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Una Dea luminosa abbaglia un Napoli piccolo e mister Sarri, intanto Gasperini

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Quindi una bella, luminosa, speciale e rock Atalanta elimina un Napoli sorprendentemente timido, piccolo, provinciale e … spento dalla Coppa Italia. E così mister Sarri dopo la Champions perde pure un’altra ghiotta occasione per far vedere alla nazione e al mondo quanto è concretamente bravo e soprattutto quanto è bello, sta crescendo ed è completo il suo Napule. Nota a margine: indubbiamente Maurizio Sarri è un tecnico bravo, competente, studioso e preparato, ma onestamente ecco, per far finalmente vedere chi è forse dovrebbe andare oltre il solito, consolidato 4-3-3 e ai soliti interpreti sin qui spremuti e proiettati eccessivamente al e sul campionato. Per carità, se poi veramente alla fine Diawara (troppe pause ragazzo) e soci dovessero cucirsi il tricolore sulle maglie, ecco tanto di cappello. Ma concentrarsi eccessivamente su una competizione dimenticando il resto, mah… non pare cosa utile. C’è tuttavia un’altra versione. Sì Maurizio Sarri conscio di avere una rosa si soli 12 elementi da top club, adottando il turn over con i nerazzurri orobici (più motivati e forti delle riserve napoletane?)  avrebbe mandato un messaggio in codice al suo presidente, no? Che ne dite?

Ciò detto applausi per la tostissima e vincente Atalanta di Gasperini (sarà lui il dopo Sarri alla corte azzurra di De Laurentiis?), compagine sbarazzina, champagne ed effervescente galvanizzata dalle continue (che il difficile è sempre … ripetersi) convincentissime prestazioni di elementi (seguiti da molti addetti ai lavori per il calciomercato invernale e quello estivo che verrà) quali Cornelius, Ilicic, Freuler, Castagne, Gosens e Toloi. E quanti a Bergamo, nonostante la Dea (bellissima e il Napoli ne è rimasto abbagliato) stia facendo benissimo su tre fronti (campionato, Uefa League e Coppa Italia) sotto… sotto mugugnano e non apprezzano il bravissimo “Gasp” forse dovrebbero smetterla di gridare alla luna e concentrarsi, godendo, sul presente magico nerazzurro. No?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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