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Federico Bigotti uccide la madre e sorride in un selfie

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Federico Bigotti ha postato su Facebook un selfie poco dopo il delitto. Un altro lo aveva pubblicato su Instagram con il commento “riposa in pace”

 

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Il selfie su Facebook di Federico Bigotti sorridente

 

Federico Bigotti, 22 anni il prossimo 13 gennaio, è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la madre Anna Maria Cenciarini con almeno 9 coltellate a Città di Castello.

Gli agghiaccianti selfie di Federico Bigotti – FOTOGALLERY

IL FATTO- L’episodio si era verificato la mattina del 28 dicembre. Il giovane, disoccupato, che da quando aveva perso decine di chili se ne stava spesso rintanato in casa, aveva chiamato il padre dicendogli che la mamma si stava ferendo in cucina.

L’INDAGINE- Alle forze dell’ordine che avevano trovato il cadavere in cucina in mezzo ad una pozza di sangue, devastato da almeno nove coltellate, Federico aveva giurato che si era trattato di un suicidio e che quando aveva provato a fermarla lei gli aveva intimato di andar via.

 

Anna Maria Cenciarini
Anna Maria Cenciarini

 

L’AUTOPSIA- Ma l’autopsia ha rivelato che alcuni colpi sono stati scagliati alle spalle: impossibile che fosse stata lei a darseli. Federico è stato così arrestato per omicidio.

AMAVO LA MAMMA– Ora dice: “Amavo la mamma”. Ma per gli inquirenti il delitto sarebbe maturato con “crudeltà” all’ennesimo “litigio”. Sembra infatti che il ragazzo avesse in passato già “maltrattato la propria madre con continue ingiurie e violenze psicologiche, minacce anche di morte e percosse, in un’occasione anche con un manico di scopa…”.

Il selfie su Instagram con l'hastag #riposainpace
Il selfie su Instagram con l’hastag #riposainpace

 

IL PADRE- Il padre Antonio, operaio metalmeccanico, ha detto all’avvocato Vincenzo Bochicchio: “Gli starò vicino. Ho capito troppo tardi che lui aveva bisogno d’aiuto…”.

Federico Bigotti ha iniziato a chiudersi in se stesso dopo aver perso 30 chili
Federico Bigotti ha iniziato a chiudersi in se stesso dopo aver perso 30 chili

 

I SELFIE- Poco dopo l’omicidio Federico aveva postato su Instagram un selfie con l’hastag #riposainpacemamma, successivamente cancellato dopo la carrellata di insulti ricevuti dagli utenti. Fatto strano come quando durante la veglia funebre era andato al bar a bersi un caffè. Su Facebook il 2 gennaio, un altro selfie in pigiama col commento: “Le carezze sui graffi si sentono di più”.

Edoardo Montolli per Oggi.it

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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