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Sì adesso a quanto pare il Milan è destinato davvero al broker cinese Li

 

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Così, quando tutto sembrava sul punto di saltare, il broker cinese Yonghong Li, grazie anche a un’intuizione del general manager in pectore Marco Fassone e del consulente Riccardo Agostinelli, attraverso il fondo finanziatore americano Elliot beh ha trovato i soldi necessari a chiudere, in suo favore, l’affaire Milan. Almeno, così pare, anche se il detto mai dire mai, prima o poi, attendendo il closing fissato per il 14 aprile, chissà… potrebbe pure tornare.

A proposito, mister Li, vale a dire l’unico superstite della cordata, poi squagliatasi, inizialmente interessata a ricevere il (costoso) testimone da Silvio Berlusconi, alla fine nelle casse Fininvest verserà circa 520milini di euro. Sotto forma di caparra a Milano sulla rossonera sponda dei Navigli sono comunque già arrivati 250milioni, i restanti giungeranno nei prossimi giorni.

Ora detto che col denaro già arrivato il Milan potrebbe teoricamente già pensare alla stagione 2017 – 2018, nel frattempo Li dovrà sbloccare i denari con la Cina oppure ricapitalizzare. Ma soprattutto, aspetto prioritario questo, entro la metà di aprile, la parte acquirente dovrà produrre tutta la documentazione necessaria per consentire al closing di andare serenamente in porto prima di Pasqua. E si spera sia davvero la volta buona questa, evitando altri brividi e ulteriori grattacapi. No?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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