
Ma alla fine, il fatidico closing che dovrebbe sancire il passaggio ufficiale del Milan da Silvio Berlusconi alla cordata cinese si farà o … non si farà il prossimo 13 dicembre? Risposta negativa: causa motivi burocratici se ne riparlerà nel 2017. Forse…
Allora ufficiosamente gli acquirenti avrebbero trovato tutti i 420 milioni necessari per chiudere la trattativa e l’amministratore delegato ombra Fassone è fiducioso in merito alla buona riuscita dell’affare entro i nuovi termini stabiliti. Nel frattempo, l’ex dirigente di Inter, Napoli e Juventus, alla Sino Europe (società che rappresenta il gruppo orientale interessato al team rossonero) ha chiesto di svelare le generalità dei componenti della cordata. Mossa questa indispensabile per la richiesta, accettata, giunta a Fininvest di concedere una deroga al closing. I motivi dello slittamento? La burocrazia indispensabile a smuovere capitali ingenti in Cina ha tempi biblici.
Particolare non indifferente: dall’Oriente arriveranno subito altri 100milioni /da destinare al mercato di gennaio?) a garanzia della concessione della deroga al closing verso l’anno che verrà. Nelle scorse settimane comunque, condizionale d’obbligo: Berlusconi (supportato da Galliani e da qualche esponente di compagini calcistiche lombarde) in persona, (sotto, sotto ancora spera che tutti salti per tenersi il suo giocattolo calcistico?) si sarebbe attivato nel tentativo di trovare imprenditori e compagni d’avventura coi quali, dovesse andare a ramengo la megatrattativagalattica, proseguire a gestire un Milan giovane, italiano e di prospettiva.
Ciò detto, ribadiamo che sembrerebbero decisamente esserci tutti i presupposti affinchè finisca l’era leggendaria del Berlusca in rossonero. E i cinesi affiderebbero al tandem Fassone&Mirabelli euro sonanti destinati al calciomercato estivo. Ma finirà davvero così? Lo scopriremo vivendo del resto: mai dire gatto se non l’hai nel sacco. Vero Trapattoni?
Stefano Mauri