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GENOVESE INDICA LA CURA PER LA MEDICINA DIFENSIVA

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VIA AL 2° INCONTRO DELLA SCUOLA DI COMUNICAZIONE

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Prof. Umberto Genovese

Quest’anno sono ‘solo’ 120 i medici che sono riusciti a partecipare alla prima Scuola di Comunicazione in Sanità promossa dall’Ordine dei Medici di Milano. Un’iniziativa ‘sperimentale’ che, però, si sta rivelando di grande interesse per la tutta la categoria. La ragione è dovuta alla scelta dei temi trattati nelle singole lezioni. La prima, sulla globalizzazione e i mille fenomeni e problemi legati alle diversità etniche, diagnostica, epidemiologiche e non ultime linguistiche, è stata tenuta, davanti ad un’attenta platea di medici, dal presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi.

 

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Dott Rossi, Pres. Ordine dei Medici

Un intervento da tutti apprezzato e condiviso per la chiarezza e la linearità espositiva.  Il tempo dedicato al dibattito non è stato nemmeno utilizzato in quanto nessun medico, dopo i diverso applausi, ha avuto nulla da replicare.Si pensa che, vista la complessità e le molte variabili del tema, invece, non avverrà lo stesso il giorno 29 marzo quando il giornalista dell’AIGR, moderatore degli incontri,  inviterà a salire in cattedra il prof Umberto Genovese, già docente di medicina legale e del lavoro, nonché ricercatore e Coordinatore del Laboratorio Responsabilità Sanitaria UNIMI

LA SANITÀ TROPPO SPESSO

È GIUDICATA IN TRIBUNALE

I tribunali, le assicurazioni, i medici ospedalieri, nonostante il recente intervento governativo in proposito, hanno sempre vissuto e vivono con inquietudine l’aspetto della rivalsa giuridica del paziente davanti a presunte impreviste complicazioni post cura e/o operatorie e/o per presunti palesi errori. Certo, non stiamo parlando del paziente al quale per un clamoroso errore si amputa l’arto sbagliato, ma di altri migliaia di casi ben lontani da incidenti organizzativi di tale entità.  In tanti, tanti casi, il rapporto medico paziente appare sempre più spesso inficiato dalla predisposizione negativa e dalla potenziale diffidenza che il paziente nutrirebbe temendo il fantasma della malasanità. Un aspetto, questo, che a parte casi di palese malafede, può trovare delle ottime risposte di chiarimento non nell’ambito legale, ma piuttosto in quello psicologico. Nessun paziente accetta di buon grado una malattia, le conseguenze che ne derivano da essa, le complicazioni naturali e i disagi post operatori: fattori scatenanti dell’ansia che frequentemente si trasforma in rabbia e in aggressività legale, talvolta assolutamente ingiustificata, nei confronti dei medici operanti. Ovviamente, sia chiaro, fermi restando i veri casi di malasanità che non sono certo rari. Stiamo parlando di un solo un granello di sabbia prelevato da un deserto di problematiche e aspetti complessi che, di là dai casi che presentano la necessità di oggettive valutazioni medico-legali, spesso appaiono come inquietanti e irrefrenabili reazioni emotive che si placano solo a fronte di adeguati risarcimenti assicurativi.

IL TIMORE DEL CODICE INCIDE

SULLE SCELTE MEDICHE?

Di fatto, il tema dell’incontro di mercoledì’, nella sala conferenze dell’Ospedale di Rho, sarà anche quello che una maggiore attenzione al rapporto medico-paziente può costituire un efficace approccio contro la massiccia diffusione della cosiddetta “medicina difensiva”, un fenomeno molto comune negli Stati Uniti, ma in netta ascesa anche in Italia. Un valido baluardo contro questa pratica, con cui il medico difende se stesso contro eventuali azioni di responsabilità medico-legali in seguito alle cure mediche prestate, è costituito dall’orientare la formazione dei medici ad una maggiore attenzione al rapporto medico-paziente. Ed è questo che, nella sostanza, si propone il secondo incontro promosso dalla “Scuola di Comunicazione in Sanità” dal titolo “Il contenzioso e la medicina difensiva” che, appunto, si terrà il 29 Marzo 2017 dalle ore 14.30 alle 18.00 nell’aula V. Capacchione presso il Presidio Ospedaliero di Rho (ASST RHODENSE), in corso Europa n.250.  La nuova “Scuola di Comunicazione in Sanità” è stata voluta e istituita da un comitato condiviso dall’Ordine dei Medici di Milano con L’ASST Rhodense, l’Associazione Italiana Giornalismo Responsabile e l’Associazione Lampada di Aladino, e si pone l’obiettivo di aggiornare, integrare, innovare il rapporto medico-paziente, migliorando le modalità comunicative, l’immagine e la credibilità dell’istituzione sanitaria verso i cittadini, pazienti e non.

IL ‘SOLITO’ CORSO DIVENTA

 LABORATORIO DI RIFLESSIONE

Il corso, rivolto ai Medici e accreditato ECM, è iniziato il 15 Marzo con la brillante lezione tenuta dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, al quale, assieme all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, va anche il riconoscimento di aver tenuto a battesimo la prima Scuola italiana di Comunicazione in Sanità. Il ciclo di lezioni proseguirà fino al 25 Ottobre 2017. l corso, infatti, si articola in 10 incontri con cadenza settimanale di circa 3 ore ciascuno (2,15 h di parte teorica e 40 min. di dibattito che sarà moderato da un giornalista dell’AIGR, l’Associazione Italiana Giornalismo Responsabile). Dopo ogni incontro verrà prodotto un documento che potrà essere portato all’attenzione della Terza Commissione Sanità di Regione Lombardia, affinché valuti e prenda in considerazione le proposte che pervengono dalla scuola di formazione, sottoscritte da dieci e più esperti.

Ettore Politi

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Ettore Politi

Ettore Politi, è un esperto giornalista professionista. Ma quando qualcuno gli chiede che lavoro faccia, lui, spesso, con profonda convinzione, risponde: "cronista della vita". In effetti chi lo conosce davvero sa che è molto di più che un giornalista: è un investigatore dell'animo umano, della quotidianità, dei sentimenti più noti e di quelli più oscuri, che sono parte integrante della conoscenza dell'uomo. Che altro mestiere poteva scegliere per portare avanti la sua inconsapevole mission se non quello di giornalista? Ha iniziato in Sicilia con la criminalità locale, è cresciuto sotto la scuola del suo primo grande direttore Pippo Fava, poi ammazzato dalla mafia, e ha completato il cursus honorum con il giornalismo di cronaca e politica sociale (al Giorno, all'Ansa, alla direzione di giornali di grandi gruppi editoriali, nella pubblica amministrazione, come Ghost writer, spin doctor, political consultant e...) all'ombra della Madonnina e del Pirellone.

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