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Del Piero vicepresidente ideale della Juve. Meglio lui di Nedved?

L’ex dirigente Cobolli Gigli boccia il Pavel dirigente

Già, dopo la doppia sfida contro lo Sporting Lisbona e il passaggio del turno alle semifinali di Europa League, Alessandro Del Piero a Sky Sport ha analizzato il momento della Juventus.

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“L’inizio della stagione è stato folle, quasi imbarazzante per pochezza di gioco e personalità. Poi c’è stata la storia fuori dal campo che ha colpito caratterialmente ed emotivamente, Allegri e i giocatori sono stati bravi a unirsi. Non è stato facile: alla Juventus c’è sempre necessità di vincere e di fare bene, si sono messi in gioco e hanno sistemato tutto un passettino alla volta. Non è per difendere Allegri ma senza Chiesa e Pogba, e anche Di Maria all’inizio, è costato tanto soprattutto se imposti la squadra su questi giocatori.

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L’unione tra le parti si è vista stasera: se anche quando giochi male sai aiutarti, soffrire, significa che l’ambiente è positivo, vuole il risultato. Sono consci delle proprie qualità e che possono fare bene e sono usciti i campioni. All’interno di un gruppo che fa bene, ci sono i singoli come Di Maria che possono dare qualcosa. Poi ci sono giovani bravi: Fagioli e Miretti confermano di essere giocatori bravi, di meritare gli elogi”.

Sì… Del Piero nel nuovo organigramma societario juventino, nel ruolo di vicepresidente, ecco sarebbe una bella scelta, no?

Probabilmente, seguendo quanto dichiarato dall’ex presidentissimo post Calciopoli, Giovanni Cobolli Gigli, al sito Tuttomercatoweb Del Piero, farebbe meglio dell’assolto Pavel Nedved . Ah l’assoluzione di Nedved, nell’ambito dell’affaire plusvalenze, è decisa dal Consiglio di Garanzia del CONI.

Ecco comunque il Cobolli Gigli pensiero: “L’ho sempre considerato uno dei più grandi giocatori di calcio degli ultimi 20 anni, ma non aveva l’attitudine per fare il dirigente. Non era un vicepresidente. Nelle cose fatte da alti non credo abbia messo il becco e quindi l’assoluzione, oltre che una cosa giusta, è la constatazione che non sapesse ricoprire il suo ruolo”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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