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Sophie Eastwood, il killer che si percepisce come una “bebè” e pretende in cella pannolini e pappe

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Sophie Eastwood è una transgender scozzese che, quando era ancora uomo, strangolò il compagno di cella con una ferocia tale da essere paragonato ad Hannibal Lecter, il più famoso serial killer della letteratura e del cinema.

Ora “si percepisce” come una neonata: esige pannolini e pappe in cella. E vuole essere accompagnato per mano dalle guardie quando esce in cortile per la passeggiata. Il fatto più assurdo? Viene assecondato.

Ma scoppia la polemica sui media inglesi sul “politicamente corretto”, tendenza che nel Regno Unito ha raggiunto ormai livelli demenziali: basta l’autocertificazione per cambiare genere. Cosa che ha permesso ad alcuni stupratori di proseguire a violentare le donne dietro le sbarre

sophie eastwood
Sophie Eastwood, dal Daily Record

Sophie Eastwood ha 36 anni, ma si percepisce come un bebè. Pretende pannolini e pappe. E vuole che le si dia la mano quando esce in cortile. La prima cosa assurda è che questa cosa da manicomio viene accettata. La seconda cosa ancora più bizzarra, è che tutto ciò avviene in un carcere, dove i secondini sono costretti a portarla per mano.

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Sophie Eastwood, come Hannibal Lecter

La storia di Sophie Eastwood viene raccontata dal Daily Record. Non è nata donna, ma uomo. Scozzese, si chiamava infatti Daniel quando finì nel carcere di Dumfries Young Offenders Institution per guida pericolosa. Era il 2004 e sembrava un incidente di percorso come capita a tanti giovani. Invece, un mese prima del rilascio, strangolò il compagno di cella Paul Algie, 22 anni, con una forza “notevole e prolungata”. La ferocia fu tale che le guardie lo paragonarono al famigerato serial killer inventato da Thomas Harris, ribattezzandolo Hannibal Lecter Jr.

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Da Daniel a Sophie Eastwood

Gli diedero l’ergastolo, anche se nel Regno Unito con questa pena si possono ottenere benefici dopo 15 anni. Nel 2016, parlando con gli psicologi, si convinse di non essere gay, ma di identificarsi come donna: sicchè iniziò la transizione, iniziando a prendere farmaci per bloccare la produzione di testosterone. E passando a farsi chiamare non più Daniel, ma Sophie Eastwood.

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Le proteste

Spostata nella sezione femminile del carcere di Polmont, a Brightons, i 15 anni di detenzione minima sarebbero finiti ai primi del 2020. Ma fu considerata comunque socialmente pericolosa. Parlando un anno fa al Daily Record si lamentò: «Nel gennaio 2020, ho soddisfatto tutti i criteri standard per passare ad una pena meno afflittiva, tranne per il fatto che non fossi biologicamente femmina. Il servizio carcerario voleva che mi sottoponessi ad una valutazione psicologica perché non ne avevo una da quando avevo iniziato a vivere da donna. Un dirigente mi disse che avrei superato la valutazione se fossi stato ancora un uomo. Ma questo è sessista e transfobico».

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Manipolatore

Ora la transgender Daniel-Sophie ha cambiato ancora. E ha deciso di percepirsi bebè. Pretende pappe e pannolini in cella. Ed esige che i secondini le diano la mano quando esce ed entra nella cella. Nel delirio del politicamente corretto che affligge soprattutto il Regno Unito, il personale della prigione sta tentando di attenersi a queste demenziali indicazioni. Anche se una fonte confida al quotidiano che rispetto all’essere transgender «questo è ovviamente qualcosa di completamente diverso e il servizio carcerario scozzese non ha alcun protocollo in atto per trattare con i detenuti che decidono di essere bambini».

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Il dibattito

La vicenda è presto diventata argomento di dibattito sui media inglesi. Scrive ad esempio Paul Bracchi sul Daily Mail: «Sembra ridicolo, anzi è ridicolo. Ma i protocolli di identità di genere e di riassegnazione di genere vigenti nelle carceri scozzesi, sviluppati con la Scottish trans alliance e il gruppo di pressione Stonewall, offrono ampi privilegi ai detenuti transgender».

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I precedenti

Il livello è grottesco: nel 2018 tale David Thompson, all’ergastolo per stupro, anche di bambini, chiese di essere spostato in un carcere femminile perché si percepiva donna. Lo accontentarono, lasciando che passasse al nome di Karen White.

David Thompson
David Thompson

E ovviamente violentò altre due donne. Spostato nuovamente in un carcere maschile, aggredì il compagno di cella. E subito dopo chiese di cambiare sesso.

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David Thompson
David Thompson alias Karen White

L’autocertificazione

La settimana scorsa l’ultimo folle caso, sempre in Scozia, di Isla Bryson, 31 anni, nata Adam Graham quando, nel 2016 e nel 2019, violentò due donne. Ha iniziato a truccarsi e mettersi la parrucca. E vuole essere spostata in un carcere femminile. Tanto, per cambiare genere, nel Regno Unito basta l’autocertificazione. Come avveniva per il Covid. Ma non è la stessa cosa.

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Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

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