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Mister Noir, l’Ironside italiano, sbarca in libreria

 Fronte del Blog vi racconta i segreti del personaggio che ha già entusiasmato la Rete e del suo inventore, Sergio Rilletti

Sergio con maglietta Mr. Noir - Compleanno 2008

 

Ironside fu il primo eroe diversamente abile della tv, detective in carrozzina dal 1967 al 1975, interpretato da Raymond Burr, che dieci anni prima aveva portato sugli schermi l’avvocato risolutore di gialli Perry Mason, inventato dal genio di Erle Stanley Gardner. Oggi Robert Ironside è piuttosto cambiato: vive a New York e non a San Francisco, è di colore e fa il profiler. Un reboot nato nel 2013 e apparso con poca fortuna in Italia, con protagonista Blair Underwood. «Ironside fu creato da Collier Young (alias Robert Bloch, l’autore di Psycho) e tra i suoi sceneggiatori vi fu addirittura Ed McBain. Era la storia di un poliziotto che, dopo 25 anni di servizio subiva un attentato che lo colpiva alla spina dorsale, lasciandolo paralizzato agli arti inferiori. Contrariamente a Nero Wolfe e a Lincoln Rhyme, i grandi detective del tempo, Ironside non restava fermo a casa a raccogliere gli indizi che i suoi assistenti gli portavano, ma andava ad interrogare direttamente testimoni e indiziati. Già nel 1993 è stato prodotto Il ritorno di Ironside, un film-tv che doveva essere l’episodio pilota di una nuova serie, come lo era stato quello per Perry Mason. Peccato che la scomparsa prematura di Raymond Burr ne impedì la realizzazione».

 

Il romanzo di Rilletti su Mister Noir:

L’INVENTORE DI MR NOIR

A parlare è un esperto del personaggio, Sergio Rilletti, milanese, classe 1968, diplomato in analisi contabile e in sceneggiatura alla scuola del fumetto, scrittore e soprattutto inventore del primo eroe diversamente abile della letteratura italiana: Mister Noir. Un alter ego di carta dello scrittore. «Ma Ironside – prosegue- fu solo il primo e il più famoso di una serie di detective che trattarono la disabilità in maniera diversa. Seguì Agente speciale, molto umoristico, in cui l’agente segreto John Steed e le sue belle e letali assistenti, Emma Peel e Tara King, erano agli ordini di due bizzosi capi “diversamente abili”: un grasso paraplegico, noto in codice come Mamma, e, in sua assenza, una donna cieca, nota come Papà. In anni più recenti la serie più famosa è Dark Angel, creata da James Cameron, in cui l’handicap è trattato in maniera realistica e allegorica. Qui, nella Seattle del 2019, appare Logan Cale, giornalista cibernetico pirata e che ha perso l’uso delle gambe, conosciuto da tutti come Solo Occhi». Rilletti si definisce scrittore “tuttofare”.

MISTER NOIR- Disegno di Marco Giannuli
MISTER NOIR- Disegno di Marco Giannuli

 

L’idea di Mister Noir gli venne nel 2004, anno europeo della disabilità. «La tentazione di fare un protagonista che parlasse chiaramente e muovesse bene le braccia ma paralizzato dalla vita in giù, come lo era Ironside, fu molto forte, ma alla fine preferii ispirarmi liberamente a me stesso, facendolo parlar male ma pericolosamente deambulante, seppur a fatica e, comunque, in carrozzina. Ne scrissi su M-La Rivista del Mistero curata da Andrea Carlo Cappi e Andrea G.Pinketts. Mister Noir è un investigatore privato affetto da tetraparesi spastica, come me, che vive e opera a Milano e protagonista di thriller umoristici: un fatto che mi rende doppiamente orgoglioso. Rapidamente si è espanso sul web. A oggi, le vicende che lo vedono protagonista sono 11, tra romanzi brevi e short-story, compresi due racconti ancora inediti, che dovrebbero comparire in altrettante antologie collettive, e un altro appositamente concepito per diventare un audioracconto».

Ironside, la serie completa disponibile solo in inglese:

 

TESTIMONIAL

Ma “tuttofare” Rilletti lo è davvero. Insieme a Elio Marracci, ha curato “Capacita Nascoste – La prima antologia diversamente thriller” (No Reply, 2012), ovvero la prima antologia in Italia di racconti thriller con protagonisti diversamente abili. Su Facebook trova diversi appassionati e lettori, il suo protagonista ha una pagina fans. Anche se il successo che lo rese noto al grande pubblico fu un episodio avvenuto al Parco di Monza il 9 aprile 2006, quando gli accompagnatori che ce lo portarono, lo dimenticarono lì. E lui, ci scrisse su il racconto thriller “Solo!”, destinato a imperversare per anni sulla Rete, portandolo in trasmissioni tv e sui giornali.

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«Ho preso atto che molti mi considerano un esempio da seguire e ho deciso di essere, mediante l’utilizzo dei social network, un “testimonial” della realtà, raccontando storie o vicende vere dove sono protagonista o semplice testimone, positive o negative che siano, elargendo con pari enfasi rimproveri e gratificazioni, in modo da dimostrare anche una certa coerenza, e a volte una vera e propria correlazione, tra ciò che sostengo nei miei racconti e i miei comportamenti nella vita quotidiana, sperando, così, di essere d’aiuto alle singole persone e, quindi, al miglioramento dei rapporti umani e della società». Quanto a Mister Noir, a ottobre ha festeggiato 10 anni. Ed ora ecco il romanzo, presentato all’Admiral Hotel di Milano.

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Gigi Montero 

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