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Di Francesco è un top trainer, Spalletti deve vincere, Sarri rimane, chi il nuovo Ct?

 

 

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Partiamo dalla fine, cioè da mister Maurizio Sarri (maestro di calcio, eterno non vincente o grande bluff?) il quale avrebbe praticamente deciso di restare al Napoli. A proposito: il tecnico del Napule non è sessista o razzista, semplicemente ahiluinon eccelle in materia, cosa importante in questo football moderno, di pubbliche relazioni. E il team partenopeo non lo aiuta nemmeno tanto. Che ve ne pare?

Luciano Spalletti? Lo “Sciamano Nerazzurro” se vuole restare a Milano ad allenare il sodalizio nerazzurro deve assolutamente conquistare un posto al sole in zona Champions League, altrimenti in casa interista partirà l’ennesima rivoluzione tecnico – tattica. E … scommettiamo che il gruppo Suning durante la prossima campagna acquisti cessioni non destinerà troppi soldi al calciomercato?

Chi al posto di Spalletti, ammesso e non concesso venisse licenziato oppure … decidesse lui, in caso di flop, di lasciare?

Innanzitutto servirebbe chiarezza nella stanza dei bottoni dove, tra Ausilio e Sabatini, uno è di troppo, no? Poi pieni poteri al direttore sportivo e spazio all’arrivo di un vero general manager e di un trainer tra la seguente rosa di nomi: Garcia, Simone Inzaghi e Simeone.

Chi sarà l’erede di Gianpiero Sventura fu Ventura nelle vesti di commissario tecnico dell’Italia?

Uno tra Mancini, Ancelotti (il favorito), Di Biagio (potrebbe restare dopo l’interregno) e Ranieri.

Applausi per Eusebio Di Francesco, bravissimo allenatore di una bella, deve solo trovare continuità e mantenere l’equilibrio, Roma. Sì ormai Di Francesco è un top coach. Chapeau!

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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