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Pep Guardiola sfortunato col Real all’italiana? Beh lui e il City hanno avuto fortuna però con l’Inter

Carletto Ancelotti, trainer italiano (è il migliore), giocando un po' di rimessa ha imbrigliato gli inglesi

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Come ben riporta la versione On Line del quotidiano Tuttosport…  i Blancos di Carlo Ancelotti, per passare il turno a approdare alla semifinale di Champions League, col Bayern Monaco, ecco sono dovuti passare per la lotteria dei rigori. Dopo lo spettacolare 3-3 della gara d’andata al Santiago Bernabeu, la sfida dell’Etihad Stadium si è chiusa sull’1-1, con De Bruyne che nella ripresa ha risposto al momentaneo vantaggio ospite firmato Rodrygo al 12′. Nonostante i tempi supplementari il risultato non si è schiodato dalla parità pertanto a decidere il passaggio del turno sono stati i tiri dal dischetto. Dopo l’errore di Modric per gli ospiti, a “tradire” i Citizens sono Bernardo Silva e il grande ex Mateo Kovacic, che si sono fatti ipnotizzare da Lunin, portiere di riserva del Real. Ancelotti esulta, Guardiola, bravo coach del City, saluta con un po’ di amaro in bocca: “È il calcio. In un altro sport avremmo vinto, ma il calcio ha questa cosa meravigliosa. Giocare come abbiamo fatto noi, bloccarli, creare occasioni… non abbiamo chiesto di vincere 4-0, ma essere noi stessi e lo abbiamo fatto”. Già ha ragione Pep, bresciano d’adozione per aver giocato nel Brescia di Carletto Mazzone. Ma ragionando nel suo senso, lo scorso mese di giugno, contro il suo Manchester City, l’Inter avrebbe meritato di vincere, nella finalissima, la Champions, no? La fortuna nel football, come nella vita incide. E giocare all’italiana, come ha fatto il Real Madrid del mistico Carlo Ancelotti, talvolta decide…

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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