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Zlatan Ibrahimovic, fare calcio non è come recitare a Sanremo. Al Milan servono Galliani o Braida

Questione di giorni è il club rossonero cambiara’ allenatore. Intriga mister Sarri

Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di RedBird nel pre partita di Sky Sport, prima del match, perso dai rossoneri, in Champions contro il Liverpool, sollecitato da Boban, ex dirigente del Milan, così avev parlato: “Quando il leone va via i gattini si avvicinano, quando il leone torna, i gattini spariscono. Livello troppo basso, mi sto concentrando sul lavoro, sono andato via per motivi personali. Sono sempre presente dal primo giorno che ci sono”. E stimolato da Zvonimir Boban su quale sia il suo ruolo dentro al Milan, lo svedese, (ricordate?), aveva riposto in maniera secca: “Io sono il boss e tutti lavorano per me e si lavora in silenzio. Si pedala”. Ora può un addetto ai lavori parlare così?  Ah… Ibra è un grande, ma magari non si è ancora parlato nella parte, del resto, fare il dirigente in un club, non è come fare la spalla ad Amadeus, ed Festival di Sanremo. O no? Al Milan servono uomini di calcio pronti tipo Adriano Galliani o Ariedo Braida e un direttore sportivo giovane dentro e sul pezzo, tipo l’ex Massara. E comunque l’interregno Fonseca pare finito. Chi al suo posto? Max Allegri sarebbe l’ideale, Sarri intriga, Tudor e Terzic pure. 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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