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Lola, il racconto choc dell’ex della presunta assassina: “Era fissata con il satanismo”

Lola Daviet, la presunta assassina confessa e ritratta. Ecco l’incredibile racconto del suo ex fidanzato sui deliri onirici e religiosi della donna.

Dahbia B., algerina, era stata espulsa dalla Francia, così come era irregolare sul territorio il suo connazionale indagato come complice. Emmanuel Macron travolto dalle polemiche sia da destra che da sinistra

Lola

Lola Daviet, la presunta assassina ha confessato per poi ritrattare tutto. Ma inquieta non poco la storia della clochard algerina Dahbia B., arrestata, e di come si sarebbero svolti i fatti. La donna è indagata con le peggiori accuse del codice penale: “omicidio aggravato di minore di età inferiore ai 15 anni” e “stupro di minore con atti di tortura e barbarie.”

 

Il delitto di Lola

Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica dell’omicidio. Ma partiamo dall’inizio. Lola scompare al ritorno da scuola, nei 190 metri che dividono l’istituto da casa. La ritrovano otto ore più tardi, in una cassa di plastica: è morta per asfissia e presenta ferite ovunque, in particolare ad arti, schiena e alla gola. Chi l’ha uccisa le ha scritto i numeri 1 e 0 sulle piante dei piedi.

Le indagini arrivano presto a Dahbia B., algerina 24enne senza fissa dimora. La giovane, entrata in Francia nel 2016 con un permesso da studentessa, che poi però era scaduto, vive da qualche anno ai margini della società. Nel 2018 ha subito violenze coniugali, come risulta dai registri della polizia. Ad agosto era stata fermata all’aeroporto a Parigi e le avevano notificato l’obbligo di lasciare il Paese entro 30 giorni.

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Ma non se n’era andata. Aveva trovato ospitalità dalla sorella Friha B, di due anni più grande, che abita nello stesso condominio di rue Manin, a Parigi, dove i genitori di Lola fanno i custodi. E proprio con la mamma della vittima, Delphine Daviet, Dahbia aveva avuto recentemente uno screzio: voleva il loro badge per aprire il portone, ma se l’era visto negare. Possibile arrivare ad uccidere per un movente tanto abnorme?

Di certo venerdì le telecamere di sicurezza del palazzo la inquadrano con Lola quando la bimba rientra da scuola. La invita a seguirla di sopra, nell’appartamento di Friha, in quel momento al lavoro. Lola è impaurita, ma non riesce a dire di no. Qui sarebbe stata costretta a fare una doccia e a subire sevizie sessuali e torture, fino alla morte per asfissia.

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I testimoni raccontano di aver visto per strada Dahbia con un baule intorno alle 17. Chiedeva aiuto ai passanti per trasportarlo. A uno di loro ha offerto del denaro dicendo di essere una trafficante di organi: questi ha messo una mano nel baule, gli è sembrato di vedere un arto ed è corso alla polizia. Ma l’algerina ha trovato a quel punto aiuto nel connazionale Rachid N., 43 anni, un autista irregolare sul territorio e sua vecchia conoscenza, che ha caricato la cassa in macchina e l’ha portata nel suo appartamento, a Asnières-sur-Seine. Due ore più tardi, con la notizia della scomparsa diventata virale, Dahbia chiama un Uber e torna con il baule sulla scena del crimine, dove un clochard lo nota e dà l’allarme.

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Dahbia viene arrestata all’alba a casa di Amine K., a Bois-Colombes. Quando le mostrano le foto della bimba straziata dice: «non mi fa né caldo né freddo. Anche io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me». Confessa tutto. Ma poi ritratta. Gli inquirenti la indicano come persona fredda, capace di una «facilità inaudita nel passare all’atto». Ma chi è davvero?

Io la conosco bene

Il suo ex fidanzato conservava di lei bei ricordi: «Era molto affascinante, molto bella, molto gentile… Non la conoscevo così. Usciva con me, siamo andati insieme a Marsiglia, a Cannes, in Costa Azzurra… Quando ho saputo che era stata lei, sono caduto in mille pezzi, sono rimasto completamente scioccato».

Così dice all’emittente BfmTv, cui confida però anche altro: «L’ultima volta che l’ho vista è stato dieci giorni fa. Aveva un po’ perso la bussola, nel senso che parlava da sola. Muoveva le labbra… le chiedevo ‘Ma che dici?’ e lei rispondeva ‘Niente, niente, è fra me e me’».

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Sostiene che avesse visioni oniriche: «Mi ha detto: “Nei miei sogni vedo molto mia madre, non so cosa mi stia dicendo”» E che fosse interessata sia al satanismo che all’evangelismo: «Straparlava sulla religione. Mi diceva ‘Mi faccio la croce, voglio essere cristiana, voglio andare in chiesa’. Le ho chiesto perché e mi ha risposto ‘Perché non ne posso più’. Aveva cominciato a entrare nell’evangelismo. L’ho vista disegnare con la penna un triangolo con l’occhio».

Il silenzio di Macron

Nella Francia sotto choc ha colpito il silenzio di Emmanuel Macron, che nelle stesse ore della tragedia scriveva per contro un tweet in ricordo della strage degli algerini a Parigi nel 1961, quanto di meno opportuno potesse fare davanti all’opinione pubblica.

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Alle critiche piovute sia da destra che da sinistra, ha risposto stizzito il ministro dell’Interno Gérald Darmanin. Il responsabile della sicurezza del governo, che sempre in quelle ore era “impegnato” nel tessere le lodi di una pièce teatrale al teatro Antoine, ha pubblicato un su Twitter un post a dir poco imbarazzante: «Penso che i responsabili politici, o in ogni caso quelli che si definiscono come tali, dovrebbero riflettere alle conseguenze delle loro parole, non fosse altro per le famiglie che vedono la foto della loro bambina circolare ovunque. Oltre al dramma che si abbatte su una famiglia, c’è l’indecenza delle persone che trasformano questa storia in un volantino elettorale».

Manuel Montero

L’ultimo libro di Manuel Montero è “Wuhan – virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri”, uscito in allegato a Il Giornale e disponibile in ebook per Algama, QUI

 

Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

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