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Il regista Saccomano: “Le luci sul Vaticano? Segni di speranza”

Esperto di misteri e fenomeni paranormali, il regista dice la sua

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E’ ancora vivo l’eco del suo film “Nero Fiorentino” concentrato sulle tragiche gesta del Mostro di Firenze, con annessa … nuova teoria squarciante su chi potrebbe essere il vero colpevole delle stragi di coppiette. Ora, il creativo Gianpaolo Saccomano (regista, critico musicale e cinematografico, autore, scrittore, esperto di misteri, fenomeni paranormali e consulente del Gruppo Ufo Cremona) è già concentrato nel montaggio della prima parte de “La Strega di Baratti”, il suo ultimo lungometraggio attualmente in fase di lavorazione, Ma noi Saccomano l’abbiamo comunque disturbato al telefono. E per fargli la precisa, seguente domanda.

Nel vostro ambiente di esperti in probabili avvistamenti non identificati nei cieli, che si dice di ciò che, condizionale d’obbligo, sarebbe apparso nel cielo di piazza San Pietro in quel di Città del Vaticano, venerdì scorso 27 marzo, durante l’eccezionale preghiera di Papa Francesco contro il Coronavirus?

Innanzitutto una premessa: tra luci, la pioggia che cadeva, l’unicità del momento terribile, la solitudine del Papa, ecco c’era un’atmosfera unica, incredibile che manco il regista Ron Howard, professionista abituato a girare film con effetti speciali tipo “Il codice Da Vinci” e “Angeli e Demoni” avrebbe saputo creare. Detto ciò, guardate bene la foto che vi ho inviato (vedi foto allegata) e ognuno tragga le sue deduzioni, sottolineando che tecnicamente potremmo trovarci dinanzi a un fenomeno di pareidolia oppure di cosiddetta eggregora. Ricordate? La pioggia copiosa scendeva dalle nuvole che incombevano su Roma in quel preciso momento dell’ultimo, drammatico, indimenticabile venerdì di marzo, ergo mah non era facile intravedere spazi bianchi o chiari riconducibili, misticamente a una piccola immagina mariana e a una più grossa cristica. Invece ciò è avvenuto e io fotografo il tutto come un messaggio di speranza. Da quel momento i contagi da covid-19 hanno subito un rallentamento, segno, pure questa coincidenza strana, appunto di speranza, non trovate?

Che stai facendo in questi giorni di isolamento causa emergenza sanitaria?

Sto montando “La Strega di Baratti”, in attesa di riprendere le ultimi riprese e … curo filmati, che poi posto su Facebook, di amici artisti i quali, coi loro contributi provano a colorare questi giorni grigi.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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