Delittisocietà

Strage di Erba: il generale Garofano e la bufala sul guanto di lattice

Il generale Luciano Garofano, che comandava i Ris all’epoca della strage di Erba, inventa di sana pianta un dettaglio sul guanto di lattice trovato sulla scena del crimine

 

Il generale Luciano Garofano si distingue a Quarto Grado per la pessima memoria con cui ricorda il caso della strage di Erba, di cui si occupò come capo del Ris. Ris che nulla trovarono di Olindo e Rosa sulla scena del crimine e nulla delle vittime in casa loro.

In tv il generale sostiene sempre che non si possa affermare come sulla tenda di casa Cherubini-Frigerio ci fossero macchie da schizzo, in quanto i Ris non fecero la Bpa.

Si tratta di un dettaglio cruciale, dato che potrebbe significare, come logica impone, che la donna fu uccisa lì: ma in questo caso Rosa e Olindo sarebbero innocenti, poichè non sarebbero più potuti scendere senza incappare nei soccorsi.

In tutte queste dichiarazioni che il generale fa dimentica che invece, in aula, disse che c’erano «assolutamente» macchie da schizzo sulla tenda. Lo ribadì più e più volte. E disse pure che, anche senza fare la Bpa, parole sue, si vedevano a occhio nudo. Tanto che si alzò e addirittura le fece vedere una per una. Strano che non lo rammenti.

A Quarto Grado, due settimane fa, si era anche dimenticato di aver trovato tracce di sconosciuti sulla scena del crimine. Quando il direttore di Gente Umberto Brindani gli chiese infatti se nella sua relazione avesse trovato tracce di sconosciuti nel palazzo della strage, Garofano non ricordò e disse che no, «tracce biologiche» a sua memoria non ne furono trovate. Ma Brindani aveva semplicemente chiesto tracce, non tracce biologiche. E, guardacaso, nella relazione del Ris si parla della traccia 2D, impronta di utilità dattiloscopica (che vedete qui sotto), che fu lasciata sul sangue e che non apparteneva nè alle vittime, nè agli imputati, nè ad altri ufficialmente entrati sulla scena del crimine. Naturalmente la redazione di Quarto Grado, schieratissima per la colpevolezza dei coniugi tanto da inventarsi sospetti nuovi sulla coppia, non disse nulla.

strage di erba

Strage di Erba: il guanto di lattice

Nell’ultima puntata di Quarto Grado il generale Garofano si sofferma invece sul guanto di lattice, ovvero il reperto denominato F42. Si tratta di un guanto rinvenuto sopra ad un tavolino posto di fronte al cadavere del piccolo Youssef, due anni e mezzo, sotto ad un trapano giocattolo.

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Il guanto di lattice

Il Ris lo ritenne importante, lo analizzò e lo inserì nella sua relazione. Oggi però il generale Garofano rivela che il guanto fu esaminato anche «all’interno». E questo, a dire il vero, è cosa del tutto nuova, dato che l’analisi «dell’interno» del guanto rientra tra le richieste che la difesa di Olindo e Rosa portò avanti invano per anni tra Como e Brescia, quando sperava di esaminare reperti mai o solo parzialmente studiati.

Ma è la conclusione dell’esperto a lasciare stupiti, segno che il generale non solo fatichi a ricordare la propria testimonianza e la propria relazione, ma addirittura il processo. Dice infatti che «molto probabilmente» quel guanto apparteneva ad un soccorritore.

Ma davvero si può sostenere un’idiozia del genere?
E davvero Quarto Grado, trasmissione d’informazione, non sa dire nulla di quel guanto a 17 anni e rotti dai fatti?

La storia è la seguente.
L’immagine del guanto di lattice fu mostrata alle parti civili nel corso dell’udienza preliminare. Nessuno lo riconobbe.
Il 3 dicembre 2007 pubblicai così con Felice Manti su Il Giornale l’articolo “Erba, giallo sul guanto dell’assassino”.
Carlo Castagna ne vide la foto sul Giornale e portò l’articolo ai carabinieri di Erba, ritenendo di averlo riconosciuto: si trattava di un guanto della sua azienda che lui aveva regalato al nipote per giocarci.
L’articolo fu acquisito agli atti del processo a chiarimento del giallo.

Edoardo Montolli

Per altre bufale sulla strage di Erba emerse negli anni sui quotidiani e in tv, ecco alcuni link:

Strage di Erba, le nuove bufale di Quarto GradoQuarto Grado e la strage di Erba: le verità non raccontate in tvStrage di Erba, la ricostruzione grossolana del Corriere della SeraA dieci anni dalla strage di Erba, la ricostruzione “imperfetta” del Corriere della SeraStrage di Erba, gli audio mai entrati a processo a Le Iene e l’imbarazzante impreparazione dei giornalistiLa strage di Erba e l’imbarazzante articolo di Selvaggia Lucarelli: quando le fantasie diventano notizieStrage di Erba, l’ultima bufala del Corriere della Sera: le impronte di Olindo sul contatore

PER APPROFONDIRE

  1. Il libro IL GRANDE ABBAGLIO – CONTROINCHIESTA SULLA STRAGE DI ERBA, di Felice Manti e Edoardo Montolli – GUARDA
  2. Il podcast di Fronte del Blog, con documenti e audio esclusivi – YOUTUBE | AUDIBLE | SPOTIFY | APPLE PODCASTS
  3. Lo speciale di Fronte del Blog sulla strage di Erba – GUARDA
  4. Lo speciale de Le Iene sulla strage di Erba – GUARDA
  5. Lo speciale del settimanale Oggi sulla strage di Erba – GUARDA

 

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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