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Fenomenologia del nuovo Normale, che sa di aver ragione, ma non sa dire perché

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Nella diatriba infinita sul green pass s’impone sui social una particolare figura: fenomenologia del nuovo Normale, l’uomo medio assurto alla razza di Eletto (attenzione alle sei note finali e ai numeri reali sul Covid in Italia)

 

Il nuovo Normale sa che ha ragione. Non sa dire perché, ma ha ragione.
Il nuovo Normale ha un lavoro garantito e non protesta e non sbraita, purché non gli tolgano i buoni pasto.
Da quando è iniziata la pandemia il nuovo Normale ha cambiato mille volte idea, ma non se lo ricorda più. Prima pensava che non ci fossero pericoli perché l’aveva detto l’esperto in tv. Poi che questa fosse solo un’influenza, perché l’aveva detto l’esperto in tv. Quindi che la mascherina non servisse, perché l’aveva detto l’esperto in tv, quante cazzo di volte te lo deve ripetere.
Ora gira in macchina da solo con due mascherine sul volto e il green pass in mano, perché non si mai.

Il nuovo Normale sostiene l’uguaglianza dei popoli – anche se non sa bene cosa voglia dire – e s’indigna quando gli dicono di indignarsi. Si informa guardando online i titoli dei giornali (italiani), delega la sua vita ad altri e aspetta lo stipendio. Si ritiene una persona civile – qualsiasi cosa significhi gli suona bene-, veste alla moda ed è sempre puntuale. Non s’impiccia mai e lascia correre. E se viene a sapere che uno è finito in prigione ha una sola risposta: “Qualcosa di sicuro avrà fatto”.
Perché il nuovo Normale non nutre dubbi, coltiva le certezze degli altri.
Per anni si è sentito un mediocre, ha obbedito e preso ceffoni, ringraziando con calore i suoi aguzzini.
Nel lockdown ha sofferto tanto per aver perso il suo tempo libero, la cena al ristorante e il weekend con gli amici.
Ha provato a mettere fuori dalla finestra lo striscione “Andrà tutto bene” e ha cantato sul balcone, ma non ha funzionato.
Ha segnalato allora alla polizia i vicini che ospitavano gente e chi usciva nelle ore del coprifuoco, ma non è servito.
Così ha cercato pure di saltare la coda all’hub vaccinale quando l’esperto in tv glielo ha suggerito: “Vai là, che tutto finisce”.
Perché lui, che pensa che la libertà siano il tempo libero, la cena al ristorante e il weekend con gli amici, non vedeva l’ora che gliela concedessero di nuovo.
È andato, ma non è cambiato niente.

Ma il nuovo Normale ha avuto pazienza. È tutta la vita che pazienta, che si mostra mansueto, vota ad ogni elezione che dio comanda e aspetta lo scatto in busta paga. È tutta la vita che sogna di essere vivo, come lo sono quelli dei reality, e che cova rancore verso il mondo che non lo considera. È tutta la vita che mette ordine a casa, che va a letto alle 23 e si alza alle 7 per giornate tutte uguali.

E finalmente qualcosa è successo.
Non appena ha scoperto che c’è gente che sostiene che i vaccini hanno provocato dei morti – cosa impossibile perché l’esperto in tv non glielo aveva detto – si è sentito all’improvviso diverso: un po’ superstite, un po’ supereroe.
Da mediocre a Eletto in un attimo. Nella sua esistenza è entrata una gioia sadica, la convinzione di essere in qualche modo immortale.
Ed essendo un Eletto, ora anche lui è autorizzato a disprezzare come si è sempre sentito disprezzato lui.
Ora che è Eletto può vomitare il rancore contro qualcuno. Dire agli altri che sono vili come si è sempre sentito vile lui, perché in fondo – ma non lo dice – che ci riuscissero gli altri a sopravvivere al vaccino com’è sopravvissuto lui.

Il nuovo Normale non lo sapeva di aver ragione, di essere coraggioso e di essere un Eletto. Lo ha scoperto dopo, quando qualcuno gli ha detto che i vaccini potevano far male. Ma che importa. Al massimo a lui il vaccino ha portato due linee di febbre, e ciò significa che lui è più forte. Sì, ha visto in tv quelli che dopo l’iniezione hanno avuto la vita devastata e sono stati abbandonati come cani dallo Stato. Ma pensa che forse sia giusto così perché sono dei deboli, e che Dio lo ha salvato perché lui è di una razza superiore. E allora forse non è un mediocre ed è tempo di rivalsa.

La gente su cui rifarsi gliel’hanno servita su un piatto, bollandola come Novax, persone che blaterano di libertà di scelta e che vanno in piazza senza nemmeno protestare per i buoni pasto o uno scatto d’anzianità, ma per non lavorare con una tessera, che poi è così comoda.
Che libertà è – si chiede – quando non si guadagna niente?

Gli hanno anche insegnato un mantra: “la libertà degli altri finisce dove inizia la tua”. Sì, proprio la “Sua”. Gli hanno dato importanza, si sono finalmente accorti che è vivo.
Si è segnato quella frase su un foglietto e ha capito che gli è stato concesso di odiare.
E può odiare i Novax senza nemmeno giocare al “politicamente corretto”, com’è costretto a fare con “quelli là”, come  chiama lui gli Innominabili, che odia da sempre ma non può dirlo perché è progressista e allora gli avevano già scritto su un altro foglietto il mantra da ripetere all’occasione, secondo cui “la sua libertà finisce dove inizia quella degli altri”.

No, con i Novax ha finalmente mano libera, niente foglietti con frasi da ripetere a pappagallo e niente politicamente corretto: può chiamarli egoisti e vigliacchi, ignoranti e complottisti, terroristi e assassini, violenti e squadristi, invocare le manette e il tso, pretendere che siano trascinati dalla polizia all’hub.
Può considerarli Inferiori e ottenere addirittura la solidarietà di altri mediocri diventati Eletti.
E il bello è che i Novax non sono neppure fuorilegge, non hanno violato alcuna norma: sono i suoi vicini di casa, i suoi colleghi, i suoi amici, che ora può ritenere Inferiori poiché hanno semplicemente scelto di non bucarsi con questo vaccino –  non con tutti gli altri – dato che nessuno lo ha reso obbligatorio.

Il nuovo Normale non capisce perché altri vaccinati, Eletti come lui, difendano le libertà di scelta degli Inferiori di non andare al lavoro con una tessera.
Che libertà è – si domanda – se la scelta è diversa dalla sua?

E poi l’esperto in tv ha detto di schifarli, confinarli in casa, gli Inferiori. Gli ha detto che lui, il nuovo Normale, si è vaccinato per solidarietà e per salvare gli altri. Non lo sapeva, perché riteneva di averlo fatto solo per riavere il tempo libero, la cena al ristorante e il weekend con gli amici. Ma se l’esperto è sempre in tv vuol dire che ha ragione, perché l’esperto in tv è la Scienza.
Così il nuovo Normale odia pure quegli Eletti malriusciti, incapaci di sentirsi Superiori e di odiare chi la pensa diversamente, Eletti contrari alla tessera anche se loro, gli Eletti, la tessera ce l’hanno già.
Eletti che scendono in piazza addirittura a protestare insieme agli Inferiori!
Idioti.

E finalmente sputa il fiele di una vita, sfogandosi sui social. Copia e incolla dalla Rete numeri a caso sul virus. Cita il titolo online di un quotidiano (italiano). Scrive che lui ha saputo da Tizio che gli ha detto Caio che ha visto l’esperto in tv che sostiene che lui ha ragione. E siccome l’esperto in tv è la Scienza e lui della Scienza si fida, allora ciò che sostiene lui è Scienza.
E dunque gli Inferiori scelgono male. E quindi sono codardi.
Non ha la misura della codardia, non avendo mai compiuto un atto di coraggio in vita sua. Sa solo che se gli Inferiori sono disposti ad ammalarsi e a morire e a perdere tutto pur di difendere la loro scelta, sono codardi.
E pericolosi. Perchè ha scoperto di aver fatto un vaccino che non lo immunizza, almeno così titola un giornale online. E dunque, adesso che gli hanno detto che è ancora a rischio, che pure lui può ancora ammalarsi e morire, ha paura, come l’ha sempre avuta prima.
Ha paura di crepare e di perdere i buoni pasto, anche se non sa bene in che ordine.
E si accalora, perché la colpa non è di chi ha fatto un vaccino imperfetto e di chi lo ha adottato: la colpa è di chi non ha scelto come lui.
Codardi.

Il nuovo Normale ha dentro una vocina che ogni tanto si fa viva e gli fa presente che se davvero si è fatto il vaccino per solidarietà e per non nuocere agli altri (anche se ha perfino tentato di saltare la coda all’hub), allora dovrebbe pretendere di sottoporsi anch’egli al tampone, perché pure il vaccinato è contagioso e può far ammalare il prossimo.
Ma il nuovo Normale ormai ha capito come rispondersi: che lui lo abbia fatto per solidarietà e per non nuocere agli altri glielo ha rivelato l’esperto in tv, mica lo sapeva. E se l’esperto è sempre in tv, vuol dire che ha ragione perché è la Scienza.
Dunque, se lui è un Eletto con l’autorità della Scienza e quelli sono Inferiori, è giusto che lui possa contagiarli. Ed è anche giusto che gli Inferiori, di conseguenza, schiattino tutti: si sarebbero dovuti vaccinare e resistere alla Sacra prova dell’ago.

Così gode quando i social li censurano, gode come se avesse vinto una guerra.
Gode nel vederli silenziati, ignorati, e nel sapere che, incredibile a dirsi, sono tutti dalla sua stessa parte: il potere, la tv, i giornali, gli industriali e i sindacati, i vip che ha sempre invidiato. Quando mai era successo prima che tutti loro fossero d’accordo?
E allora il nuovo Normale gode che non facciano entrare gli Inferiori nei ristoranti o sedere nei bar.
Gode del fatto che soffrano, fisicamente e mentalmente, nel fare i tamponi.
Gode quando qualcuno invoca che si paghino le cure, costituzionalmente garantite pure a rapinatori, pedofili e assassini: ma lui non è nè rapinato, nè bambino, nè vittima, e cosa gliene frega, pagassero e zitti.
E quindi gode ancora di più quando l’esperto in tv dice che andrebbero fucilati.
Gode che siano manganellati dalla polizia.
Gode del fatto che possano perdere il lavoro e morire di fame.
Gode perché tutto questo accade in serenità, senza che gli Inferiori abbiano violato una sola legge.
E sa che se li insulta e viene a sua volta insultato può dire di essere stato minacciato. Perché sa che crederanno a lui, fino a ieri oscuro inquilino del mondo e adesso Eletto di una razza superiore.

Per questo il nuovo Normale plaude al Governo, che dentro di sè non smetterà mai di ringraziare.
Non importa che gli abbiano raddoppiato le bollette, che gli abbiano tolto la privacy, che gli abbiano azzerato la libertà: lui ringrazia come un tempo, quando era ancora un mediocre, e prega solo che gli siano concessi il suo weekend, il ristorante a cena e i buoni pasto.
In fondo, cos’altro è la libertà?

E poi, che la devastassero pure la Costituzione, mica è roba sua, cosa gliene frega.
Il nuovo Normale, sotto sotto vorrebbe infatti che tutto ciò non finisse mai. Pur di sentirsi ancora Eletto e di avere Inferiori da disprezzare, insultare e soggiogare, è disposto a farsi trenta dosi all’anno e a indossare mascherine per il resto della vita.

Perché il nuovo Normale è un fascista nell’animo, anche se non lo sa.
Lui pensa che “fascista” sia solo il nome di un partito che disprezza e di un insulto da rivolgere ai Novax.

Manuel Montero

 

Post scriptum per il nuovo Normale che legge:

 

1) Al 15 ottobre l’85,8% della popolazione del Regno Unito ha ricevuto la prima dose di vaccino (QUI I DATI DEL GOVERNO INGLESE), prevalentemente Astrazeneca. Nonostante questo, il 15 ottobre 2021 il Regno Unito ha registrato oltre 45mila casi e 157 morti in un giorno, un trend che va quotidianamente peggiorando. Sicchè il vaccino utilizzato non frena la circolazione del virus, non previene il contagio, non cancella la malattia, non impedisce la morte anche quando la quasi totalità della popolazione è inoculata.

2) Israele è stato da subito il Paese più vaccinato del mondo, esclusivamente con Pfizer. Qui sono in vigore pure le restrizioni governative che mancano nel Regno Unito. Nonostante questo, i mesi di agosto e settembre 2021 sono stati tra i peggiori dall’inizio della pandemia. Da luglio, come riporta il Jerusalem Post, ci sono stati circa 1400 morti. Sono alla terza dose e viaggiano verso la quarta. Solo che è certo che non finirà nemmeno così. Ugur Sahin, amministratore di Biontech, l’azienda che con Pfizer è proprietaria di Comirnaty, ha infatti informato il Financial Times che il prossimo anno faranno un nuovo vaccino, con una versione specifica per le future mutazioni. Sicchè quando termineranno le restrizioni e il controllo dello Stato sulla vita dei cittadini risulta impossibile dirlo, si presume in tempi estremamente lontani.

3) In Italia, dall’1 agosto al 15 ottobre del 2020, senza vaccino, c’erano stati 1226 morti. Nello stesso periodo del 2021, con i vaccini, i morti sono stati quasi il triplo: 3438 (GUARDA), un bel po’ diverso insomma dal panorama di fine pandemia che raccontano in questi giorni i media sul “modello Italia” per via delle durissime e “utilissime” restrizioni applicate.
Al 15 ottobre l’80,80% della popolazione italiana over 12 è stata completamente vaccinata. Gli esperti in tv, che hanno sempre dispensato certezze, parlavano di immunità di gregge con vaccinazione già al 70%, poi all’80%, poi al 90%. Ora si sono spinti a invocare il 100%. È di assoluta evidenza che il 100% di copertura non sarà mai raggiunto, ma immaginiamo che quand’anche ciò avvenisse, il prossimo step per uscire dall’emergenza e dalle restrizioni da green pass sarebbe fissato al 120%. Ma non si tratta di una battuta: proprio perché i vaccini utilizzati non impediscono la circolazione del virus, non immunizzano, limitano ma non impediscono la malattia né la morte, il governo si sentirà infatti autorizzato al controllo sulla vita del cittadino anche con la totalità dei vaccinati e, di conseguenza, a ricominciare il giro. Eppure, per quanto segue, non ce n’è alcun motivo già oggi.

4) Nella primavera 2020, a Bergamo, per ragioni tuttora ignote, moriva un contagiato ufficiale su 5, una devastazione tale da esigere immediate e drastiche misure sanitarie che non furono però mai prese sulla zona. Fu per contro imposto un lockdown nazionale economicamente suicida, anche in aree quasi immuni dal virus, certamente con dati di contagi e decessi lontani anni luce da quelli di Bergamo.
Tuttavia, secondo i dati Iss, oggi la mortalità nazionale per Covid è radicalmente più bassa per la popolazione in età lavorativa, quella cioè per la quale il Governo ha ritenuto “necessario” imporre l’obbligo del green pass: nei trentenni la mortalità da Covid è infatti dell’1 per mille, nei quarantenni del 2 per mille, nei cinquantenni del 9 per mille. Ma non basta. Il protocollo dell’Istituto Mario Negri a base di comunissimi farmaci come Aulin e antibiotici, stilato dal professor Giuseppe Remuzzi (h-index su Scopus di 169, ti invitiamo a verificare di persona qui l’h-index di qualsiasi tuo preferito esperto tv) riduce gli ingressi in ospedale del 90%. Gli antinfiammatori, per questa ragione, dopo un anno e rotti di inspiegabile vigile attesa e Tachipirina, sono stati finalmente inseriti nelle raccomandazioni ministeriali per la cura del Covid.
Infine, nel tentativo di convincere gli indecisi su quanto sia utile vaccinarsi, il Corriere della Sera ha pubblicato alcuni dati: su 171 cartelle cliniche emerge che l’età media dei vaccinati con ciclo completo morti di Covid è di 86 anni e con 5 patologie pregresse, contro gli 80 anni e tre patologie dei non vaccinati, o che hanno ricevuto una sola dose”. Ovvero, anche se il Corriere non lo sottolinea, l’età media in cui si muore di Covid, vaccinati o meno, è più o meno la stessa di prima dell’era dei nuovi vaccini, e con almeno tre patologie pregresse.
Dove sta allora oggi – e non al tempo della strage di Bergamo – l’emergenza sanitaria tale da stravolgere i diritti costituzionali, obbligando le persone a lavorare solo se munite di green pass?

5) Che questa storia del green pass potrebbe non finire affatto quando tutti gli italiani saranno vaccinati, coinvolgendo presto anche chi si è già fatto inoculare due (o tre) volte, lo lasciano supporre gli accordi che l’Ema ha sottoscritto per ulteriori 965 milioni di nuovi vaccini, tutti su autorizzazione condizionata, tra cui 300 milioni di dosi di Sanofi-Gsk, 405 milioni di Curevac, 200 milioni di Novavax e 60 milioni di Valneva.
L’Unione Europea conta circa 450 milioni di abitanti e a Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson furono ordinate 1 miliardo e 560 milioni di dosi, numeri sufficienti a coprire l’intero fabbisogno Ue. A che servono le altre 965 milioni di dosi di vaccini ancora diversi?

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6) In Cina hanno non hanno utilizzato nè Astrazeneca né Pfizer, ma un vaccino di tipo tradizionale. E hanno curato in fretta le persone con plasma iperimmune e idrossiclorochina, tanto avversati in Occidente a partire da uno studio pubblicato su Lancet e New England e poi risultato falso. Tali terapie sono state invece raccomandate fin da febbraio 2020 dal Governo di Pechino (GUARDA).

Attualmente in Cina si contano così 3 decessi per milione di abitanti e il Paese è al posto 207 per mortalità nel mondo, praticamente fuori dall’emergenza da tempo immemore; un abisso lo separa dai 2179 decessi per milione di abitanti dell’Italia, al ventiduesimo posto per mortalità (GUARDA) e costantemente in emergenza.
Saranno stati più fortunati.
Di certo il regolamento europeo sull’uso dei medicinali avrebbe escluso l’autorizzazione condizionata dei vaccini in presenza di farmaci e terapie efficaci contro il Covid, come previsto dal comma 2 dell’articolo 14 bis, e dai criteri previsti dalla specifica normativa 507/2006.

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Di Manuel Montero leggi anche:

 

Il richiamo numero 16 – Un racconto di fantascienza (forse)  – QUI | VERSIONE VIDEO

L’ultimo libro di Manuel Montero è “Wuhan – virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri”, uscito in allegato a Il Giornale e disponibile in ebook per Algama, QUI

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Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

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