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Coronavirus e lockdown, cosa si può fare da oggi (e come)? Le risposte a tutti i dubbi

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La riapertura non è uguale in tutte le regioni. Per negozi, bar, ristoranti norme stringenti, parrucchieri solo su appuntamento. E addio all’autocertficazione, ma solo se si viaggia all’interno della regione. Occhio a chi vive in Lombardia e in Campania

 

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L’Italia riapre, ma non del tutto e con strette normative. Via libera a negozi, bar, ristoranti. Ma sarà un mondo nuovo: persone distanti, mascherine, code come fino ad oggi abbiamo imparato a vederle ai supermercati. Ecco tutte le risposte ai dubbi su ciò che su che si può fare. E ciò che resta proibito.

AUTOCERTIFICAZIONE – Va in soffitta l’autocertificazione. Possiamo finalmente scordarci gli innumerevoli moduli propinatici dal governo per uscire di casa… a meno che non intendiamo uscire dalla nostra regione. In quel caso servirà ancora fino al 2 giugno e documentare lo spostamento per ragioni salute, lavoro o urgenza.

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DOPO I CONGIUNTI, GLI AMICI – Fine anche delle diatribe su chi siano i congiunti. Si può incontrare e invitare a casa chiunque, ma con ferree regole da seguire: almeno un metro di distanza e mascherina in un luogo chiuso aperto al pubblico. Vietati comunque gli assembramenti. Se però gli amici o gli stessi parenti vivono in un’altra regione, si dovrà attendere il 2 giugno per vederli.

RIENTRO DALL’ESTERO – Gli italiani che vivono o lavorano all’estero dovranno attendere il 3 giugno per fare rientro in Italia, a meno che non vi siano, come di consueto, ragioni di lavoro, salute o necessità. Dal 3 giugno non sarà necessaria la quarantena di 14 giorni per chi torna nel nostro Paese. Sui viaggi all’estero, tutto invece dipenderà dalle regole attuate nel Paese di destinazione.

NEGOZI APERTI, ORARI DIVERSI – I negozi sono tutti aperti. Ma si entra a scaglioni, a seconda delle dimensioni dell’esercizio commerciale, e con la mascherina. Cambiano gli orari, decisi dai diversi comuni. Per provare un capo d’abbigliamento, oltre alla mascherina, servono guanti puliti. In alcune regioni è prevista la misurazione della temperatura agli ingressi e la chiusura domenicale dei centri commerciali.

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RISTORANTI – Difficile riprendere per i ristoranti: un metro di distanza tra i commensali (a meno che non coabitino) e tavoli distanziati. La capienza risulterà molto, molto ridotta.

PARRUCCHIERI – Parrucchieri e centri estetici solo su appuntamento, senza attese all’interno. Rigide misure di protezione e di distanziamento sociale. Pare però che le prenotazioni, in questo caso, dopo due mesi di lockdown, fiocchino.

LE PALESTRE E LE PISCINE – Le palestre e le piscine restano chiuse un’altra settimana e riprenderanno il 25 maggio. Vietati i corsi di gruppo, due i metri di distanza richiesti. Vietati gli sport di squadra e le arti marziali e gli sport che prevedono un contatto fisico. Per il nuoto il distanziamento è di sette metri.

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SPIAGGIA E PARCHI – In spiaggia non c’è obbligo di mascherina, ma di distanziamento sociale. Il governo si affida poi alle diverse ordinanze regionali. Così come si affida ai sindaci per le prescrizioni sulla fruibilità dei parchi pubblici. Dal 15 giugno riaprono i centri estivi.

CINEMA E TEATRI – Riaprono per ultimi il 15 giugno, con regole di distanziamento sociale: poltrone alternate e posti preassegnati. Capienza massima al chiuso di 200 persone e all’aperto di 1000.

LE RESTRIZIONI IN LOMBARDIA – In Lombardia ci sono delle restrizioni, come lo slittamento al primo giugno per la ripartenza di palestre (con pannelli divisori tra i macchinari) e piscine. E ancora: obbligo della misurazione della temperatura per dipendenti e clienti di ristoranti, bar, mense e pasticcerie e sistemi di igiene per le mani; obbligo di mascherina anche all’aperto. Per gli operatori del settore estetico obbligo di mascherina FFP2 e visiera protettiva. Musei aperti a scaglioni fino al primo giugno.

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LE RESTRIZIONI IN CAMPANIA – Anche in Campania previste alcune restrizioni: i bar possono servire solo al bancone, i ristoranti riapriranno il 21 maggio. Le attività sportive consentite sono solo quelle che prevedono un distanziamento minimo di due metri. Obbligo di mascherina su tutto il territorio. Temperatura misurata a chiunque arrivi da fuori regione, in auto, aereo o treno e autocertificazione in cui specificare il luogo di soggiorno per l’isolamento domiciliare nel caso di febbre superiore a 37,5 gradi.

Da Oggi.it

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