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Giuseppe De Donno aveva ragione. E ora qualcuno si vergogna?

Fu attaccato senza ragione alcuna: la sua cura contro il Covid era efficace

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Giuseppe De Donno: la New England, la più importante rivista scientifica del mondo, riabilita la cura del primario messo alla gogna per il suo plasma iperimmune: la terapia funziona e costa poco

Il medico fu vergognosamente demonizzato e fatto passare per una sorta di visionario da istituzioni, politici, giornalisti. L’Aifa e l’istituto superiore di sanità avevano bocciato il suo metodo. Morì suicida. Ma la cura era efficace. Solo che nel frattempo è diventata un business industriale. Ecco tutta la vera storia di ciò che accadde

Cronaca Vera, dedica la copertina al medico, fu tra i pochi giornali a sostenerlo fin dall’inizio, avendo peraltro intervistato le persone guarite da De Donno

Al settimanale parla anche il giornalista Antonino D’Anna, autore del libro dedicato allo pneumologo, che raccoglie moltissime testimonianze e le ultime interviste rilasciate dal medico

giuseppe de donno cronaca vera

Giuseppe De Donno aveva ragione. Lo evidenzia uno studio sulla New England, la più importante rivista scientifica del mondo: il plasma imperimmune funziona eccome nella lotta al Covid.

Peccato che nel frattempo, il medico, messo alla berlina dai colleghi, quasi deriso dall’informazione cialtrona italiana, si sia tolto la vita, l’estate scorsa.

Eravamo tra i pochi ad averne sempre difeso il metodo. C’erano delle ragioni di evidenza assoluta: come il paziente dato per spacciato a Bergamo e salvato dal primario dell’ospedale Poma di Mantova grazie al plasma.

C’erano decine di testimoni, con nomi e cognomi, a giurare di essere guariti. C’era una tecnica vecchia di un secolo che De Donno aveva affinato. La sua cura aveva un pregio assoluto: era gratuita.

“Così Giuseppe De Donno ci ha salvato” – ESCLUSIVO

GIUSEPPE DE DONNO

GIUSEPPE DE DONNO BOCCIATO IN ITALIA, MA NON DAGLI IMPRENDITORI

I primi a crederci furono proprio imprenditori del ramo farmaceutico in Italia: il giorno in cui De Donno andava al Senato parlando di ciò che gli stava accadendo, in collegamento apparve anche Paolo Marcucci, fratello del capo dei senatori del Pd e amministratore delegato di Kedrion, colosso farmaceutico del plasma.

Disse che stavano per produrre, insieme all’israeliana Kamada, un plasma iperimmune industriale.

Così da Israele potrebbero rivendere all’Italia la plasmaterapia inventata gratis da Giuseppe De Donno – GUARDA

GIUSEPPE DE DONNO

A gennaio 2022 Kedrion è stata venduta al fondo paneuropeo Permira. Ha scritto il Corriere della Sera: “Nasce il colosso italo-inglese dei plasma derivati, i farmaci salvavita che hanno avuto un ruolo anche con il Covid”.

E Il Giornale: “Riassetto con M&A nel mondo del plasma iperimmune divenuto strategico nella lotta al Covid. Kedrion, storica società toscana è stata venduta al fondo di private equity Permira”.

Di De Donno, suicida l’estate precedente e del suo plasma, che invece era gratis, nessuna traccia.

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GIUSEPPE DE DONNO

Il suo metodo era stato stroncato da Aifa e Istituto Superiore di Sanità, con il protocollo Tsunami di Pisa, da cui il primario era stato però escluso, non senza polemica: «Sono rimasto sconcertato. – aveva detto al Senato – La sperimentazione di prima fase che è partita adesso a Pisa è una sperimentazione vecchia. Bisognava partire con una seconda fase».

Invece restò così e alla fine giunse la nota congiunta Aifa-Iss: «I risultati dello studio Tsunami sono in linea con quelli della letteratura internazionale, prevalentemente negativa, fatta eccezione per casistiche di pazienti trattati molto precocemente con plasma ad alto titolo».

Speciale sul caso Giuseppe De Donno e plasma iperimmune – GUARDA

GIUSEPPE DE DONNO

LO STUDIO SCIENTIFICO

Ora però lo studio americano finanziato dal dipartimento della Difesa americano e dai National institutes of health (Nih), l’agenzia governativa che si occupa di ricerca medica e pubblicato sulla New England, sbugiarda la sperimentazione italiana e dà ragione a De Donno.

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Due le conclusioni. La prima: «Nei partecipanti, pazienti affetti da Covid-19, la maggior parte dei quali non vaccinati, la somministrazione di plasma convalescente entro 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi ha ridotto il rischio di progressione della malattia che porta al ricovero in ospedale».

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La seconda sui monoclonali, derivati farmaceutici dal plasma: «sono costosi da produrre, richiedono tempo per l’approvazione e potrebbero non essere ampiamente disponibili durante le condizioni di picco di Covid-19».

Il plasma, come aveva invece sempre sostenuto De Donno «non ha limiti di brevetto ed è relativamente poco costoso da produrre, poiché molti singoli donatori possono fornire più unità».

GIUSEPPE DE DONNO – IL MEDICO CHE GUARIVA DAL COVID CON IL PLASMA IPERIMMUNE – IL LIBRO

GIUSEPPE DE DONNO
Giuseppe De Donno

IL LIBRO – TESTIMONIANZA

Antonino D’Anna, giornalista di Radio Libertà e autore dell’unico volume dedicato allo pneumologo mantovano che raccoglie decine di testimonianze di pazienti dice a Cronaca Vera:

«Lo studio del New England Journal of Medecine non fa altro che confermare quello che a Mantova e Pavia, tra gli ospedali Carlo Poma e Policlinico San Matteo, sapevano anche i sassi: a certe condizioni il plasma iperimmune funziona e salva vite.

E le vite salvate hanno nome e cognome, come ho raccontato nel mio libro “Giuseppe De Donno – Il medico che guariva dal Covid con il plasma iperimmune”.

antonino d'anna giuseppe de donno

Sono vite comuni, normalissime, nelle quali la malattia ha fatto irruzione con una violenza e una disperazione senza pari. E nelle quali l’umanità del dottor De Donno è stata balsamo per le ferite dell’anima e speranza per chi improvvisamente si è trovato nel buio della malattia.

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Ma resta il fatto che in questo Paese, e vorrei se lo chiedesse con me chi leggerà questo libro: il Ministero della Salute non ha fatto niente per appoggiare la ricerca lombarda, perché?

A Mantova ne avevano salvati almeno 47 e terminato la Fase 1 della sperimentazione quando, nel maggio 2020, lo Stato ha deciso di varare una nuova sperimentazione a Pisa, dove hanno penato per mesi per trovare gli ammalati e svolgere una sperimentazione che ha bocciato il plasma. Perché questa scelta?

E perché chiunque si è permesso di sputacchiare addosso a De Donno ripetendo che il plasma fosse una ciarlataneria quando invece a Padova, Veneto, hanno continuato a sperimentarlo e usarlo e di vite ne hanno salvate almeno un centinaio?

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Clicca sulla foto e vai al libro

Forse perché un trattamento al plasma iperimmune costa circa 600 euro guarigione inclusa ed uno coi monoclonali oltre 2000 e il plasma non può essere industrializzato? Vorremmo delle risposte, specie dal ministro Roberto Speranza.

Non ci ridarà il dottor De Donno in vita, purtroppo, ma quantomeno servirà a mettere un punto fermo, questo: Giuseppe De Donno è un magnifico scienziato e un grande medico che ha salvato vite umane col plasma iperimmune. Il resto è solo fuffa o, se preferite, fake news».

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Cronaca Vera

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