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Per fortuna William Punghellini c’è e … dice cose fuori dal coro in materia di Uefa e Super Lega

Il calciofilo ed ex massimo dirigente della serie D, informato e controcorrente, non le manda a dire

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La Super Lega, rivoluzionario progetto calcistico lanciato, domenica scorsa da 12 importanti società calcistiche europee, disegno ideato in particolare da Florentino Perez (Real Madrid) e Andrea Agnelli (Juventus), ecco, un po’ per l’improvvisazione degli attori protagonisti, un pochino per le proteste delle altri parti in causa, ecco è già tramontato. Ma niente sarà come prima e qualcosa bisogna fare per provare a rilanciare il sistema football. Via social, William Punghellini, ex presidente della Serie D, ex dirigente di società calcistiche, uomo impegnato e calciofilo informato, forte della sua esperienza, ecco ha postato recentemente quanto segue:

 

In questi giorni l’attenzione generale è stata indirizzata sulla questione Superlega di calcio, improvvisamente i Governi e gli organi d’informazione si sono buttati a capofitto su questa disputa pallonara, trascurando la gravissima situazione economica che tutta l’Europa sta attraversando e la drammatica realtà sanitaria che, nonostante la campagna vaccinale, continua a mietere tantissime vittime. In questa situazione tutti si sono dilettati a esprimere opinioni, spesso non conoscendo neanche i termini e i dettagli, giudicando le persone ed esternando lezioni di socialità e moralità. Nel merito dell’iniziativa partorita da dodici delle maggiori Società calcistiche Europee ogni opinione è lecita e forse meriterebbe analisi approfondite. Ciò che però appare assolutamente intollerabile sono i giudizi espressi con molta spocchia dal Presidente dell’UEFA, assolutamente fuori contesto. Il signor Ceferin presidente dell’organismo europeo di calcio, in questi ultimi due anni in presenza di una realtà drammatica che tutto il continente europeo ha dovuto affrontare, non si è mai distinto per azioni sociali e concrete tese ad affrontare e alleviare le problematiche del calcio, cercando di contenerne i costi (casomai diminuendo come esempio, il suo mega stipendio) o partorendo iniziative sociali. Questo illuminato dirigente si è invece distinto per avere imposto l’effettuazione di gare calcistiche internazionali in piena pandemia che hanno causato un’esplosione dell’infezione con migliaia di morti (un caso su tutti la partita Atalanta-Valencia della scorsa primavera). Quest’anno sempre lo stesso dirigente ha preteso la disputa del campionato europeo di calcio con la presenza del pubblico ricattando e minacciando le Nazioni contrarie, per soli scopi commerciali e finanziari, in barba a qualsiasi osservazione o pronunciamento che cerca di salvaguardare la salute delle persone. Fa quindi sorridere per non dire indignare ascoltare certi giudizi quando non si ha l’umiltà di guardarsi allo specchio.

Così postò, via Facebook, il calciofilo (manca assai alla politica calcistica italica) William Punghellini. Ah … giusto un anno fa, intervistato ad hoc, sempre Punghellini, sulla massima categoria dilettantistica calcistica, cambiando discorso … ma non troppo, così si era espresso:

“La LND è diventato un centro di potere dove le società sono solo numeri e dove non hanno nessun ruolo decisivo se non sul piano economico ed è una struttura verticistica, dove le parole partecipazione e democrazia si sono perse nel tempo. La situazione che stiamo vivendo fotografa perfettamente una realtà distante anni luce dalla base. Mancano rinnovamento, progetti, idee e capacità di ascolto“.

Ebbene, a distanza di un anno, Ceferin e soci, coloro i quali oggi si ergono a moralizzatori (attenzione a esagerare), per mettere mano a tale situazione hanno fatto qualcosa?

Stefano Mauri  

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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