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Strage di Erba, ecco cosa successe davvero durante le confessioni di Olindo e Rosa

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Svolta sulla strage di Erba: dopo mille polemiche il pg di Milano invia a Brescia la richiesta di revisione del sostituto pg Carlo Tarfusser

Il podcast dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti rivela ulteriori dettagli inediti sugli interrogatori della coppia

Strage di Erba

Dopo mesi di attesa, finalmente, il pg di Milano Francesca Nanni ha deciso di inviare alla Corte d’Appello di Brescia la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba formulata da suo sostituto Carlo Tarfusser. E non poteva che essere così, come Cronaca Vera vi aveva spiegato fin dall’inizio, nonostante anonime “fonti giudiziarie” riportate da alcuni quotidiani avessero sostenuto che non ci fosse alcuna intenzione da parte del pg di trasmettere quella richiesta.

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Nanni, che ha avviato un procedimento disciplinare contro Tarfusser, ha voluto esprimere anche un parere in merito alla revisione, prendendone le distanze: «La richiesta è inammissibile, perché proveniente da un soggetto non legittimato e infondata nel merito, ma essendo stata trasmessa in segreteria, ha dato avvio all’iter. In sostanza non sono io che devo decidere su questo provvedimento del dottor Tarfusser».

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E ulteriori polemiche sono così scoppiate con la difesa di Olindo e Rosa. L’avvocato storico della coppia, Fabio Schembri, che con Luisa Bordeaux e Nico D’Ascola difende i coniugi, dice che quel parere «non compete alla procura generale di Milano, è Brescia che deve valutare. Questo è un parere assolutamente irrituale, non previsto dal Codice, che arreca un pregiudizio». Noi ci soffermiamo solo su una dichiarazione del pg Nanni, quella secondo cui le nuove consulenze «mettono in discussione elementi che sono già stati ampiamente valutati».

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Questo non è vero. Gli audio mai trascritti in cui il testimone Mario Frigerio, ad esempio, non ricordava assolutamente nulla del suo aggressore anche dopo il 26 dicembre 2006, non sono mai stati «ampiamente valutati» nei processi, semplicemente perchè mai entrati nel fascicolo del dibattimento. Li scoprì il giornalista Edoardo Montolli, lo stesso che scoprì il colloquio segreto tra carabinieri e testimone il giorno prima che quest’ultimo incontrasse i pm: ma questa scoperta risale alla settimana prima della sentenza di Cassazione e dunque mai entrò nei processi. Stesso discorso vale sulla traccia ematica sull’auto della coppia, sulla quale una consulenza del genetista Marzio Capra, ne mette addirittura in discussione l’esistenza.

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STRAGE DI ERBA, LE CONFESSIONI

Montolli, con Felice Manti, è autore del libro inchiesta Il grande abbaglio, uscito nel corso del processo di primo grado, e che fu attaccato dal pm Massimo Astori in aula. Oggi i due curano un podcast omonimo su Youtube (e su tutte le piattaforme audio) al canale @frontedelblog, dove raccontano fatti mai emersi ai processi. E nell’ultima puntata si sono soffermati sulle confessioni di Olindo e Rosa del 10 gennaio 2007. A Como, il pm Astori disse in aula, attaccando i cronisti e il loro volume: «Si è detto molto su questo interrogatorio, si è molto speculato. Avremmo ottenuto confessioni facendo sentire le dichiarazioni del marito, ottenendo un semplice sì. Non è vero. Questa è una gigantesca calunnia. Bazzi sente la prima parte, l’inizio delle dichiarazioni. Poi va avanti da sola. Per qualcuno sarebbe stato tutto un “grande abbaglio“, come se noi fossimo degli sprovveduti. Entriamo e non rispettiamo la prima regola degli interrogatori: non suggerire le risposte».

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Ma i due giornalisti mostrano il verbale del secondo interrogatorio del 10 gennaio 2007 in cui gli stessi pm, tra cui proprio Astori, attestavano di aver riletto alla moglie non una parte, ma tutte le dichiarazioni del marito. Ma non basta. Nella prima confessione del 10 gennaio 2007, Rosa si prese quasi tutte le colpe, accusando il marito di averla aiutata a dar fuoco all’appartamento e di aver colpito Mario Frigerio. All’epoca i coniugi erano entrambi difesi dall’avvocato d’ufficio Pietro Troiano. Com’è possibile, si chiedono i cronisti, che il legale abbia continuato a difendere tutti e due se Rosa accusava Olindo e Olindo si protestava invece innocente?

LE FOTO DELLA STRAGE

Il dettaglio più importante riguarda però le foto che ai coniugi furono mostrate durante le confessioni, nonostante il gip non lo abbia mai saputo, dato che i pm non lo scrissero sul verbale. Il fatto fu poi acclarato da un verbale del 6 giugno 2007, in cui il pm Massimo Astori lo mise nero su bianco. E dalla stessa requisitoria del magistrato, che lo ammise in aula. Ma di quali fotografie si trattava? I giornalisti hanno scovato nell’audio del 10 gennaio 2007 una frase mai trascritta della confessione di Olindo, ovvero “passiamo alle altre fot… eeh questione”.

In quel momento, dunque, lo spazzino stava guardando delle fotografie decisive: stava infatti descrivendo come fosse vestita Paola Galli, una delle vittime. Si tratta dei dettagli che secondo i pm solo gli assassini potevano conoscere. In realtà nemmeno loro: alle 20, in quell’appartamento con la luce staccata alle 17,40 e le persiane probabilmente chiuse, non si vedeva assolutamente nulla, perché in città era già buio pesto. In una foto scattata alla 1.04 dai vigili del fuoco, nonostante un faro acceso in fondo al corridoio, si vede a malapena un pompiere davanti alla porta: solo chi vide le foto poteva descrivere la scena del crimine, come hanno fatto Olindo e Rosa.

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Cronaca Vera

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