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Quando dici: “Il mio io…”

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fiore giallo zunco

 

 

L’idea di essere “io” è un’idea che ha cominciato a mettere radici quando sei nato.

L’idea di essere “io” non è nemmeno un’idea tua, ti proviene dall’esterno, è una serie di informazioni che da quando sei nato hai cominciato a ricevere e ad accumulare, formando quella che chiamiamo mente.

L’idea di essere “io” è un semplice pensiero, talmente radicato da sembrare vero.

Questa è l’illusione, la grande illusione, madre a sua volta di milioni di illusioni.

Che cos’è un’illusione?

Invece di correre con la mente all’idea del Risveglio, osserva attentamente questa parola: Illusione.

Quando dici: “ Il mio io…”

In realtà stai dicendo nulla.

In realtà accade che l’illusione chiamata “io” s’illude di poter possedere qualcosa di altrettanto illusorio, che definisce: “mio”.

E’ solo un gioco d’illusioni.

A questo punto la mente, l’io, può dire:

“Va bene Ajad ho capito, ma…”

Ecco, ora osserva quella parola “ma… “

Quando una frase comincia con la parola “ma” oppure con la parola “però” si chiama avversativa. In altre parole quando dici “ma” oppure “però” stai avversando l’affermazione precedente.

Dire: “Ho capito, ma…” significa dire che non hai affatto capito, semplicemente perché chi asserisce di aver capito è di nuovo l’io: l’illusione.

Quando dici: “Ho capito, ma..” in realtà è un’illusione che asserisce di aver capito un’altra illusione.

Qualunque cosa possa immagine di aver capito un’illusione è a sua volta illusione.

Da qui in poi l’abisso: la mente che va in confusione.

E persino questa confusione è illusione. Un’illusione dalla quale vorresti liberarti.

Quando dici che vorresti liberarti dall’illusione, stai semplicemente dicendo che un “essere” illusorio vorrebbe liberarsi da un “qualcosa” di illusorio.

Come può un’illusione fare questo? Come un’illusione liberarsi dall’illusione?

Perché mai dovresti liberartene?

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Persino l’illusione ha una sua bellezza, esattamente come  quella che tu chiami confusione, contemplandone la vuota natura, ecco che può aprirsi un varco, una breccia sul Reale, l’ignota natura del “tuo” stesso essere.

 

Ajad Akaam

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Ajad Akaam

Ajad Akaam significa “libero dai desideri”. Il suo vero nome è Daniele G. Genova e fino a qualche anno fa era un brillante scrittore di noir. E un abile investigatore privato. Con l’arrivo della crisi economica ha perso tutto: lavoro, casa e famiglia. Dopo aver pensato al suicidio, una mattina si è risvegliato. E ha riso per otto ore, cambiando completamente e lasciandosi alle spalle il peggio e perfino il proprio nome. Da allora fa il contadino. Per aiutare gli altri a superare i problemi quotidiani ha iniziato a raccontare le sue massime su come vivere meglio. Presto sono nati su Facebook ben sette gruppi di fans. A febbraio 2015 esce in libreria con “Il miracolo sei tu”, edito da Cordero. I ricavati andranno in beneficenza.

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