Delittisocietà

Strage di Erba, la bufala dell’esclusiva di Giallo sulla Bibbia di Olindo

(continua dopo la pubblicità)

Sulla strage di Erba, tra i giornalisti ci sono colpevolisti e colpevolisti. Ci sono quelli che non vogliono ammettere di aver sbagliato perchè all’epoca non lessero le carte, fregandosene del fatto che due innocenti siano all’ergastolo. E poi ci sono quelli che le carte, pur pretendendo a gran voce la conferma del fine pena mai, non le hanno mai lette. Tutta gente che informa senza prima essersi informata.

Appartiene a quest’ultima categoria la notizia spacciata per esclusiva del settimanale Giallo. Cui viene data risonanza da giornali e agenzie che evidentemente nemmeno sanno di cosa scrivono.

Il quotidiano Il Tempo, ad esempio, titola:

Erba, dal diario di Olindo la frase mai vista prima: “È una confessione”

Il riferimento è alla frase tratta dalla Bibbia che fu sequestrata in carcere ad Olindo e che compare sulla copertina del nuovo numero di Giallo.

blank

Scrive il quotidiano:

A pubblicare lo stralcio è il settimanale Giallo di Cairo editore che riporta un passaggio in particolare scritto da Romano, una preghiera dedicata alle vittime di Erba: “Madonnina della neve, nostra signora di Fatima, signora del Rosario, accogli nel tuo regno il piccolo M. Yussef, sua mamma C. Raffaella, sua nonna G. Paola e C. Valeria a cui noi abbiamo tolto il tuo Dono, la Vita. 24.04.07“, si legge nella pagina del diario tenuto in cella nel carcere di Como al Bassone. Olindo avrebbe scritto quelle parole quattro mesi dopo la strage, come dsi evince dalla data. Secondo la ricostruzione del settimanale non ci sono dubbi, “sono parole sue”, e si tratta di “una vera e propria confessione spontanea che nessuno gli aveva chiesto di scrivere, né i carabinieri, né i magistrati. Nessuno sapeva nemmeno che Olindo stesse tenendo un diario segreto, nascosto dentro una Bibbia”, si legge in una nota della rivista.

L’agenzia Dire, titola addirittura:

Spunta il diario segreto di Olindo in carcere: “Maria accogli le persone a cui abbiamo tolto la vita”. L’esclusiva del Settimanale Giallo

E scrive:

Madonnina della neve, nostra signora di Fatima, signora del Rosario, accogli nel tuo regno il piccolo M. Yussef, sua mamma C. Raffaella, sua nonna G. Paola e C. Valeria a cui noi abbiamo tolto il tuo Dono, la Vita. 24.04.07″. Firmato: Olindo Romano. Settimanale Giallo (Cairo editore) pubblica in esclusiva le immagini di alcune pagine e i testi che sarebbero “del diario segreto che l’uomo scrisse mentre trascorreva le giornate nella penombra della sua cella del carcere di Como al Bassone, quattro mesi dopo la strage di Erba”.

Naturalmente, non c’è alcuna esclusiva e nessuna novità: nè il diario di Olindo è segreto, nè lo sono le sue immagini.

La Bibbia di Olindo fu integralmente acquisita al processo di Como. Il quotidiano La Provincia di Como ci fece proprio una campagna sopra, con tanto di collage delle pagine, per accusare il netturbino.

Quanto alla frase «mai vista prima» ovvero la clamorosa confessione, tale è talmente inedita che viene citata perfino a pagina 67 della sentenza di primo grado a Como.

blank

Peraltro, a riportare per la prima volta quella frase «mai vista» fummo io e Felice Manti il 17 gennaio 2008 su Il Giornale, qualcosa come 16 anni fa. Sedici anni prima della finta esclusiva di Giallo.

Però, esattamente come allora, nessuno si sofferma su alcuni fatti. Evidentemente, come appena documentato, perchè non hanno alcuna cognizione degli atti.

Punto primo. Sulla Bibbia ci sono alcune ammissioni di colpevolezza e ben 71 ammissioni di innocenza. Ma ciò che conta è che in nessuno dei due casi Olindo sapeva che la Bibbia gli sarebbe stata sequestrata. Ignorava che qualcun altro avrebbe mai letto i suoi appunti sia quando si professava colpevole, sia quando si dichiarava innocente. Sono il segnale di una personalità disturbata, ma anche scioccata dai fatti.

Punto secondo. Su quella Bibbia Olindo prese un sacco di appunti in codice (del quale poi perdeva regolarmente le chiavi di decrittazione). Era il segnale evidente che ormai non si fidasse più di nessuno, costretto dalla sequenza degli eventi a recitare la parte del colpevole.

Punto terzo. Se bastasse una dichiarazione di colpevolezza a giustificare una condanna, avremmo le carceri piene di mitomani. Chi lo sostiene non ha alcuna cognizione della cronaca nera. Ne Il grande abbaglio raccontammo, ad esempio, il caso del mostro di Foligno: prima che Luigi Chiatti fosse arrestato, un giovane di Melegnano sostenne di essere il Mostro. All’inizio dissero che conosceva dettagli che solo l’assassino poteva conoscere. Poi si accorsero che in realtà non c’entrava assolutamente nulla.

Punto quarto. Olindo sapeva che doveva recitare una parte perchè convinto di finire in manicomio con Rosa. La recitò anche con lo psichiatra Massimo Picozzi, raccontando una versione ancora totalmente sballata della strage, come abbiamo documentato in questo video.

Punto quinto. Non si è mai capito chi convinse Olindo a prendere appunti sulla Bibbia rivendicando i delitti. Così come nessuno ha mai saputo chi lo convinse a rispondere a Don Bassano Pirovano, che gli aveva scritto una lettera chiedendogli di pentirsi. Il Corriere della Sera ipotizzò che il ghost writer della missiva di Olindo fosse il suo compagno di carcere Giuliano Tavaroli, ma l’ex capo della security di Telecom smentì.

blank

Di certo successe un fatto abbastanza sconcertante, specie per chi è un fedele cristiano: la lettera di pentimento di Olindo non finì infatti in un privato cassetto di Don Bassano Pirovano, ma venne spiattellata su tutti i giornali. Chi e perchè lo fece, nessuno lo ha mai saputo.

Edoardo Montolli

IL VIDEO SULLA LEGGENDA DELLA LAVATRICE DI ROSA:

Qui sotto i link alle bufale sulla strage di Erba:

Strage di Erba: il generale Garofano e la bufala sul guanto di latticeStrage di Erba, le nuove bufale di Quarto GradoQuarto Grado e la strage di Erba: le verità non raccontate in tvStrage di Erba, la ricostruzione grossolana del Corriere della SeraA dieci anni dalla strage di Erba, la ricostruzione “imperfetta” del Corriere della SeraStrage di Erba, gli audio mai entrati a processo a Le Iene e l’imbarazzante impreparazione dei giornalistiLa strage di Erba e l’imbarazzante articolo di Selvaggia Lucarelli: quando le fantasie diventano notizieStrage di Erba, l’ultima bufala del Corriere della Sera: le impronte di Olindo sul contatore

IL LIBRO OLINDO E ROSA:

Olindo e Rosa, il libro su Amazon – guarda

Olindo e Rosa, l’ebook per Kindle – guarda

Olindo e Rosa, l’ebook in epub – guarda

PER APPROFONDIRE

  1. Il libro IL GRANDE ABBAGLIO – CONTROINCHIESTA SULLA STRAGE DI ERBA, di Felice Manti e Edoardo Montolli – GUARDA
  2. Il podcast di Fronte del Blog, con documenti e audio esclusivi – YOUTUBE | AUDIBLE | SPOTIFY | APPLE PODCASTS
  3. Lo speciale di Fronte del Blog sulla strage di Erba – GUARDA
  4. Lo speciale de Le Iene sulla strage di Erba – GUARDA
  5. Lo speciale del settimanale Oggi sulla strage di Erba – GUARDA
Olindo e Rosa: Il più atroce errore giudiziario nella storia della Repubblica (I tachioni)

 

(continua dopo la pubblicità)
Quando i lettori comprano attraverso i link Amazon ed altri link di affiliazione presenti sul sito - nei post in cui è presente un prodotto in vendita - Fronte del Blog potrebbe ricevere una commissione, senza però che il prezzo finale per chi acquista subisca alcuna variazione.

Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Per favore, disattiva il blocco della pubblicità su questo sito, grazie