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Castelli maledetti

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I castelli come granitici contenitori di mille suggestioni. E’ l’obiettivo che si sono posti gli autori degli undici racconti che compongono l’antologia Castelli Maledetti (recentemente pubblicata da Nero Press Editore) abili a toccare questi argomenti utilizzando punti di vista molto diversi tra loro e relativi sbalzi temporali. E senza andarci troppo cauti nel raccontare le loro storie sempre mantenendosi in punta di penna. Ingordigia, paura e scaramanzia in un’epoca ormai lontana hanno trasformano gli uomini in belve assetate di sangue e del sangue versato si sono nutrite anime dannate che si agitano inquiete tormentate dalla propria sete di vendetta.

Spettri capaci di insediarsi per l’eternità nei loro luoghi di appartenenza, in equilibrio sul confine tra vero e fantastico, oltre quel muro che separa la vita apparentemente immobile e granitica di un castello dall’universo storico che gli ruota attorno senza sosta. Una pletora di spiriti non chiede altro se non di essere raccontati insieme ai fatti che sconvolsero la loro esistenza terrena, spiriti che animano queste pagine ma che, forti della loro discrezione, non osano disturbare chi oggi nei castelli assiste a concerti di musica classica o lì si sposa, magari con la recondita speranza che qualche evento sovrannaturale posso animare la cerimonia fino a rendere indimenticabile il giorno del matrimonio più che la promessa del reciproco amore eterno.

Dai castelli del Monferrato a quelli laziali, abruzzesi, inerpicati su speroni di montagna o a picco sul mare, eretti in zone impervie o inaccessibili rappresentano i guardiani di un percorso trasversale alla geografia italiana. Il vecchio maniero è spesso collegato ad un’idea di rudere in quanto testimone di violenti e sanguinose battaglie del passato, macerie da cui si levano lamenti, fiamme o i fantasmi di tutti coloro che erano stati torturati nelle segrete, oppure impiccati con i loro corpi lasciati imputridire sugli spalti e sulle vie d’accesso alla fortificazione.

Le lotte feroci per il controllo del territorio si coniugano al ricordo del sangue versato e le tante leggende sulle sorti dello stesso castello turbano gli animi dei più, magari di chi crede di poter accedere a inestimabili tesori nascosto nei sotterranei infestati dalle anime dannate.

Senza voler scomodare Il Castello di Otranto di Horace Walpole (pubblicato nel 1794 e capofila del genere gotico) o le tetre atmosfere del castello di Bran (sul confine tra la Transilvania e la Valacchia) reso alla cultura popolare da Bram Stoker con il suo Dracula nel 1897, trovo che quella di Belveglio sia una storia rappresentativa di mille altre, senza nulla da invidiare alle vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda, agli sconfinamenti predatori dei Vichinghi in terra inglese, o agli assalti di Giovanna d’Arco alle mura fortificate di Parigi dopo assedi snervanti. Si lega perfettamente al ricco patrimonio di castelli costruiti sul nostro territorio anche in.

E traccia in sè i mille ingredienti che fanno di ogni maniero un perfetto collage di storia vera e leggenda, immagine emblematica di misteri più o meno occulti che avvolgono la maggior parte di loro. Che dire in proposito? Come esempio fra i tanti, posso citare quello del castello di Roccascalegna in Abruzzo e dell’indelebile impronta di sangue della mano del barone ucciso da un marito ribellatosi allo jus primae noctis, traccia che riappare ogni volta sui muri nonostante i vari interventi di restauro succedutisi negli anni. Una suggestione questa che lo rende luogo ideale per ambientazioni letterarie horror e soprannaturali.

Mentre storicamente i castelli sono simbolo del nostro travagliato passato, queste architetture rappresentano anche le trasformazioni e le diverse composizioni delle nostre aree geografiche, sono contenitori di intrighi, alleanze militari e di guerre altrui combattute a casa nostra e che nei secoli hanno pesantemente influito sulla nostra cultura (niente a che vedere con le tanto temute correnti migratorie di oggi), la stessa parola castello potrebbe essere utilizzata come sinonimo di guerra, invasione, crudeltà, torture, catene, intrighi di palazzo, vendetta, gelosie, damigelle e cavalieri, arroganza di signorotti e nobili nei confronti dei più umili. E contenitore di vampiri, fantasmi, ritratti maledetti, visioni di creature come aliti di vento, che filtrano tra mura che hanno segnato i destini di tutta l’Europa.

Gli autori di Castelli Maledetti con prefazione di Angelo Marenzana

  • Danilo Arona
  • Fabrizio Borgio
  • Paolo Campana
  • Emanuele Delmiglio
  • David Ferrante
  • Flavia Imperi
  • Roberto Masini
  • Luigi Milani
  • Maico Morellini
  • Beppe Roncari
  • Laura Scaramozzino
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Angelo Marenzana

L’esordio nel campo della narrativa è con Frontiere (Mobydick, 1999) cui fa seguito la pubblicazione di un gran numero di racconti su Il Giallo Mondadori, Epix Mondadori, Urania, Stop, Crimen, Cronaca Vera, Omissis (Einaudi). Tra i romanzi, L’uomo dei temporali (Rizzoli 2013), Alle spalle del cielo (Baldini e Castoldi 2017) e L’ultima storia da raccontare (Watson Edizioni 2018 scritto a quattro mani con Danilo Arona). Per Nero Press ha pubblicato (con Danilo Arona e Luigi Milani) Solo il mare intorno e, in ebook, Tre fili di perle. Del 2017 è l’uscita de La scelta del Caporale (Edizioni della Goccia e in ebook per le Edizioni Algama) e del 2018 Il volo delle aquile di cristallo (Todaro Edizioni). Nel febbraio 2019 ha pubblicato Il delitto del fascista Nuvola Nera per Sergio Fanucci Editore nella collana Nero Italiano. Sempre per le Edizioni Algama è stato pubblicato in ebook il romanzo Hotel Moresco

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