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Rai, gli stipendi da nababbi: ecco il documento. E tu, sei scandalizzato?

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L’opinione di Andrea Vianello sulla politica internazionale costa alla Rai 320mila euro l’anno, 29mila in più del 2015. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto costa 650mila euro (contro i 265mila del 2015): Barack Obama ha uno stipendio di 400mila. Ecco le retribuzioni da nababbi della Rai. Pagate anche, e tanto, coi soldi del canone. Ossia, i nostri.

Firma dell'accordo tra la Rai e il Ministero della Cultura

 

Il documento Rai sulla trasparenza che riporta le retribuzioni superiori ai 200mila euro è finalmente online. E c’è di che restare basiti.

Ci sono ruoli che si ignorava esistessero. Ma che costano un’iradiddio.

Emittenti che hanno uno share risibile, ma i cui dirigenti guadagnano cifre iperboliche.

Manager fuori ruolo che portano a casa oltre 200mila euro.

Mentre il premier si affanna a parlare un giorno sì e uno no di 80 euro forse, domani, allargati, ristretti, chissà; mentre l’Inps dà e poi toglie ai pensionati cifre da fame; mentre i contratti nel privato sono scomparsi, alla Rai ci sono aumenti (lordi, per carità) che vanno dai 50mila ai quasi 400mila euro. Devono esserci meriti clamorosi. Ma anche demeriti incredibili, se si pensa che c’è pure chi cala di decine di migliaia di euro. Sarebbe ottimo documentare anche questi.

 

Quanto ci costa un’opinione sulla politica internazionale?

 

C’è chi guadagna quasi come il Presidente degli Stati Uniti (che prende 400mila euro l’anno) e chi prende ben di più. Rai, di tutto di più. Specie a chi ci lavora. Il problema è che si tratta di soldi anche e soprattutto nostri. E quando si tratta di pubblico, forse un minimo di decenza nel distribuire queste somme ci vorrebbe. Soprattutto in un momento in cui la crisi economica ha raggiunto livelli inenarrabili, la gente a causa della disoccupazione e della pressione fiscale chiude aziende e spesso si uccide (anche se la cosa pare non far più notizia). E senza contare il cinema che hanno tirato in piedi per costringere tutti a pagare il canone. L’hanno chiamata operazione trasparenza. Domani, speriamo, scatterà l’operazione indignazione.

 

Ricordate Pietro Marrazzo? C’è anche lui tra i più pagati della Rai

 

SOPRA I 300MILA EURO

Ecco nomi e ruoli di manager che superano emolumenti di 300mila euro l’anno, alcuni con clamorosi balzi nella retribuzione: il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto è passato da 265mila a 650mila euro; Antonio Marano, Presidente Rai Pubblicità da 328 a 392 mila; Giancarlo Leone, Direttore del Coordinamento Editoriale dei Palinsesti Televisivi e Membro del Consiglio di Amministrazione di Rai Pubblicità da 319mila a 360mila.

Seguono: Gianfranco Carriola, Direttore Internal Auditing e Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, 352mila; Mauro Mazza, Responsabile di progetto in RAI Vaticano, 340mila; Raffaele Agrusti, Chief Financial Officer e Presidente di Rai Way, 340mila; Fabrizio Piscopo, Amministratore Delegato di Rai Pubblicità  e Consigliere di Amministrazione di Auditel Srl, da 295 a 322mila; Angelo Teodoli, Direttore Rai Gold, da 299 a 325mila; Mario Orfeo Direttore Tg1 da 292 a 320mila; Carlo Verdelli, Direttore Editoriale per l’Offerta Informativa, 320mila.

Stessa cifra per Andrea Vianello, Editorialista per le tematiche politiche ed internazionali (Tg2), passato da 291 a 320mila euro. E ancora: Antonio Di Bella, direttore Rai News, 308500,Valerio Fiorespino Direttore, alle dirette dipendenze del Direttore Generale per il supporto ai progetti speciali e Membro del comitato direttivo del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, 303mila; Ilaria Dallatana, direttrice Rai2, 300mila. Daria Bignardi, direttrice Rai3, 300mila.

 

Ma quanto è caro ottenere servizi giornalistici dal Belgio e dal Regno Unito? Per non parlare dei costi in sede Rai Liguria o al centro di produzione televisiva di Napoli!

 

GLI ALTRI

Ed ecco alcuni tra gli altri giornalisti e manager che percepiscono emolumenti tra i 200mila e i 300mila euro, a scalare: Marcello Masi, Direttore del Tg2, 280mila; Eleonora Andreatta, direttrice Rai Fiction, 272mila; Monica Maggioni, Presidente, 270mila; Pasquale D’Alessandro, direttore Rai 5, 247mila; Antonio Preziosi, Caporedattore corrispondente per i servizi giornalisti radiofonici e televisivi dal Belgio 245mila.

Nella lista c’è anche Pietro Marrazzo, che in qualità di Corrispondente e responsabile ufficio per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Medio Oriente, percepisce 244mila euro l’anno.

E poi: Roberto Sergio, Vicedirettore Radio Responsabile per i rapporti con le consociate del gruppo Rai, 243mila; Massimo Liofredi, Direttore Rai Ragazzi, 242mila; Pietro Gaffuri, ambito digital, 242mila; Fabrizio Maffei, Direttore, alle dirette dipendenze del Direttore Risorse Umane e Organizzazione, 240mila; Susanna Petruni, Vicedirettrice Tg1, 240mila; Scipione Rossi, Direttore di Rai Parlamento, 240mila; Tiziana Ferrario, corrispondente dagli Usa, 238mila; Massimo Ferrario, responsabile sede Rai Liguria, 235mila; Alessandro Zucca, Vicedirettore di Rai Sport per le attività non giornalistiche, 239mila; Gabriele Romagnoli, Direttore Rai Sport, 230mila; Nicola Sinisi, Direttore Radio Rai, 228mila; Andrea Sassano, Direttore Risorse Televisive, 224mila; Marco Varvello, Corrispondente Responsabile dell’ufficio per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Regno Unito, 219mila; Francesco Pinto, Responsabile Centro di Produzione Televisiva di Napoli 210mila; Giuseppe Sturiale, Direttore Generale di Rai Cinema, 206mila; Stefano Tura,

Corrispondente per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Regno Unito, 205mila;

Carmen Lasorella, Ultimo incarico: vicedirettore della Direzione Web, 204mila; Francesco Pionati, Giornalista inquadrato nel Tg1 e attualmente distaccato presso Rai Com, alle dirette dipendenze  dell’Amministratore Delegato, 203mila; Roberto Giacobbo, Vicedirettore di Rai2 con la responsabilità dei programmi divulgativi, 200mila; Antonio Rizzo Nervo, Presidente del Centro italiano di Studi Superiori per la formazione e l’aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo, 200mila; Danilo Scarrone, Direttore Canali Radio di Pubblica Utilità, 200mila; Guido Rossi, Direttore Staff del Direttore Generale, 200mila.

Infine, Marco Zuppi, Direttore Canone: 242mila euro.

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Antonio Campo Dall’Orto ha detto che «le remunerazioni delle posizioni apicali sono il 15% sotto quelle di mercato». E gli ha fatto eco il presidente Monica Maggioni: «Neppure i supereroi possono cambiare la Rai nel corso di una notte. Dimezzare lo stipendio ai direttori solo perché siamo servizio pubblico non può garantire la qualità».

A posto così.

Manuel Montero

 

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