Panoramasocietà

Toni Capuozzo pubblica le foto inspiegabili dei morti a Bucha. Ed ecco il video choc di cadaveri spostati

Toni Capuozzo pubblica le immagini dei cadaveri di Bucha: una appariva in un precedente post in un altro luogo. E hanno la fascia bianca al braccio usata dai filorussi: perché l’esercito di Mosca avrebbe ucciso i propri sostenitori?

Il cronista, per il quale è stata chiesta la revoca del premio Ischia, parla della ricostruzione in rete sulle foto satellitari del New York Times che sarebbero state scattate il primo aprile e non l’11 marzo

Ecco il video che circola su Telegram in cui i soldati ucraini trascinano per le strade i cadaveri. Perché?

Toni Capuozzo
Toni Capuozzo parla a Quarta Repubblica dei suoi dubbi su Bucha

 

Toni Capuozzo non si ferma. E dopo gli insulti sui social e da sventurati colleghi, torna a parlare dei suoi dubbi sulla strage di Bucha. Ne abbiamo parlato qui. E qui avevamo pubblicato la nostra inchiesta con video e documenti.

Cerchiamo però di riassumere brevemente i più inquietanti.

  • Come mai i cadaveri per le strade, nel numero indicato inizialmente di 130, sono stati trovati almeno 48 ore dopo la ritirata dei russi da Bucha? I corpi si trovavano sulla strada Yablonskaya, la principale arteria di un paese esteso su appena dieci chilometri quadrati con circa 30 mila abitanti e sarebbe stato impossibile non vederli subito.
  • Non appena la polizia ucraina entra in città, gira un video per le strade che dura ben sette minuti e si vede un solo cadavere, all’apparenza un militare. Dove sono finiti quelli che verranno scoperti più tardi?
  • Come mai, si chiede il cronista, nelle foto satellitari del New York Times che “documentavano” come quei cadaveri fossero sulla strada già dall’11 marzo, non c’era traccia della neve caduta copiosa sulla città?

Toni Capuozzo, insultato sui social per i dubbi su Bucha: “Ma troppe cose non tornano” – GUARDA

bucha
Le foto satellitari di Bucha mostrate dal New York Times

 

I nuovi dubbi di Toni Capuozzo

Toni Capuozzo, in due post su Facebook, torna sull’argomento, alimentando nuovi dubbi. Ecco il primo:

NON VOGLIO VEDERLO

Mi trattengo. Come tutti posso commettere degli errori, ma ci sono errori che so di non voler fare. Ho davanti un video, girato nei dintorni di Bucha, di un’imboscata ucraina a un gruppo di soldati russi in ritirata. I soldati russi sono a terra, e dalle pozzanghere di sangue e dalla gola di qualcuno si capisce che sono stati sgozzati.

Gli ucraini si aggirano tra loro, uno a terra muove un braccio, gli sparano. E’ la scena di un piccolo crimine di guerra. Che senso ha mostrarla ? Entrare nella curva delle tifoserie contrapposte ? Far vedere che gli ucraini, per quanto aggrediti, non sono dei boy scout ? Bilanciare il piatto dei crimini commessi ?

Lo conservo, quel filmato. perché si vedono i volti degli autori, fieri, mentre dicono “Gloria all’Ucraina”, e magari un giorno ci sarà una piccola inchiesta (il video è loro, non è rubato, è esibizione tronfia). No, non aggiunge nulla che io già non sappia: la guerra peggiora tutti, giorno dopo giorno, e anche se agli ignoranti sfugge, in guerra i nemici tendono ad assomigliarsi, alla fine: odio e paura, vendetta per l’amico ucciso, perdita dell’innocenza.

Non mi trattengo, invece, dal fare altre domande.

Perché non è stata coinvolta, sulla scena del massacro di Bucha, la Croce Rossa Internazionale?

Lo sanno tutti che è il primo passo per denunciare un crimine, fare i rilievi, raccogliere testimonianze indipendenti. Una svista?

Il timore che vedessero, ad esempio la scena che vi ho descritto prima ? O che facessero domande indiscrete?

Ho postato ieri il giornale ucraino che il 2 aprile annunciava un’operazione dei corpi speciali per stanare sabotatori e collaborazionisti dei russi. Com’è finita? I giornalisti andati sul posto lo hanno chiesto, se lo sono chiesti? Nessuno risponde.

Bucha, il giallo della strage: cos’è davvero successo alle porte di Kiev? – GUARDA

bucha
I cadaveri sulle strade di Bucha

 

Le foto satellitari non tornano

E il cronista prosegue:

C’è una documentazione, piuttosto sofisticata, che circola in rete che dimostrerebbe che la famosa foto satellitare del New York Times sarebbe stata scattata il 1 aprile. Non mi interessa molto perché se pure fosse stata scattata il 19 marzo non esiste che dei corpi restino all’aperto per quasi quindici giorni conservati in quel modo. Il New York Times fa il suo mestiere. Lo fa anche il Corriere della Sera. Non gli passa per la testa che sia improbabile che i corpi siano rimasti in strada 15 giorni. Ma avete mai visto il luogo di un massacro, anche dopo soli 2 giorni ? Torno a domandare: dando per certo che i russi durante l’occupazione di Bucha hanno ucciso e commesso crimini, testimoniati dalle fosse comuni, dove i cittadini di Bucha hanno sepolto i loro morti sfidando l’occupante, perché improvvisamente, all’inizio di aprile, i morti per strada non vengono più sepolti, in quelle fosse ? Se hai sfidato l’occupante nel gesto pietoso di seppellire, perché non lo fai più quando Bucha è libera ? Erano morti altrui ? Il primo fotografo giunto sul posto raccontò a Repubblica di aver visto in una cantina vittime con il bracciale bianco, collaborazionisti. Poi quel dettaglio è sparito. Lo intervistano, non glielo chiedono più. E lui, dovendo lavorare sul posto, non si dilunga.

Ho sentito e letto di Bucha come spartiacque valicato, di punto di non ritorno. Se cercavano un’autorizzazione a procedere sulla via della guerra, l’hanno trovata.

Non lo so se dietro quella strage ci siano menzogne o altro, so che, alla fine, è stata una strage, chiunque fossero quei morti e chiunque li abbia uccisi. Ma so che perfino lo spostamento di un corpo da esibire ai fotografi mi fa una pena infinita. Lo stesso morto, ma cambiamo la posa.

bucha
I cadaveri per le strade di Bucha

 

Le foto pubblicate da Toni Capuozzo

Ed eccoci al secondo, inquietante post. Il cronista pubblica due foto molto crude di cadaveri di Bucha. Le pubblichiamo fuori dal post perché sono molto forti e potrebbero urtare la sensibilità delle persone. Chi vuole vederle può visionarle qui: foto 1 | foto 2

Le immagini mostrano i cadaveri con la fascia bianca al braccio, tipica dei filorussi. Perché l’esercito di Mosca avrebbe dovuto uccidere proprio i suoi sostenitori? Ma non basta. Ecco cosa scrive Toni Capuozzo:

Va bene, faccio delle domande e nessuno risponde. Stiamo alle immagini, allora. Pubblico le fotografie di una vittima di Bucha – la stessa persona, è nel post precedente – e niente, è stata spostata a nostra insaputa, a beneficio di cosa ? Dagospia poco fa scrive un articolo serio e leale sui miei dubbi e lo correda con fotografie della strage di Bucha. Ma solo io mi accorgo che in almeno due fotografie le vittime hanno il bracciale bianco dei filorussi ? Cos’è stato, il suicidio di una setta? Attendo risposte dai maestri che distribuiscono sdegno, pur di farci accettare tutto, economia di guerra e guerra stessa.

Così Joe Biden inganna l’Europa: ciò che non sapete, dai fertilizzanti ai profughi – GUARDA

bucha new york times
Il New York Times e le foto satellitari di Bucha

Il video dei cadaveri spostati

Circola su Telegram il video di un’emittente locale che mostra i soldati ucraini mentre trascinano per le strade di un luogo imprecisato mettendoli al centro della carreggiata. Perché? Ecco il video che abbiamo trovato:

Anonymous ridicolizza il Cremlino. E la Russia si prepara alla disconnessione dall’internet globale – GUARDA

Manuel Montero

L’ultimo libro di Manuel Montero è “Wuhan – virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri”, uscito in allegato a Il Giornale e disponibile in ebook per Algama, QUI

***

La guerra in Ucraina: testimonianze, video, podcast, approfondimenti – SPECIALE

 

 

 

 

 

 

Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Per favore, disattiva il blocco della pubblicità su questo sito, grazie