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E’ la Juve di nessuno, non quella di Sarri. Ma perché Pjanic non da mezzala?

La Juve, alla ripresa dopo il lockdown, pare essersi persa nel sole di giugno. E Cr7?

 

Persa, ai rigori, ma dopo aver giocato malissimo due partite (col Milan e la finalissima col Napule), pure la Coppa Italia, ecco questa Juventus, oltre a non essere ancora, (già ma quando lo sarà?), la Vecchia Signora di Mister Maurizio Sarri (è un Maestro, non un gestore), purtroppo pare essere la squadra, in parte da rifondare, di nessuno. Passerà la nottata? Tutto dipende dalla lunga pausa forzata causa emergenza Covid-19? Il richiamo di preparazione darà i suoi effetti ad agosto per la ripresa dell’ossessione Champions League? Solo il tempo risponderà a questi quesiti, ma l’impressione è che tecnico e Madama, proprio non si piglino. Ah… disturbato dalle voci di calciomercato e dalla voglia, ricambiata, di Barcellona, mah … Pjanic si è squagliato manco fosse neve al sole. Ohibò, ma dato che fondamentalmente, l’ex pupillo di Max Allegri (e se tornasse lui, sulla traballante panchina del fu sarrista… Sarri?) rimane una mezzala, ma perché non impiegarlo alla sinistra estrema di Bentancur e Ramsey (ah quant’è fragile il forte gallese!) in un centrocampo a tre? Boh… Nel frattempo, Cristiano Ronaldo (valige pronte?), mai come quest’anno soffre la mancanza, in organico allorquando Higuain è Ko, di un centravanti alla Mandzukic col quale interagire, coinvolgendo pure quel Dybala che non sarà mai una prima punta o un falso nove. Ergo… indubbiamente Sarri ha le sue colpe, ma chi l’ha scelto, non costruendogli una squadra a immagine e somiglianza, (vero Paratici e Nedved?), innocente del tutto … non è, no?

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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