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Andrea Agnelli mi consenta: omaggiare Max Allegri ci sta. Ma perché si è lasciato scappare Beppe Marotta?

L’ex presidente della Juve ha omaggiato il trainer livornese esonerato dal cugino John Elkann

Alla fine quindi anche Andrea Agnelli, come riportato da Tuttosport, ecco ha voluto omaggiare Massimiliano Allegri. Il tecnico di Livorno è stato esonerato dalla Juventusv venerdì 17 maggio, dopo il successo in finale di Coppa Italia e dopo i saluti di Nicolò Fagiolie Adrien Rabiot è arrivato un messaggio anche dall’ex presidente della Vecchia Signora. Agnelli, tramite il suo profilo social su X, ha scritto: “Un mix straordinariamente unico: superbia e umanità che si fondono continuamente durante un viaggio decennale.

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Grazie Max, grazie a te che hai rappresentato essere Juventus con ogni tua cellula. Fino alla fine…”. A questo punto però sorgono due quesiti e sono i seguenti: come mai Agnelli ha lasciato libero Allegri nel 2019? E soprattutto perché Andrea Agnelli, nel 2018, con serena leggerezza ha licenziato Beppe Marotta, colui il quale Allegri aveva portato alla Juventus lasciandolo lavorare alla grande?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

Un commento

  1. Come perché? Ma forse non ricorda che la stampa lo stava dipingendo come un mostro, un’inchiesta dietro l’altra, era per tutti da radiare.
    Magicamente, nella splendente Inter, tutto è tornato sereno.

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