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Musicco: “Ecco come difendersi nel caso siate vittime di malasanità”

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Lo sapete che anche se vincete la causa contro un medico rischiate di non essere risarciti lo stesso? E che è sempre più difficile trovare un medico legale che faccia una perizia contro un collega? Parla l’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’Avisl

 

L'avvocato Domenico Musicco, presidente dell'associazione Avisl
L’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’associazione Avisl

L’avvocato Domenico Musicco è il presidente dell’Avisl, onlus che si occupa di assistenza legale gratuita in caso di episodi di malasanità, incidenti stradali e vittime sul lavoro. «E’ piuttosto complesso – spiega- provare l’errore medico in sede penale, dimostrandone le condizioni fondamentali per la condanna, ossia la negligenza, l’imperizia e l’imprudenza. Ed è complesso perché spesso ci si basa su perizie, che sono spesso purtroppo soggette ad interpretazione. Soprattutto ultimamente è diventato difficile».

Perché?

«Quando si tratta di contestare l’errore di famosi primari, non tutti accettano. Come Avisl siamo parte civile in un processo che vede imputato un primario in gastroenterologia di Milano. Per trovare un perito che ci facesse la consulenza siamo dovuti andare in Trentino, perché in Lombardia si sono rifiutati tutti quelli che abbiamo contattato».

Chi ritiene di aver subito un errore medico, deve rivolgersi in sede penale o civile?

«In sede penale l’errore medico va dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio. In sede civile viene ammessa anche una colpa più lieve, non necessariamente tale da essere considerata un reato. Ma facciamo un esempio: ci sono tantissime cause per le infezioni contratte in ospedale, setticemie, salmonellosi. Però in tribunale è difficile provarlo, perché l’ospedale risponde che il paziente potrebbe essere arrivato con l’infezione in corso. È chiaro che l’ospedale non è tuttavia stato in grado di impedirne l’entrata, ma stabilire dove e quando finisca la colpa non è facile. E poi c’è il problema assicurativo».

Tipo?

«Le cito un caso che stiamo vivendo ora: c’è una sentenza definitiva di condanna per un medico. Ma la parte civile non ha ancora preso un soldo. Perché? Perché le assicurazioni del medico e dell’ospedale si rimpallano le responsabilità e bisogna attendere così un giudice nuovo che decida. Nel frattempo si corre verso la prescrizione».

Ma è vero oppure no che ci sono anche troppe denunce inutili?

«Purtroppo sì, è un malcostume italiano. A volte ci sono accuse fantomatiche. Il rovescio della medaglia è che così diversi medici rifiutano di eseguire interventi complessi per il timore di assumersene la responsabilità».

Costano le consulenze?

«E’ la vera spina nel fianco dei pazienti. Già trovare un consulente medico oggi è come trovare una mosca bianca, ma spesso, quando lo si trova, solo per leggere le carte il medico chiede qualche migliaio di euro. Senza sapere ovviamente l’esito. Il che scoraggia molti dal muoversi. Per questo come Avisl abbiamo consulenti gratuiti che possono spiegare se effettivamente ci sono gli estremi per far causa». 

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