Spettacolo

SMEMORANDA 2019, parola d’ordine: CIAO! Ecco le migliori frasi della prossima agenda

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Nico Colonna e Gino&Michele dedicano l’edizione 2019 del diario Smemoranda alla parola più breve, accogliente e internazionale che ci sia: CIAO!

Da quest’anno anche su Zelig TV (canale 243 del DTT)
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Sai chi ti saluta?
Antonio Albanese, Ale e Franz, Alessandro Barbero, Enrico Bertolino, Claudio Bisio, Boiler, Boomdabash, Martin Castrogiovanni, Charlie Charles, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Don Luigi Ciotti, Antonio Dikele Distefano, Andrea Dovizioso, Sfera Ebbasta, Finley, Fabio Geda, Fraffrog e RichardHTT, Paolo Giordano, Cristiana Girelli, iPantellas, Ivan, Izi, Emis Killa, Luciano Ligabue, Luciana Littizzetto, Marco Locatelli, Stefano Mancinelli, Måneskin, Marta e Gianluca, Teresa Mannino, Maxime Mbandà, Francesca Michielin, Mika, Antonio Ornano, Matteo Piano, Rkomi, Martina Rosucci, Federico Russo, Nicola Savino, Roberto Saviano, Milan Skriniar, Francesco Sole, Gino Strada, Miriam Sylla, Mika, Licia Troisi, Bebe Vio, Checco Zalone e tantissimi altri!
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E allora… Ciao!
Quattro lettere che compongono un saluto universale, semplice, inequivocabile. L’esordio tra due persone, timido o spavaldo, che forse si trasformerà in qualcosa di più. Ciao! è un marchio tutto italiano, come la pizza, scrive Luciano Ligabue; è il saluto più imitato e ripreso all’estero, il più simpatico, il più cool. Quello che fa sentire noi italiani sempre un po’ a casa anche quando siamo in giro per il mondo. La formula per rompere il ghiaccio davanti al pubblico, magari abbinato al nome di una città, per salutare proprio tutti dal palco. “Ciao” è in mezzo a noi ogni giorno, più volte al giorno, soprattutto a scuola, dove si aggira anche la Smemo. È la parola minima scambiata tra i ragazzi nelle aule e nei corridoi, e proprio in queste due sillabe spesso si nascondono chilometri e chilometri di pensieri, attese, sogni, storie. Così i direttori del diario Nico Colonna e Gino&Michele, hanno chiesto ai collaboratori, quelli nuovi e quelli di sempre, di raccontarcele, queste storie. I 2.227.600 Ciao! che Antonio Albanese ha pronunciato nella vita (li ha contati tutti!) o la prima parola che Roberto Saviano ha sentito quando è arrivato in Germania per l’Erasmus. Per Charlie Charles Ciao è quella parolina magica che ci avvicina agli altri nella maniera più spontanea possibile; è la prima parola che Bebe Vio insegna ai suoi amici stranieri. Ciao era la mascotte di Italia Novanta (ce lo ricordano Nicola Savino e i Finley), e il motorino con cui Teresa Mannino ha sfrecciato per i vicoli di Palermo a 14 anni, coi riccioli svolazzanti sotto al casco. Ciao è l’affetto che ci lega tutti e che ci fa restare umani, secondo Don Ciotti.
È una parola insostituibile, secondo Emis Killa, che cambia significato a seconda dell’intonazione, per Federico Russo, che di certo rompe le barriere, come dice Andrea Dovizioso. È semplice e ospitale, un saluto “freestyle” come lo definisce Alessandro Barbero. E poi c’è il Ciao di Francesca Michielin: Coraggio Infinito (di) Abbracciarsi Oltremodo, o Oltremare; il Ciao pronunciato come una meravigliosa parola esotica dalla zia libanese di Mika… A salutarci in cento modi diversi sulla Smemo 2019 sono proprio in tantissimi: Sfera Ebbasta, iPantellas, Marco Locatelli, Mika e Checco Zalone, perfino le due fuoriclasse della nazionale italiana di calcio Cristina Girelli e Martina Rosucci.
*SMEMO SPECIAL!*
Oltre alla versione classic in 6 colori e 3 formati per 10 varianti di copertina, ci sono le Smemo Special Edition: ben 3 copertine speciali disponibili in doppio formato. La cover cartolina nei due colori nero e rosa, che permette di personalizzare ogni giorno la copertina del proprio diario a seconda dell’umore; poi le cover gold e platinum ispirate allo stile bling-bling dei rapper, disponibili in due versioni.
*SMEMO DA SCRIVERE, STRAPPARE, ATTACCARE!*
Anche quest’anno dentro la Smemo ci sono un mucchio di cose per affrontare la scuola. Per cominciare bene l’anno, c’è l’oroscopo cinico e romantico di Giovanna Donini – alias Giodo – con disegni di Sergio Ponchione. E ancora le Strip dei disegnatori più amati, le citazioni, le migliori battute d’autore o pescate in rete. E poi i bigliettini a strappo, i giochi, gli adesivi e, ovviamente, tantissime pagine libere per appunti, pensieri e per dire il proprio Ciao!
*SMEMO DA DIGITARE!*
E tutto quello che non ci sta nella Smemo? Lo abbiamo messo su smemoranda.it !
Smemoranda continua online: basta scrivere “Ciao!” su WhatsApp al 3483989626 per accedere a tanti contenuti extra sui collaboratori, oltre ad aggiornamenti su eventi, vignette e storie a puntate. Su smemoranda.it ci sono storie, video, curiosità e approfondimenti, ogni contenuto è commentabile e sharabile su Fb e Twitter, dove la community di ragazzi che segue la Smemo cresce sempre di più con 736 mila amici su Facebook, 16,5 mila follower su Twitter e 37 mila su Instagram.
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*LE FRASI MIGLIORI DEL 2019 DI SMEMORANDA*

Fin da ragazzino sono stato abbastanza fortunato da avere sempre amici che mi guardano le spalle, anche durante le fasi più delicate della mia vita. Credo che solo condividendo i momenti più difficili si possa superarli e uscirne, e lo dico per esperienza diretta. Auguri a tutti quanti di trovare amicizia vere, spericolate, di quelle che non scordi mai, che alla fine puoi contare sulle dita di una mano.
*Sfera Ebbasta*

Kubasti? “come stai?” chiedo a Salim seduto sul letto nella corsia C. Avrà una decina di anni, capelli neri a spazzola, aria curiosa. Non dovrebbe essere qui. Khub “bene”, mi risponde mostrandomi il braccio fasciato. Aveva raccolto da terra un proiettile inesploso, oggi torna a casa. “ciao doctor” Salam Aleikum.
Maledetta sia la guerra.
*Gino Strada*

Ciao. Oggi, in questa rete di oltre sette miliardi di anime, su questa roccia sferica chiamata “Terra”, tutto ciò che ci collega l’uno con l’altro inizia e finisce così. “Ciao” per dire “benvenuto alla vita”, “ciao” per dire “addio”, “ciao” come “ho bisogno di te”, “ciao” come “non contare su di me”. (…) Vi immaginate se da domani cancellassimo queste quattro lettere in sequenza dal nostro vocabolario?
*Emis Killa*

Provai ad alzare la posta. Gasatissimo mi informo per l’Erasmus, c’è possibilità di andare a Düsseldorf: grande! Mia madre e mia zia mostrarono di appoggiarmi, apparivano felici ma leggevo nei loro occhi nostalgia. Mio padre mi regalò un cappotto di montone pesantissimo: “Farà freddo in Germania”. Non avevo nemmeno formalizzato la domanda che a loro già mancavo.
*Roberto Saviano*

Il destino ti porta con sé, se vuoi che lo faccia. Molte volte siamo spinti da forze molto più grandi di noi e inevitabilmente all’inizio ne siamo vittime, ma possiamo decidere in ogni momento di diventare noi i protagonisti…io che ho sempre perso tempo, ne sono la prova.
*Rkomi*

È quando trasmetti emozione alle persone, quando ti incontrano e ti salutano come se ti conoscessero da sempre, al di là dello sport che fai, al di là di quello che hai vinto, anche se non ti hanno mai visto prima. Ecco che il ‘ciao’ generico diventa caloroso, assume un significato diverso, è molto più di una semplice formalità.
*Andrea Dovizioso*

Ero stanco e lo sono, ma ora so che mi sono ritrovato un timone in mano. E se il vento arriva, bene, sennò provo a fare un fischio io, chissà mai risponda! Ho incontrato e conosciuto il Signor Flusso di Coscienza, e ora posso dire che sia un’ottima fonte di energia rinnovabile.
*Izi*

Ho imparato a parlare italiano cinque anni fa. Prima di allora tutto quello che sapevo di questa lingua era solo una serie limitata di parole. Le avevo imparate dai menù dei ristoranti, dai benzinai in autostrada, ma soprattutto dalle nostre gite in giornata a Sanremo, quand’ero un ragazzino. Ci arrivavamo in auto da Nizza almeno una volta a settimana, d’estate…
*Mika*

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