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E ALLA QUARTA DOSE DI VACCINO, FUMMO COLTI DA UN LEGGERO SOSPETTO…

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In Israele sono alla quarta dose di vaccino. Noi partiamo con la terza e con l’ipotesi di un obbligo vaccinale anche se nessuno sa dire quando saremo immunizzati. Anche perché, se ricordate, già una dose doveva coprire molto, invece con due si muore comunque…

 

In Italia, ad agosto 2020, senza vaccino, c’erano stati 342 morti. Nell’agosto di quest’anno, con i vaccini, i morti (li abbiamo contati giorno per giorno) sono stati 1158. Dicono che allora c’era stato in precedenza un duro lockdown a frenare i contagi, ma da metà giugno era praticamente tutto già aperto: e ci sarebbe stato il tempo di contagiarsi, incubare, ammalarsi e morire. Invece la differenza dei decessi è enorme. Quasi quattro volte tanto, con il 70% degli italiani vaccinati. Gli esperti, o presunti tali, lo spiegano con un paradosso statistico. Ma non dovrebbe esserci alcun paradosso, perché ancora il 9 luglio l’Istituto Superiore di Sanità assicurava come la doppia dose coprisse fino al 100% della malattia grave. Non si dovrebbe morire. Invece si muore e, per alcune fasce di età, si continus a morire tanto. Lo documenta l’ultimo bollettino di sorveglianza integrata dell’Iss, datato 1 settembre (SCARICA). Alla voce decessi over 80 i non vaccinati sono il 51%, gli altri erano tutti con una dose (4,2%) o due dosi (44,7%). Se si pensa che l’età media dei morti di Covid è di 81 anni, per loro la situazione resta critica. I dati mostrano poi come i non vaccinati deceduti per le altre fasce d’età siano in larga maggioranza. Dunque, almeno per gli altri i vaccini funzionano perfettamente? Verrebbe da dire di sì: peccato che i numeri dei decessi del bollettino siano riferiti al periodo 9 luglio – 8 agosto, ossia quando la variante Delta non era ancora l’assoluta predominante in Italia.

Differenza casi e decessi in Italia tra agosto 2020 e agosto 2021

Quindi, per capirci qualcosa in più, bisogna vedere cosa succede all’estero, dove hanno iniziato prima le inoculazioni e dove prima è arrivata la famigerata variante. Come in Israele, il Paese più vaccinato del mondo, ma che non ha mai avuto contagi come a fine agosto 2021. Di più: lì, ad agosto, ci sono stati 520 morti di Covid, certo meno che a gennaio, quando furono 1400. Però non solo a gennaio Israele non poteva contare su una tale copertura vaccinale. Ma oggi quasi un terzo della popolazione ha già preso la terza dose. Per capire l’opportuna differenza: Israele, con tre dosi, ha avuto in agosto 520 morti su 9 milioni di abitanti. Noi, con il 70% a due dosi, 1158 su 60 milioni di abitanti. In proporzione, una disfatta.

Ma non basta. Sempre sui morti del mese di agosto il deputato leghista Carlo Borghi in un tweet scrive: «Uscito l’aggiornamento dei dati inglesi, ad oggi il database più completo sia per i casi che per le reazioni avverse. Si confermano e anzi si accentuano le tendenze dei mesi scorsi. La storia di “muoiono solo i non vaccinati” purtroppo è falsa». Per poi aggiungere: «Su 1798 morti covid variante delta da febbraio solo 536 ovvero il 30% sono non vaccinati, gli altri, 70% sono tutti vaccinati con una o due dosi». Abbiamo controllato. Ed è tutto vero, anche nel Regno Unito i dati sono sconfortanti. Ora, possiamo girarli come ci pare questi numeri, possiamo tirare fuori il paradosso statistico, il distanziamento mancato, i ferocissimi “untori” novax. Ma le cifre documentano come i vaccini non stiano funzionando più così bene con le varianti, come molti – tacciati di essere cialtroni – avevano previsto: non con una, ma con due dosi (contrariamente a quanto raccontavano i soloni della virologia in tv) si muore già molto in Israele e in Inghilterra. E si sta morendo già anche in Italia. Finalmente, anche in tv, a Fuori dal Coro, hanno infine iniziato a parlare di effetti collaterali fortissimi patiti da molti vaccinati e in Rete se ne trovano casi in grandi quantità, così come tante sono le segnalazioni di decessi dopo il vaccino. Perchè quando si parla di “reazioni avverse rare” su milioni di persone, si parla di migliaia di casi, non di unità.

Certo, tutta da dimostrare la correlazione del vaccino con le morti: a luglio, su 498 decessi segnalati, l’Aifa ne riteneva correlabili 7, ma il 33% del totale veniva considerato “indeterminato”, ossia mancavano prove sufficienti per dimostrarne la causalità. Non proprio una cosa tranquillizzante. Specie se si considera che uno studio angloamericano del 2015 metteva in guardia sui vaccini che non fermano il contagio, perché potrebbero rendere il virus più aggressivo. E questi vaccini contro il Covid il contagio purtroppo non lo fermano affatto. Eppure il premier Mario Draghi annuncia di voler andare serenamente verso l’obbligo vaccinale pur dovendo almeno sapere quattro cose. La prima è che l’Fda americana, anche se i giornali italiani non lo scrivono, ha approvato sì definitivamente Pfizer, ma esplicitando che non si conoscono tuttora gli eventuali effetti futuri sulla salute provocati dal vaccino (SCARICA IL DOCUMENTO). La seconda è che l’Europa, prima di imporre obblighi e approvare definitivamente i vaccini, deve preoccuparsi di modificare l’attuale contratto con le aziende fornitrici, cui è stata data esplicita manleva sulla responsabilità per eventi avversi. La terza è che i parlamentari che sostengono il Governo hanno tutti votato a Strasburgo una risoluzione, la 2361, con la quale si impegnavano a non rendere obbligatori questi vaccini, a non fare pressioni sulle persone per spingerli a farli, a non discriminare chi non li fa e a risarcire in caso di danni. La quarta è che si spinge verso l’obbligo su vaccini che certamente hanno effetti collaterali fortissimi, in rari casi correlabili a morte, pur non essendo tali vaccini capaci di immunizzarci definitivamente: prima con una dose si doveva già stare tranquilli, poi due dosi ed eri salvo, ora tre per stare in sicurezza. In Israele, che con la terza dose ha già raggiunto quasi un terzo della popolazione, si sta pensando già alla quarta, parola del capo epidemiologo del governo Salman Zarka. Quattro dosi, con possibili effetti collaterali non indifferenti ad ogni dose (raramente correlabili a morte) e senza sapere ancora nulla su danni futuri, né se basteranno o se alle prossime varianti ne dovremo fare di nuove. Non pare anche a voi che qualcosa non torni?

 

 

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