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Internet veloce, la banda larga per tutti sembra ancora un miraggio

Il mondo continua a evolversi verso un futuro sempre più digitalizzato, eppure l’accesso a internet veloce e affidabile rimane una sfida in molte aree, Italia compresa, con la promessa di portare la banda larga a tutti che ancora sembra un obiettivo distante. Secondo recenti rapporti, infatti, il ritardo nell’implementazione delle reti a banda larga nelle cosiddette “aree bianche” è ancora evidente, con conseguenze significative per il progresso complessivo del settore. Ecco dunque il punto della situazione.

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Foto di Mika Baumeister su Unsplash

Ritardi e problemi: gli obiettivi si allontanano

Il progetto di portare la banda larga anche nelle zone finora non raggiunte da reti internet veloci è da tempo uno degli obiettivi centrali a livello nazionale, necessario per garantire equità sociale e favorire una maggiore competitività delle aziende sul mercato globale. In realtà, nonostante i buoni propositi, finora non sono mancate problematiche di vario genere che hanno fatto slittare più volte le scadenze già fissate.

La Corte dei Conti ha così recentemente sottolineato l’importanza di rispettare le deadline previste per il completamento dei progetti di banda larga, evidenziando come, sebbene la scadenza del settembre 2024 sia ancora lontana, i ritardi attuali rendono necessari interventi correttivi immediati per garantire una chiusura tempestiva dei cantieri. La mancanza di manodopera specializzata, in particolare, è stata identificata come una delle principali sfide, insieme alla necessità di un nuovo cronoprogramma che tenga conto di questi ritardi e che sia rigorosamente rispettato da tutti i soggetti coinvolti.

Secondo l’analisi della Corte dei Conti, i progressi finora raggiunti nel campo della banda larga sono stati inferiori alle aspettative. A fine 2023, solo il 54% del target finale di copertura con tecnologia Fiber To The Home (FTTH) è stato raggiunto, con un numero ancora limitato di sedi di pubbliche amministrazioni e aree industriali coperte. Così, sebbene siano stati compiuti sforzi significativi, i tempi medi delle fasi procedurali si sono dilatati e l’attuazione pratica è stata spesso posticipata rispetto alle scadenze originali.

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Foto di Denny Müller su Unsplash

Internet veloce: una necessità e non un “lusso”

L’importanza di un accesso a internet veloce e affidabile non può essere sottovalutata, sia per i privati che per le aziende. A livello personale, infatti, la banda larga si rivela sempre più importante per poter usufruire appieno di servizi digitali fondamentali, come lo streaming di contenuti multimediali in alta definizione, la comunicazione istantanea tramite videochiamate, l’uso di app per organizzare viaggi e altre attività, ma anche l’accesso a piattaforme di intrattenimento online, come quelle per la partecipazione ai tavoli di poker, che riuscendo a rendere più accessibile una forma di passatempo tradizionale come i giochi di carte, si sono imposte in questi anni come una delle iniziative con i maggiori tassi di crescita a livello economico.

Ancor più importante è l’accesso alla banda larga per le aziende, nodo cruciale per mantenere la produttività, facilitare la comunicazione interna ed esterna e sfruttare appieno le opportunità offerte dal mercato digitale globale. La banda larga permette di fatto alle imprese di gestire operazioni complesse, accedere a risorse online cruciali per lo sviluppo del business e offrire servizi online innovativi ai propri clienti, ma è fondamentale in entrambe le situazioni poter disporre di una connessione stabile e reattiva che garantisca un pieno utilizzo di tutti i servizi online. La disponibilità di una connessione internet veloce e stabile diventa dunque un vantaggio competitivo essenziale per le aziende che mirano a rimanere competitive nel mercato globale sempre più digitalizzato.

Il rischio di una nuova frenata dovuto all’applicazione di penali

Nonostante gli investimenti di rete effettuati fino a questo momento, i margini per ulteriori iniziative si stanno riducendo. Le penali applicate per i ritardi accumulati fino a fine 2023 ammontano infatti a 54,6 milioni di euro e questo potrebbe limitare la capacità di intraprendere azioni correttive e accelerare i tempi di implementazione.

Il quadro dunque sembra complicarsi ulteriormente, con il rischio di veder slittare su tempi ancora lunghi la possibilità di garantire a tutti un accesso alla banda larga e ultra larga. Ciò genera non pochi problemi al tessuto sociale ed economico italiano, che da questo punto di vista avanza ancora troppo lentamente rispetto alle altre nazioni europee.

L’obiettivo di fornire internet veloce e accessibile a tutti rimane insomma una sfida complessa e di grande rilevanza sociale ed economica. È dunque fondamentale, alla luce dell’allarme lanciato dalla Corte dei Conti, che gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle aziende del settore, collaborino attivamente per superare gli ostacoli attuali e garantire che la banda larga diventi una realtà per tutti e non solo per alcuni privilegiati.

 

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