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Zombi, ecco chi crede davvero all’esistenza dei morti che tornano in vita

Lo zombi oggi fa parte dell’immaginario comune soprattuto grazie al cinema e alla tv, ma i vuduisti credono davvero sia possibile riportare in vita i morti.Secondo gli esorcisti, i riti vudù rientrano tra le pratiche magiche più pericolose.Si stima che almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo pratichino il vudù, soprattutto in America del Sud e nei Caraibi.Lo strano caso della foto dello zombi di Felicia Felix Mentor, deceduta nel 1907, e ricomparsa misteriosamente 29 anni dopozombiZombi, ecco come nasce la leggenda

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Port-au-Prince (Haiti) – Il 4 dicembre 1492 Cristoforo Colombo sbarca sull’isola caraibica, oggi nota con il nome di Hispaniola, che viene subito indicata come la terra promessa, in quanto possiede tutte le ricchezze sognate dall’uomo, mentre ora è tra le più povere del Centro America e ospita sul suo territorio gli stati sovrani di Haiti a ovest e la Repubblica Dominicana a est.

Colombo e i suoi uomini fondano qui un insediamento che chiamano Navidad, in onore del giorno della Natività, utilizzando come materiale il relitto della Santa María, andata distrutta dopo aver rotto gli ormeggi ed essersi infranta violentemente contro alcuni scogli.

Tuttavia, nonostante le sue origini, Haiti è cattolica solo di nome, perché di fatto la religione praticata è il Vudù, importata con gli schiavi delle navi negriere provenienti dall’Africa, dove è presente sin dai primordi della civiltà umana.

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Prima di imporsi, il vudù dovette affrontare una dura lotta contro l’oppressione esercitata da sempre da parte del cattolicesimo: la Chiesa cattolica combatté strenuamente questa espressione religiosa africana, a causa del suo insieme di superstizioni e magia nera.

Zombi e funzione sociale

Finché, tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, dalla sintesi delle varie espressioni spirituali africane e di alcuni elementi cattolici nasce il vudù così come lo si conosce oggi.

Va detto che molte cerimonie delle due religioni hanno caratteristiche similari: per esempio, durante la Quaresima i santuari vudù non celebrano alcun servizio, e nella settimana santa gli oggetti di culto vengono ricoperti con dei drappi, come le immagini e le statue delle chiese cattoliche.

A differenza di quanto comunemente si ritiene, il vudù non è un fenomeno legato solo alla magia nera, ma una religione a tutti gli effetti, ed è dotato di un profondo corpus di dottrine morali e sociali, oltre che di una complessa cosmologia.

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Il vudù, nell’ambito della società haitiana, assolve anche una funzione sociale. Chi ha l’opportunità di partecipare a una cerimonia, deve avere la coscienza a posto perché lo Spirito, invasandolo, può fargli rivelare qualsiasi azione scorretta, con possibilità di rimprovero e di punizione.

Nell’isola, indipendentemente dalla rivoluzione del 1804, nel 1957 fu eletto presidente a vita François Duvarier, un medico più noto con il soprannome di Papa Doc, che vedeva complotti dovunque e i suoi miliziani (soprannominati Tonton Macoutes, ovvero “gli uomini spettro”) eliminarono centinaia di civili. La situazione addirittura peggiorò dal 1971, quando alla morte del dittatore il comando dell’isola passò al figlio Baby Doc, al cui regime pose fine un movimento popolare promosso dalla Chiesa locale e rafforzato dalla visita di papa Giovanni Paolo II.

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La tradizione magica

Durante quegli anni bui, fu inevitabile la decisione di ricorrere al Vudù per andare in soccorso della popolazione inerme, e in particolare mobilitare gli zombi, come si dice fosse già successo ai tempi della rivoluzione, che gli storici locali fanno coincidere con un rito vudù.

Ne parla in un suo libro l’esperto vuduista Amilcare Giovanditto: «Era primavera, nel mezzo della cerimonia si levò un temporale e apparve una vecchia nera il cui corpo tremava violentemente; ella ballò una danza selvaggia, brandendo sopra la testa un grande coltello, e al culmine della frenesia sacrificò un maiale bianco…».

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Secondo la tradizione magica del vudù, i potenti stregoni sarebbero in grado di riportare alla vita i morti, creando i cosiddetti zombi. Sembrerebbero esserci numerose e qualificate testimonianze a tal proposito; la scrittrice statunitense Zora Neale Hurston, ad esempio, riuscì a fotografarne uno nel 1936: si sarebbe trattato di Felicia Felix Mentor, deceduta nel 1907, e ricomparsa misteriosamente 29 anni dopo.

Al di là delle leggende, il professor Heinz Lehamann, dopo aver esaminato diversi zombi, ha affermato che in realtà si tratterebbe di malcapitati a cui viene somministrata una potente droga che indurrebbe uno stato di morte apparente prima e di vita vegetativa poi.

Priscilla Astra per Cronaca Vera

 

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