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Toh nel calcio c’è chi ammette gli errori. Chapeau a Fabio Lupo

L’ex direttore sportivo della SPAL, retrocessa in C, è tornato a parlare

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“Abbiamo pagato tutti la mancanza di coerenza. Abbiamo stravolto un progetto e ciò ha portato ad un risultato negativo”.Così parla per la prima volta della SPAL (club glorioso purtroppo retrocesso in serie C) l’ex direttore tecnico Fabio Lupo, intervistato da Tuttomercatoweb per la rubrica ‘A tu per tu’. Prosegue il calciofilo: “L’errore è stato quello di aver tracciato una strada, aver indicato un allenatore esperto come Venturato (Roberto da Cremona) e non averla più seguita. Errore che invece non facemmo a Venezia io e Tacopina. De Rossi? “È arrivato in una squadra che non era in linea con le sue idee e ciò ha determinato delle difficoltà.

Quando si costruisce un organico bisogna seguire una linea. Ogni allenatore ha allenato una squadra che non era la sua: questa è confusione. Le squadre costruite da me hanno sempre raggiunto gli obiettivi, lo avremmo raggiunto anche quest’anno se avessimo avuto un po’ di coerenza. Quando è arrivato Oddo poi sono stato mandato via. Altra confusione. Sono certo che saremmo arrivati fino in fondo centrando la salvezza”.

Così parlò, l’ex direttore dell’Area Tecnica della Spal Fabio Lupo. Ah … Per la serie clamoroso in Italia, paese dove la colpa è seducente, ma nessuno se la piglia, un professionista (sbagliare è umano) ha ammesso di aver commesso errori. Chapeau signor Lupo e … in bocca, scusi il giuoco di parole, al lupo per il futuro!

Azzardato l’esonero di Venturato? Mah, col senno di poi forse sì, ma coi se e i ma si fa poca strada.

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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