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Scrittori maledetti – Charles Bukowski

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“Ciò che alcuni poeti e sapientoni non capiscono è quanto sia assurdo rimanere aggrappati per sempre allo stesso tema. Alla lunga le puttane stancano: la loro dura visione, le imprecazioni, le lievi carezze diventano più che mortali. Riguardo al vomito, spesso ti stufa anche quello. Soprattutto quando ti porta a un letto puzzolente nella corsia dei poveri.”
Ehi, Kafka!

Un metro e ottantatré, la camicia fuori dai jeans macchiati di vino e un’andatura sbilenca. Il nuovo arrivato si siede e si versa un bicchiere, lo svuota e lo riempie di nuovo.
“Questa bottiglia è finita” ringhia “Dovrete farmi bere perché legga queste poesie, ragazzi.”
“Vai, Hank!” urla qualcuno dal pubblico.
“Portagli un’altra bottiglia, Cristo santo” sbotta una donna da dietro le quinte.
Si apre il sipario.
Un lungo applauso e la lampada da tavolo illumina un viso stanco solcato da troppe rughe.
Un libro sgualcito viene aperto da mani tremanti e impazienti.
“Vi scoperò tutti” dice l’uomo abbozzando un sorriso.
Qualcuno dal pubblico ridacchia, qualcuno fischia.
Signore e signori, benvenuti nel parco divertimenti di Charles Bukowski.

1932, Los Angeles.
Il dodicenne Hank, tedesco di nascita trasferitosi a soli tre anni negli Stati Uniti diventando Henry, ha un padre che non ammette repliche. È un uomo violento e spietato. Lo obbliga a passare giorni interi a tagliare l’erba del giardino per poi farlo ricominciare da capo dopo averlo definito “inetto”. Lo pesta a sangue con la cinghia per ogni sciocchezza, per ogni minimo sbaglio. Il giovane Henry si isola dal mondo. Una feroce acne ne deturpa il volto rendendolo ancora più restio alle relazioni. A quattordici anni scopre l’alcol e trova una via di fuga da quella vita così stretta e crudele.
Scoppia la guerra e riesce ad evitare la chiamata alle armi. Simpatizza con un gruppo nazista e poi con uno di estrema sinistra.
Nei primi anni cinquanta ottiene un lavoro fisso come postino. Ha il vizio del bere e la passione per la scrittura, ma le sue opere non lasciano il segno, non interessano a nessuno.
Nel ’56 un’ulcera perforante lo trascina quasi all’inferno. È il padre a salvargli inaspettatamente la vita donandogli il sangue necessario alle trasfusioni.
Nel ’64, dopo turbolenti storie d’amore, poesie e vino, viene alla luce Marina Louise, la sua unica figlia. Henry non ha l’animo del padre. La storia finisce e la figlia sparisce con essa.
I suoi racconti vengono finalmente pubblicati da alcune riviste. La casa editrice Black Sparrow lo contatta e Charles Henry Bukowski entra nelle case dei lettori con il romanzo Post Office, uno spietato resoconto della sua vita da postino.
Sei romanzi, centinaia di racconti e altrettante poesie. Charles diventa un’icona per tutti gli sconfitti del mondo, l’eroe negativo per eccellenza. La rivalsa degli ultimi.
Il suo stile e’ audace e graffiante. Non segue le regole. Non si fa corrompere dai cliché.
Il sesso, l’alcol e la necessità di eccedere in ogni contesto….
Le sirene di Hollywood, sempre più interessate al suo personaggio…
Le amicizie con Sean Penn e Bono Vox…
Il postino tedesco, con il volto massacrato dall’acne e i mille vizi, si prende il mondo in spalla e lo scaraventa nel suo incubo.
Nel 1988 si ammala di tubercolosi e comincia a provare una sensazione nuova e inaspettata: la paura. Il suo ultimo romanzo, Pulp, concluso poco prima della sua morte nel 1994 e’ un testamento. Si percepisce, tra le pagine, il bisogno di Bukowski di affrontare la sua ultima rivale con il consueto sprezzo, ma anche un eroe abbassa il capo, sconfitto, davanti alla falce.
Così muore il costruttore di mille fiabe nere, il responsabile degli incalcolabili aforismi da citare in ogni contesto.
Così muore il miglior compagno di sbronze della storia della letteratura.

 

Alex Rebatto

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Alex Rebatto

Alex Rebatto, classe 1979. Ha collaborato nei limiti della legalità con Renato Vallanzasca ed è stato coautore del romanzo biografico “Francis”, sulle gesta del boss della malavita Francis Turatello (Milieu editore), giunto alla quarta ristampa. Ha pubblicato il romanzo “Nonostante Tutto” che ha scalato per mesi le classifiche Amazon. Per Algama ha pubblicato il noir "2084- Qualcosa in cui credere"

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