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Marcello Lazzari, il pendolare del vino della Cantina Tenuta della Fonda

In Oltrepò Pavese c’è voglia di Rinascimento Enologico

Tenuta della Fonda è una delle realtà che meglio rappresenta l’eccezionale (finalmente) evoluzione qualitativa che ha caratterizzato, negli ultimi anni, la viticultura in Oltrepò Pavese. Da quelle parti, dopo anni stagnanti, finalmente qualcosa di costruttivo si muove, dal punto di vista dell’enologia che spacca. E Marcello Lazzari è un ottimo attore protagonista del Rinascimento d’Oltrepò: zona questa, dal punto di vista agricolo, vitivinicolo, paesaggistico e turistico, tanto bella, (quanto) intrigante, che, opportunamente valorizzata, beh alla provincia di Pavia e alla Lombardia, certamente saprebbe dare, indubbiamente, maggiore lustro.

A tal proposito, interpellato ad hoc, così si è espresso Lazzari: “Sono un pendolare del vino, nel senso che sono bergamasco e faccio avanti indietro per andare a lavorare in terra pavese. In giro, per fiere ed eventi enogastronomici, avverto il desiderio della gente e degli appassionati di riscoprire e degustare bottiglie provenienti dalle cantine d’Oltrepò. Nel mio piccolo lavoro, da artigiano dell’enologia, per riportare in auge il territorio montano pavese. E altre cantine lavorano bene. E sogno il Rinascimento totale dell’enologia pavese”.

lazzari

La storia dell’azienda ha inizio negli anni ’90 nel comune di Mornico Losana, partendo da un piccolo appezzamento adiacente all’abitazione della famiglia Lazzari.

Progressivamente, nel corso degli anni, la proprietà si è espansa fino a raggiungere i 12 ettari di oggi, di cui circa 9 vitati con le varietà caratteristiche del territorio: Riesling, Moscato, Barbera, Croatina, Vespolina, Uva Rara.

Consapevoli di ereditare un patrimonio territoriale straordinario, da sempre l’impegno dei Lazzari è improntato a ottenere un perfetto equilibrio fra la vite e la sua terra.

La qualità del vino, del resto, in primis arriva dal vigneto d’origine, e ha sempre guidato e spinto quelli che la “Fonda”, verso la vinificazione di uve provenienti esclusivamente dai vigneti di proprietà.

L’aumento di ceppi per ettaro, l’inerbimento del terreno, la potatura mirata, la selezione dei grappoli e le tecniche agronomiche a basso impatto ambientale riducono sì le rese, ma favoriscono indici di maturazione ottimali.

Vinificazione, affinamento e imbottigliamento: tutte le fasi della vinificazione quindi, vengono seguite con estrema cura.

Così il “frutto della vite”, ammaestrato dalla mano del contadino giunge nelle case, nei bar e nei ristoranti per condividere il piacere di un brindisi…

A sud del fiume Po si estende per circa 1100 Km quadrati l’Oltrepò Pavese, un lembo di terra della provincia di Pavia incastonata tra il Piemonte e l’Emilia Romagna.

Ed è un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni, dove castelli, antichi borghi e vigneti, fanno da cornice ad un paesaggio unico ed affascinante.

Qui hanno origini vini di notevole personalità, grazie a microclimi favorevoli e ad un terreno in grado di esaltare al meglio le caratteristiche peculiari di ogni vigneto.

E … nel cuore di questa regione si trova Tenuta della Fonda.

Ah … Mornico Losana è un comune italiano di 737 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia.

Si trova appunto sulle straordinarie, affascinanti colline dell’Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Verzate; dal colle su cui si allunga il paese, sovrastato da un castello, si domina la sottostante Pianura Padana.

La collina, sulla quale è situata Mornico Losana fa da divisorio tra la valle del torrente Verzate e la Val Sorda.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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