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La Juventus e gli impegni hanno fretta. Ma mister Thiago Motta ha bisogno di tempo

Solo due pareggi per la Juve, attesa dalla Champions League e dal Napoli capolista

“Due partite senza segnare e i paragoni con Allegri che scomodano la filosofia di Thiago Motta e mettono dubbi sul lavoro di Giuntoli. Giustamente il calcio è fatto di risultati. Poco conta che siamo a settembre, dicembre o aprile. Se guidi la Juventus devi vincere, devi farlo bene e anche subito. Thiago Motta sapeva che non sarebbe stata una passeggiata. Allenare il Bologna è un conto, la Juve un altro. Puoi pareggiare con la Roma ma non puoi pareggiare ad Empoli. Puoi fare una partita senza segnare ma se sei la Juventus non puoi farne due senza fare gol. Tutto vero e tutto giusto ma ricordiamoci che il calcio è comunque programmazione e strategia. Se cambi allenatore e squadra, in due mesi, devi mettere in preventivo che ci voglia tempo per assemblare tutto il pacchetto. La squadra non sempre è viva, a volte si perde e altre pecca di inesperienza. Si vede a distanza chilometrica che questa squadra è ancora un cantiere ma bisogna velocizzare i tempi per fare in modo che i risultati arrivino anche senza la prestazione. La differenza è tutta qui: bisogna fare punti anche se il gioco, per ora, non è quello che vorresti”.

Così ha scritto, nel suo periodico editoriale sul sito sportitalia.it, il giornalista Michele Criscitiello. E non ha tutti i torti, il bravo calciofilo, così come non ha torto Motta, anche se la Vecchia Signora va di fretta tra il ritorno della Champions League e il Napoli capolista dell’ex, ancora innamorato della Juve, Antonio Conte. Come scrive infatti la gazzetta dello Sport, in casa Juventus è già giornata di vigilia: dopo lo 0-0 maturato sabato ad Empoli i bianconeri sono pronti a scendere nuovamente in campo martedì sera, quando allo Stadium arriverà il Psv. E in vista della prima di Champions League Thiago Motta starebbe pensando a tre cambi rispetto all’ultimo undici: Thuram dovrebbe giocare al posto di Douglas Luiz, mentre l’abbassamento di Koopmeiners dovrebbe consentire a Yildiz di spostarsi alle spalle di Vlahovic e di inserire sulla trequarti il duttile McKennie. Ma andrà veramente così?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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