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L’Italia perde ancora. Commissario tecnico Mancini, ma non è il caso di dimettersi?

Con la Spagna brutta partita, Bonucci ha giocato male

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L’opinionista ed ex calciatore Beppe Bergomi ha commentato il ko dell’Italia contro la Spagna in Nations League ai microfoni di Sky Sport: “Peccato, abbiamo avuto una bella reazione nel primo tempo e siamo rimasti in partita nonostante il gol a freddo. Poi piano piano con l’evolversi del match la Spagna ha preso in mano le redini e anche senza occasioni particolari è stata pericolosissima. Retegui poteva entrare? Mancini aveva capito che la squadra non avrebbe portato molti palloni davanti, quindi ha preferito puntare su giocatori veloci come Chiesa e Zaniolo”.

Gli azzurri, schierati in campo col modulo 3 – 5 – 2, obiettivamente non meritavano di vincere e passare il turno con la compagine orobica. Per carità, il materiale umano a disposizione del commissario tecnico Roberto Mancini, beh non è eccelso, ma il selezionatore italiano non ne azzecca più una dal luglio 2021, vale a dire da quando l’Italia conquisto’ il Campionato d’Europa. Ergo forse, Bob Mancini per smuovere le acque dovrebbe dimettersi. E con lui il presidente federale Gravina. Quando l’equipe azzurra buco’ il Mondiale 2018, Tavecchio (massimo dirigente) e il coach Ventura rassegnarono le dimissioni. Perché Gravina e Mancini non lo hanno fatto nel 2022? Ah… schierato al centro della difesa, il difensore Bonucci ne ha azzeccate poche. È ancora un calciatore da massimi livelli?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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