Toscani di razza e blasone, gli allenatori Luciano Spalletti (Napule) e Massimiliano Allegri (Juve), entrambi cari al grande calciofilo Beppe Marotta, Deus Ex machina dell’Inter, a modo loro si apprestano a caratterizzare il big match Napoli Juventus.
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Ecco le loro dichiarazioni della vigilia:
“Capisco che per Allegri sia conveniente passare da comprimario, ma per una Juve sempre imbottita di campioni è impossibile nascondersi dal ruolo di favorita. Certi investimenti si ripagano solo giocando per lo Scudetto e la vittoria della Champions. È inutile mettersi il cappello o la barba finta, non c’è quarto posto che soddisfi la Juventus. Sono due filosofie differenti, Allegri sposa il motto juventino, vincere è l’unica cosa che conta. Qui è tutto più anima e cuore, c’è stato Maradona, l’hanno visto giocare, e quando ha vinto ha mostrato quanta bellezza c’è nel calcio e non possiamo fare a meno di portarci dietro un po’ di quella bellezza e ricordiamo quel calcio sperando di riproporlo. Lui è il più bravo perché lo dice il palmares. Io mi inchino al suo palmares”.
Così parlò Spallettone.
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E così replicò il Max da Livorno…
“L’obiettivo finale che per la Juventus è arrivare nei primi quattro posti. Io ho grande stima di Luciano. È talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo come l’anno scorso. Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio e dovevo fare un’altra roba. Luciano è molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida. Lui è uno dei più bravi, se non il migliore, a insegnare. Credo che per loro sia molto più importante che per noi”.
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Stefano Mauri