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Fabio Volo contro Mario Adinolfi – Violenta lite a Radio Deejay

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Tutto nasce dalle dichiarazioni di Mario Adinolfi (giornalista e politico) che, nella giornata di ieri, ha attaccato il film della DreamWorks Kung Fu Panda 3 perché, parole sue “fa il lavaggio del cervello gender ai bambini”.
Perché, vi chiederete voi, una simile dichiarazione?
Semplice: il panda Po ha due padri, uno che sembrava essere morto durante una battaglia ed un altro adottivo (un’oca) che lo cresce.
Adinolfi, per sua stessa ammissione, non ha mai visto il film ma ha letto un’intervista di Fabio Volo (speaker radiofonico, scrittore e doppiatore del panda in questione) e ha tratto le sue conclusioni.
“Boicottate la visione del film” ha tuonato. Altrimenti i bambini potrebbero avere una visione distorta di quella che, secondo lui, dovrebbe essere una famiglia “normale”.
Ma, prima di venire al punto della questione, scopriamo chi è questo agguerrito difensore dei valori tradizionali.
Mario Adinolfi, imponente romano di quarantacinque anni, fin dalla fine degli anni ottanta lavora come giornalista per importanti quotidiani cattolici e si dedica al tempo stesso all’attività politica. Dopo aver militato nella DC giunge al Partito Democratico e infine, sotto lo stendardo del movimento Popolo della Famiglia, si candida come sindaco di Roma.
Un uomo tutto d’un pezzo, direte voi.
Non proprio.
Adinolfi, oltre alla passione per la politica, la radio (ha una rubrica settimanale a Radio Maria) e la scrittura, è anche un giocatore di Poker professionista. Niente di male, certo, se non ci fosse dietro un bel giro di soldi che stonano un po’ con l’immagine d’integerrimo servo di Dio.
Specie se, aggiungiamo, lo stesso Mario ha alle spalle un divorzio ed un matrimonio a Las Vegas, presumibilmente davanti ad ufficiante Elvis dal ciuffo indomabile.
Ma veniamo alla notizia del giorno: la disputa radiofonica tra Adinolfi e Fabio Volo sulle frequenze di Radio Deejay dove lo speaker bresciano tiene ogni giorno una trasmissione dal titolo Il volo del mattino.
Già dalle prime battute il clima si è fatto effervescente.
Adinolfi, prima nicchiando sulla questione “panda”, dopo aver appunto ammesso di non aver mai visto il film ma di essersi affidato alle notizie reperite online, sferra il suo attacco a Volo sostenendo che “non esiste una famiglia con due padri”.
“Quindi un uomo che adotta un bambino e lo cresce cos’è?” ha domandato il padrone di casa.
“Un eroe” ha risposto furbescamente Adinolfi aggirando l’ostacolo.
“Ma non è il padre, quindi?” ha insistito Volo cominciando ad innervosirsi.
Da lì in poi la discussione è trascesa. In studio sono volate delle sedie, Volo ha tirato in mezzo il figlio della Vergine Maria che cresce con un padre (Giuseppe) non biologico e Adinolfi lo ha apostrofato con un “blasfemo”.
“Nella vita normale” ha proseguito Volo “Se un uomo abbandona suo figlio e questo viene cresciuto da un altro, a quel punto, quello diventa suo padre.”
Adinolfi cerca di replicare ma Volo lo sovrasta alzando il volume della voce.
“Se a quel punto il padre dovesse tornare, e da cattolico tu lo dovresti perdonare, secondo te il bambino chi riconoscerà come suo padre?”
“Il bambino riconoscerà sempre quello biologico come suo padre” ha risposto secco Adinolfi.
A quel punto Volo sbotta:
“Tu hai delle patologie che hanno trovato nella fede una casa confortevole ma devi andare a farti  delle terapie e prescrivere degli psicofarmaci.”
Fine della telefonata.
Fabio Volo, evidentemente nervoso, manda la pubblicità con un:
“Altro che psicofarmaci. Si fa di eroina. Ma vaffanculo!”
Immediata la replica indignata di Adinolfi sulla sua pagina Facebook:
“Incredibile aggressione di Fabio Volo nei miei confronti a Radio Deejay.”
Dopo la fine della trasmissione di Fabio Volo il direttore artistico della radio Linus ha provato a smorzare i toni ammettendo che lui, quella telefonata, visto il prevedibile svolgimento, non l’avrebbe mai fatta.
Insomma, a conti fatti, da un film per bambini ne è uscita una disputa accesa.
Una disputa della quale, per fortuna, con buona pace di Adinolfi, i bambini non s’interesseranno affatto.

Alex Rebatto

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Alex Rebatto

Alex Rebatto, classe 1979. Ha collaborato nei limiti della legalità con Renato Vallanzasca ed è stato coautore del romanzo biografico “Francis”, sulle gesta del boss della malavita Francis Turatello (Milieu editore), giunto alla quarta ristampa. Ha pubblicato il romanzo “Nonostante Tutto” che ha scalato per mesi le classifiche Amazon. Per Algama ha pubblicato il noir "2084- Qualcosa in cui credere"

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