«Bergoglio ha conquistato anche me? Sì, mi meraviglia il coraggio che ha. Lo capisci anche da certi gesti… Prima di lui, nessuno ha avuto il coraggio di chiamarsi con quel nome perché significava ammettere che la Chiesa non può andare avanti così. Francesco era un santo scomodo, diceva di non aver mai fatto un miracolo e denunciava il modo in cui la Chiesa viveva, il rapporto con le ricchezze contrario alla parola di Cristo, con i preti preoccupati a farsi case, palazzi e donne».
Così Dario Fo al settimanale OGGI, in edicola dal 2 aprile.
AL PAPA PIACEREBBE IL MIO SPETTACOLO- «Se il Papa venisse a vedere il mio spettacolo, credo che gli piacerebbe moltissimo. Perché quello che lui dice ogni giorno, io lo racconto con il linguaggio antico di San Francesco. O meglio, è il Papa che si ispira al santo. Ma attenzione, si ispira a quello vero, provocatorio, coraggioso, poi censurato dalla Chiesa nel 1260, col Capitolo di Narbonne».
RENZI? FINORA SOLO PROMESSE- Nell’intervista a OGGI, il premio Nobel parla però anche di politica e in particolare di Grillo: «Lo vogliono far fuori perché fa paura. Perché lui è capace. E se con la crisi non ci sono i soldi per soddisfare le promesse di Renzi sui redditi e i pagamenti della pubblica amministrazione, succederà il finimondo. Grillo sarà l’ultimo dei furbi, ma ha convinto tutti quelli che stanno con lui a versare metà dello stipendio… Gli altri dicono: faremo, restituiremo… Renzi ha copiato tutto il programma di Grillo, però finora sono solo promesse».