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Lazza, con Emma e Laura Marzadori, terzo nella serata cover

I fantastici tre con "La Fine" hanno acceso l’Ariston

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“Su una scala da 1 a 10 gli do 10”… Così Nesli ha commentato con La redazione di Open, l’esibizione di Lazza nella serata Cover del Festival di Sanremo con Emma Marrone e Laura Marzadori (primo violino della Scala) protagonisti all’Ariston, appunto con la rivisitazione del suo brano La fine.

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EMMA MARRONE

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Scritta nel 2006 e pubblicata nel 2009, è un brano “totalmente autobiografico”, spiega Nesli, che venne già reinterpretato nel 2013 dal grande Tiziano Ferro. “La vera emozione è stata quando la cantò lui nel suo tour a cui decisi di andare, nella data a San Siro. E lì vidi migliaia di persone che cantavano la mia canzone, la mia storia, e non sapevano che io fossi lì.

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Quello è stato un momento davvero emozionante”. La fine è diventato uno dei brani più iconici degli ultimi anni e il cantante originario l’aveva già interpretata proprio al Festival insieme a uno dei concorrenti in gara, Fasma.

EMMA MARRONE LAZZA
La performance del 10 febbraio, è piaciuta molto a Nesli: “Esibizione bellissima, secondo me potevano farla al pianoforte così avrebbero potuto dire – spiega con ironia -: “Vedi quel rincoglionito di Nesli che non riesce neanche a fare un do maggiore al pianoforte? Io invece la faccio al piano e sarebbe diventata una versione moderna”.

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Lazza ha deciso di interpretare questo brano assieme a Emma e Laura Marzadori, come aveva già raccontato parlando sempre con Open, perché rappresentano le sue due anime: quella più forte, vicina al carattere di Emma, che canalizza nel rap e quella più delicata come il primo violino della scala, a cui da vita con il pianoforte.

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Ah … terzo nella seratona Cover dietro a Mengoni e Ultimo, il rapper ha la stessa posizione pure nella graduatoria generale. Emma ha acceso l’Ariston (mentre cantava, guardando il cielo ha ricordato il padre, purtroppo scomparso mesi fa) con la sua personalità portando luce al luminosissimo Lazza: Chapeau!

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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