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L’opinionista Massimo Brambati: “Ma è la Juve o il Borgorosso?”

Il derby col Torino snodo finale per la stagione bianconera

Ex calciatore, procuratore, opinionista e calciofilo, molto informato sui fatti, Massimo Brambati, sulle webcolonne del sito Tuttomercatoweb, recentemente è tornato a parlare di attualità bianconera. E non è stato tenereo, il Brambati:

“Non è una questione di giocare contro il tecnico. Magari non stimano l’allenatore o le sue idee, è qualcosa di diverso. Credo che Allegri adesso non ha la stima dei giocatori, non c’è alcun tipo di spirito in campo. Sembra che scendano in campo senza un filo logico. E deriva da un insieme di errori, che ha fatto anche la società, in anni, non ultimo il contratto di 4 anni ad Allegri. Poi tutti in ritiro ora? Sembra il Borgorosso. Nel 2022 il ritiro è roba da ridere. Poi che fanno? Tornano e poi dicono che il ritiro parte dal giorno dopo? Assurdo, una volta andavi subito in ritiro”. 

allegri

Già non ha tutti i torti Massimo Brambati. Dal 2018, vale a dire dal voluto, sottovalutato (che errore presidente Agnelli) e mai sostituito addio di Beppe Marotta, ora Deus Ex Machina dell’Inter (e a Milano sta facendo grandi cose), il team bianconero, è andato in confusione, mangiandosi il vantaggio che aveva sulel avversarie, tanti soldi, tecnici e giocatori.

Sì serve un direttore generale (Giuntoli sarebbe perfetto, ma è al Napoli, Marotta tornerebbe?) esperto, denso e pesante in casa Juve, oppure, promuovendo Cherubini a tale mansione, bisognerebbe mettere sotto contratto un uomo mercato tosto e informato sul calcio (uno tra Andrea Berta, Petrachi, Sartori o Tare), che affianchi appunto il poc’anzi menzionato Cherubini e Arrivabene. Nedevd? Il vicepresidente, nelle vesti di dirigente, sin qui ha apportato benefici alla causa?

Insomma, prima di ricostruire il parco giocatori e lo staff tecnico, urge riassestare l’organigramma societario. E bisogna fare presto. Intanto incombe il derby col Torino e Massimiliano Allegri ha detto che nessuno è ed era contro il ritiro deciso per ritrovare la retta via.

Stefano Mauri 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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