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Gaza è rimasta senz’acqua. E Netanyahu annuncia: “Prepariamo l’invasione”

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Gaza è rimasta senz’acqua. E Benjamin Netanyahu ne annuncia l’invasione. L’Onu boccia una risoluzione americana sulla guerra. E alle Nazioni Unite è tutti contro tutti, dopo le parole anti Israele del segretario generale Antonio Guterres, il quale però prova a smarcarsi: «È falso che io abbia giustificato Hamas». A Gaza l’acqua è praticamente finita e, secondo l’Oms, ci sono stati «171 attacchi contro strutture sanitarie nei territori palestinesi». Ma : «Ci stiamo preparando per l’invasione di terra a Gaza». – foto | video 1 | video 2 | video 3  | video 4 | video 5

GAZA, VERSO L’INVASIONE

Il messaggio alla nazione di Netanyahu giunge nella serata di ieri: «Ci stiamo preparando per un’invasione di terra a Gaza. Non posso dare al momento ulteriori dettagli, il tempismo sarà deciso in base al consenso». Il premier ritiene che Hamas abbia in mano circa 200 ostaggi. E prova a rispondere alle critiche: «Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell’attacco, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese in guerra fino alla vittoria».

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La situazione di Gaza potrebbe così precipitare ulteriormente. Secondo Oxfam, la confederazione di organizzazioni che si occupano di ridurre la povertà globale, l’acqua potabile è «praticamente finita. Si stima che oggi siano disponibili solo tre litri di acqua pulita per persona. L’Onu ha affermato che un minimo di 15 litri al giorno è essenziale per le persone che si trovano nelle emergenze umanitarie più acute». Non bastasse, scrive su Twitter l’Oms: «Dal 7 ottobre, l’Oms ha documentato 171 attacchi contro strutture sanitarie nei territori palestinesi occupati. 493 persone sono state uccise in questi attacchi, inclusi 16 operatori sanitari in servizio. L’assistenza sanitaria e i civili devono essere protetti adesso».

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L’ipotesi dell’invasione preoccupa anche la Francia: Emmanuel Macron non esita a definirla «un errore» aggiungendo che l’operazione «non è compatibile con il rispetto delle popolazioni civili, del diritto umanitario internazionale e perfino delle regole di guerra». E annuncia l’invio di «una nave della marina nazionale francese per appoggiare gli ospedali di Gaza». Secondo il Wall Street Journal gli Usa avrebbero cercato di ritardare l’invasione della Striscia, ma non per motivi umanitari: per consentire agli americani di spostare missili nell’area.

L’ONU BOCCIA LA RISOLUZIONE AMERICANA

Ma Joe Biden smonta qualsiasi retroscena, affermando di non aver chiesto a Netanyahu di rinviare l’invasione. In conferenza stampa afferma di non avere «idea se i palestinesi stiano dicendo la verità» sul numero dei morti, ma «sono sicuro che innocenti sono stati uccisi». E invita Israele a minimizzare le perdite civili.

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Poi lancia un avvertimento all’Iran: «Se continueranno ad attaccarci, reagiremo». Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha intanto bocciato la bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla guerra tra Israele e Hamas, con il veto di Russia e Cina e il voto contrario degli Emirati arabi.

AL PALAZZO DI VETRO TUTTI CONTRO TUTTI

Ma al Palazzo di Vetro è ormai un tutti contro tutti, dopo le parole del segretario generale Antonio Guterres, che aveva detto che gli attacchi di Hamas «non sono avvenuti dal nulla, il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». Israele ne aveva chiesto le dimissioni. E Guterres ha provato a chiarire: «Sono scioccato da come le mie affermazioni di ieri sono state interpretate da alcuni, come se io stessi giustificando il terrore di Hamas. Questo è falso. Era l’opposto. Il dolore del popolo palestinese non può giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. È necessario mettere le cose in chiaro, soprattutto per rispetto delle vittime e delle loro famiglie».

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Dalla sua parte si schiera la Spagna. Dice il premier Pedro Sanchez: «Voglio esprimere tutto il mio affetto e tutto il supporto del governo spagnolo e, senza alcun dubbio, anche della maggioranza della società spagnola, al segretario generale dell’Onu, il portoghese Antonio Guterres». E aggiunge su Twitter: «Ciò che sta facendo è alzare la voce di una ampia maggioranza delle società del mondo, che vogliono una pausa umanitaria, aiuti umanitari, che finisca questo disastro umanitario e la morte indiscriminata di persone che stanno soffrendo».

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E anche Berlino giudica inopportuna la richiesta di dimissioni del segretario. Steffen Hebestreit, portavoce del governo, spiega: «La situazione è molto carica, tesa, ci coinvolge tutti ma non ho l’impressione che queste richieste di dimissioni al momento siano adeguate. Il segretario generale gode ovviamente della fiducia del governo federale». Ma precisa: «Siamo strettamente e senza cedimenti dalla parte di Israele».

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E con Guterres c’è ovviamente anche la Lega Araba, il cui  segretario generale, Ahmed Abul-Gheit, ritiene gli attacchi al vertice dell’Onu un «ricatto morale e politico. Un attacco vergognoso che mira a mettere a tacere ogni voce che dice la verità». Di segno opposto il governo britannico, che si dice in disaccordo con le parole di Guterres.

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E Israele non smorza i toni. L’ambasciatore all’Onu Gilard Erdan ritiene che sia una «vergogna» che Guterres non abbia ritrattato o chiesto scusa: «Ogni persona capisce e comprende molto bene il significato delle sue parole. Ha detto chiaramente che il massacro e la follia omicida di Hamas “non sono avvenuti nel vuoto”, che Israele è colpevole per le azioni di Hamas o, per lo meno, si tratta di una dimostrazione di comprensione e giustificazione da parte del segretario generale per il massacro. Un segretario generale che non capisce che l’assassinio di innocenti non può avere alcuna giustificazione e alcun “background” non può essere segretario generale».

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Infine, Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, se la prende con Erdogan, che aveva definito gli uomi di Hamas combattenti per la liberazione, rifiutando di etichettarli come terroristi: «Israele respinge pienamente le parole del presidente turco nei confronti dell’organizzazione terroristica Hamas. Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell’Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani. Anche il tentativo del presidente turco di difendere l’organizzazione terroristica e le sue parole incitanti non cambieranno gli orrori che il mondo intero ha visto e il fatto inequivocabile: Hamas = Isis».

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