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L’Atalanta? Grande squadra in Italia, ma in Europa fa fatica. E come mai?

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Quindi l’Atalanta allenata da mister Gasperini (ma è da grande club o no?), in Italia, in questa serie A in via di definizione (verso l’alto o il basso?), sta facendo cose straordinarie. E … beh potrebbe tranquillamente riclassificarsi al quarto posto tra qualche mese. Scommettiamo?

Sì, dopo Juve (con le grandi squadre si esalta e la sfanga comunque sempre col giuoco o coi giocatori), Inter (si contenderanno lo scudetto questi sodalizi, ma i bianconeri restano favoriti) e Napoli (fine ciclo sotto il Vesuvio con Ancelotti che vorrebbe cambiare panchina?) c’è la Dea nerazzurra, questo (ovviamente) Lazio, Roma (ah … quanti infortuni) e Milan (Stefano Pioli se ci sei batti un colpo) permettendo.

Come mai i nerazzurri bergamaschi, sfavillanti in Italy, ahinoi vengono presi a pallonate in Europa?

Mah, dietro le attuali (ma domani è un altro giorni) difficoltà calcistiche atalantine europee potrebbero esserci i seguenti vari fattori: inesperienza, la serie A poco allenante (ma è davvero così?), scarsa abitudine a giocare contro avversari quotati abituati a esibirsi a ritmi velocissimi, stress da Champions, poca dimestichezza ad adattarsi agli schemi altrui (il buon Gasp, integralista del football offensivo, non cambia mai in base a chi si trova dinanzi) patemi fisiologici da praticantato e sfortuna.

Detto ciò, se tra un anno l’Atalanta tornerà nuovamente in Champions League, certamente sarà più pronta. Questo è poco, ma sicuro.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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