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Roberto Mancini d’Arabia attaccato dal sindaco di Pesaro, Dem, ma più nazionalista di Giorgia Meloni

Fa sempre più rumore l’addio di Mancini alla nazionale azzurra, per i soldi arabi

“Propongo alla Regione Marche di recedere dal contratto che vede Roberto Mancini nostro testimonial turistico e di sostituirlo con Gianmarco Tamberi. Abbiamo bisogno di messaggi e testimonial positivi e unificanti, non divisivi”: queste, riprese pure da Gazzetta.it, le dure parole di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, che valuta il possibile danno d’immagine alla sua regione. Alla faccia della Patria. Brutta e triste la vicenda di Mancini e la nazionale. Molte scuse, quando in fondo era solo questione di milioni, i tanti che intascherà per andare ad allenare l’Arabia Saudita. Senza ipocrisia – prosegue Ricci – sappiamo bene che il calcio funziona così purtroppo, ma la nazionale non dovrebbe essere trattata come un club. Gli azzurri sono il nostro orgoglio, rappresentano un forte senso di appartenenza popolare, qualcuno direbbe ‘patriottismo’. Mancini, che va ringraziato per l’Europeo vinto, ha scelto di arricchirsi ulteriormente dando poca importanza alla sua immagine, che ne esce danneggiata da questa vicenda”.

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Così, più nazionalista della rivale politica, nonché premier (area centrodestra) Giorgia Meloni, parlò il sindaco Dem, molto quotato nel Pd in salsa Elly Schlein, di Pesaro, Ricci. Ah, il governatore delle Marche Acquaroli, stesso partito (FdI) della Meloni però ha già detto che il Mancini d’Arabia, non si tocca.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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