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Social network e libertà d’espressione: il bavaglio elettronico. Messaggio all’umanità.

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Siamo in tempi difficili, dirà la mente, ingannandoti di nuovo, per giustificare altre sbarre poste in atto dal Sistema per limitare sempre più la tua libertà.

La mente ama pronunciare questa parola mentre collabora dolcemente sottomessa alla costruzione di ogni tipo di prigione.

L’ho detto molte volte: così come ama sottomettere, la mente ama sottomettersi, lasciandoti credere che vuole la tua libertà.

Si tratta di un meccanismo schizofrenico dove vittima e aguzzino coincidono.

Una trappola perfetta.

Dal 6 gennaio ad oggi, Facebook ha posto in essere nei miei confronti due blocchi di account consecutivi, limitando di fatto la possibilità di diffusione delle mie note, i cui contenuti – chiunque lo può verificare sul mio profilo personale – tutto ispirano, tranne che sentimenti contrari, come si suol dire, all’ordine e alla morale dei cittadini e delle famiglie. E meno ancora rappresentano – lo ribadisco semmai ce ne fosse necessità – un’istigazione alla violazione delle leggi vigenti.

Cos’è allora che disturba le menti al punto di spingerle a prendere iniziative di questo genere nei confronti di chi, come me, si limita solamente ad incoraggiare gli esseri umani a recuperare la propria gioia di vivere, che il Sistema ha volutamente, strumentalmente e sistematicamente compromesso per propri esclusivi fini di dominio sulle masse?

Cos’è che spinge gli esseri umani l’uno contro l’altro in modo tale da creare continue prigioni e continui pregiudizi?

Nulla, solo la mente, che condizionata in maniera opportuna, conduce con facilità l’uomo a commettere i peggiori crimini contro se stesso. Uno per tutti, l’Olocausto.

L’uomo ha sempre sottovalutato il potere nefasto del condizionamento mentale, pagando ogni volta un prezzo altissimo in vite umane, sofferenze, schiavitù, guerre e distruzione.

Quando verrà il momento che l’uomo imparerà dai propri errori?

Molti se la prendono con i governi, con le case farmaceutiche, con le lobbies finanziarie, con i poteri occulti, con ogni sorta di capri espiatori e mai con se stessi.

Non mi stancherò di ripeterlo: il “nemico” in realtà è “dentro” ciascuno di noi, il nemico risiede nel nostro cervello, nell’identificazione di noi stessi col nostro nome, cognome, codice fiscale, col nostro ego.

Il nemico numero uno dell’uomo ha un nome molto corto: si chiama “IO”.

Molti si aspettano che alieni o esseri di luce vengano a salvarci e non si accorgono che è la mente, quello stesso io, a generare queste tragiche aspettative al fine di accrescere la schiavitù e l’agonia di questa umanità.

Altri si chiedono: quando verrà l’alba di un mondo migliore? Semplice: quando ciascuno si renderà conto che il nemico non è mai all’esterno, ma dentro di noi.

Quando ciascuno comprenderà che la mente è un meccanismo straordinario, ma pur sempre un meccanismo al quale non è possibile affidare la propria vita, pena il progressivo avvicinarsi alla catastrofe globale.

Qualcuno ha detto che il mondo cambierà quando il potere dell’amore avrà soppiantato l’amore per il potere, non prima. Questo sia ben chiaro.

Chi non è pronto ad accogliere questa verità si metta il cuore in pace e la smetta di lamentarsi, di inveire contro le cosiddette caste, di considerarsi una vittima, cominciando invece ad accettare l’idea di essere un loro complice a tutti gli effetti.

Nessun potere può essere imposto dall’alto senza il consenso o l’accettazione dal basso.

La buona notizia, la notizia che ha del sorprendente, è che in questi giorni nei quali la mia libertà d’espressione è ingiustamente violata, molte creature si stanno attivando a moltiplicare su Facebook i miei messaggi d’amore, di pace e di fratellanza.

Si tratta di un miracolo, questo è certo. Si tratta di coscienze che si stanno risvegliando, perciò non resta che gioire. Vale la pena dire: lux in tenebris.

E Luce sia per tutta l’Umanità.

Ajad Akaam

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Ajad Akaam

Ajad Akaam significa “libero dai desideri”. Il suo vero nome è Daniele G. Genova e fino a qualche anno fa era un brillante scrittore di noir. E un abile investigatore privato. Con l’arrivo della crisi economica ha perso tutto: lavoro, casa e famiglia. Dopo aver pensato al suicidio, una mattina si è risvegliato. E ha riso per otto ore, cambiando completamente e lasciandosi alle spalle il peggio e perfino il proprio nome. Da allora fa il contadino. Per aiutare gli altri a superare i problemi quotidiani ha iniziato a raccontare le sue massime su come vivere meglio. Presto sono nati su Facebook ben sette gruppi di fans. A febbraio 2015 esce in libreria con “Il miracolo sei tu”, edito da Cordero. I ricavati andranno in beneficenza.

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