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L’Inter col Real Madrid meritava il pareggio, ma ha perso: ma mister Inzaghi è da Top Club?

Per il calciofilo Massimo Brambati al trainer nerazzurro va concesso tempo

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Non ha giocato male l’Inter Milano contro il Real Madrid, astuto, furbo e scafato come il suo trainer Carletto Ancelotti, ma alla fine ha perso. E sul banco degli imputati, pur tra mille attenuanti, è finito il coach nerazzurro Simone Inzaghi causa i cambi un pochino ehm … azzardati. I nerazzurri comunque possono passare il turno. Intanto, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, durante Maracanà, l’ex calciatore oggi procuratore Massimo Brambati ha parlato della prestazione dell’Inter in Champions League contro il Real Madrid: “L ‘Inter ha giocato benissimo il primo tempo, il Real non meritava di vincere. Ha perso qualcosina dal punto di vista tecnico ma sul mercato si è comunque mossa bene. Dzeko e Correa sono giocatori di notevole importanza, non era facile sostituire Lukaku. Gettare la croce addosso a Dzeko per questa sconfitta è sbagliato. C’è stata un po’ di sfortuna. L’Inter è calata fisicamente nel secondo tempo e Ancelotti ha avuto il merito di mettere dentro due ragazzi che hanno fatto la differenza. Il pareggio sarebbe stato più giusto. L’Inter poi, di tutti i personaggi che ha perso, compreso Eriksen, ha perso un uomo come Oriali, e alla lunga peserà”.

Inzaghi ha sbagliato i cambi?
“Si sapeva che veniva fuori da una comfort zone, non ha mai vissuto fuori dalla Lazio dove Lotito e Tare lo hanno sempre protetto. Ora va in mare aperto, con una bella corazzata sì ma sempre in mare aperto. Ora dovrà crescere anche lui ma un po’ di tempo gli va lasciato”.

Conte tornerebbe in questa Inter?
“Io credo di no, il suo lavoro non era completamente finito ma quando gli è stato detto che gli sarebbero state vendute alcune pedine, e lui sentiva che fosse una sua creatura, ha deciso di andare via. Era convinto che se avessero mantenuto la solidità di quella squadra, Hakimi compreso, avrebbe potuto costruire qualcosa d’importante”.

Così parlò Massimo Brambati.

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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