
Eh già, la conferenza stampa di presentazione del doppio ritiro estivo del Napoli è stata un’occasione per Aurelio De Laurentiis, presidente del club azzurro, di fare il punto su numerosi angoli riguardanti la realtà che dirige. Ah, De Laurentiis, (ma festeggiare solo il suo Napule, no?), tra i vari concetti espressi ha tirato una bordata alla Juventus: “I pronostici non si fanno, portano iella. Sul Mattino c’era scritto che noi e la Juve siamo stati quelli che negli ultimi hanno raggiunto i massimi livelli con una certa costanza. Lei sa che la squadra del nord non ha giocato sempre in maniera chiara. Io vi assicuro che il Napoli ha sempre giocato in maniera chiara. Il mio è un modus vivendi. Quando a un certo punto mio zio Dino mi disse ‘Aurelio, vieni con me in America’, io avevo 19 anni e mi volevo divertire ancora nel mio paese. Lui mi disse che questo era un paese che non regalava nulla a nessuno e aveva ragione, l’ho verificato sulla mia pelle, mentre l’idea del sogno americano è sempre esistita. Ma, piatto ricco mi ci ficco, abbiamo fatto con successo il cinema e credo di aver fatto abbastanza bene nel calcio pur non essendo mai stata la mia prima scelta quando ho iniziato. Io da bambino come sapete giocavo a basket”.
Ospite di Maracanà, a TMW Radio, invece, Marco Bellinazzo (Il Sole 24 Ore), ha parlato di quanto detto Paolo Ardoino, CEO Tether, (“Juventus non ci ha permesso di partecipare all’aumento di capitale”): “E’ stato fatto un aumento di capitale riservato, che ha sottoscritto l’azionista di maggioranza e quindi è stato escluso Tether, non c’è nulla di cui lamentarsi tecnicamente parlando, anche se aspira a un maggior coinvolgimento. La Juve ha sempre gestito con un altro fondo, fino a poco tempo fa, i rapporti in questo modo. Gli azionisti di maggioranza sono intesi come meri investitori”. Questo è quanto, buon lavoro alla Juve targata Comolli-Chiellini.
Stefano Mauri