero una lampadina nel giornalista Francesco Amicone, che in un’inchiesta giornalistica identificò Zodiac nel mostro di Firenze, ovvero in un ex poliziotto americano diventato testimone al processo contro Pietro Pacciani. Chiamato in causa, l’uomo, Joseph Bevilacqua, annunciò querela contro il cronista.

All’epoca dell’indagine di Amicone la vicenda rimbalzò anche negli Usa, dove la caccia al serial killer appassiona pure gli enigmisti, che da decenni provano a risolvere gli indovinelli di Zodiac.

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Uno di essi diceva: «Mi piace uccidere le persone perché è molto divertente, è più divertente di uccidere animali selvaggi nella foresta perché l’uomo è l’animale più pericoloso. Uccidere qualcosa è un’esperienza eccitantissima per me è persino meglio di venire con una ragazza. La parte migliore è che quando muoio rinascerò in paradiso e tutti quelli che avrò ucciso diventeranno miei schiavi non vi darò il mio nome perché cerchereste di rallentare o fermare la mia collezione di schiavi per la mia seconda vita».

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Zodiac, il film

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Nessuno decifrò mai gli ultimi 18 caratteri. L’ultimo messaggio era stato decriptato lo scorso dicembre. Perché il caso ha ispirato libri e film, il più noto dei quali nel 2007 con Robert Downey Jr., Mark Ruffalo e Jake Gyllenhaal, entrati successivamente nell’universo Marvel nei panni di Iron Man, Hulk e Mysterio. Tuttavia Poste, il sospettato, è morto.

Come fanno allora ad essere sicuri che fosse Zodiac? Il serial killer gli attribuirono solo 7 delle 37 vittime “confessate” a partire dal 1968, due delle quali riuscirono a sopravvivere: David Arthur Faraday, 17 anni, e Betty Lou Jensen, 16, uccisi a colpo di pistola; Michael Renault Mageau, 19 anni, e Darlene Elizabeth Ferrin, 22, l’anno successivo rimasero feriti, ma lei spirò in ospedale.

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Il 27 settembre dello stesso anno fu la volta di Bryan Calvin Hartnell, 20 anni, e Cecelia Ann Shepard, 22, raggiunti stavolta da alcuni fendenti. Hartnell riuscì a farcela. L’ultima vittima accertata fu Paul Lee Stine, 29 anni, ucciso con un’arma da fuoco l’11 ottobre successivo.

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Gwen

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L’INCHIESTA SU ZODIAC

Ma i 40 nuovi detective sono partiti da un caso del quale Zodiac fu solo sospettato, avvenuto due anni prima delle sue gesta: il delitto di Cheri Jo Bates, 18 anni, pugnalata a morte 42 volte e quasi decapitata il 30 ottobre 1966 al community college di Riverside, California. Lì ritengono si muovesse Gary Francis Poste, la cui fisionomia dell’epoca, a guardare la fronte, mostrerebbe una cicatrice simile a quella dell’identikit stilato dell’assassino.

Ma non c’è ovviamente solo questo: nei rompicapi, si sono accorti, mancano proprio le lettere del nome di Poste: «Bisognava conoscere il nome completo di Gary per decifrare questi anagrammi. Non credo che ci fosse altro modo per trovare la verità».

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Poste con l’amico Glynn Barne

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I giornali anglosassoni si sono scatenati e Newsweek ha scovato su Facebook alcune presunte immagini di Poste, pubblicate da un amico, Glynn Barnes, in cui apparivano insieme e felici. Ma non è chiaro se tali post siano autentici. L’Fbi è prudente e ritiene l’indagine ancora aperta. I “Case Breakers”, come si chiama lo speciale gruppo di investigatori, hanno dalla loro anche la testimonianza di una donna, tale Gwen, che da piccola aveva come baby sitter Poste e sua moglie Mary.

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La donna si dice sicura che lui fosse Zodiac e rammenta quando Poste gettò Mary giù dalle scale nella loro casa di Groveland, il 22 febbraio 2016. L’anziana, ora in una struttura assistita, avrebbe rivelato a Gwen: “Mi dispiace di non aver detto ai poliziotti del suo passato”.

E un amico di Pste, tale Will, ricorda di aver girato per vent’anni con Poste nel nord della California con lo zaino sulle spalle, a partire dal 1987. Ha riferito di come Poste si divertisse ad ammazzare animali «indiscriminatamente», divertendosi poi a deturparli in modo «agghiacciante». Caso chiuso?

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