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Perchè non fare in tutta Italia, il lavoro di screening che si fa in Emilia Romagna?

Il dottor Attilio Galmozzi torna a postare in tema di Coonavirus e lancia un appello

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La Lombardia ancora in difficoltà nella lotta alla diffusione del maledetto virus? Attilio Galmozzi, medico presso il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Crema lancia il seguente appello via social…

Dunque, in Emilia Romagna si sta procedendo con un lavoro di screening e mappatura molto intelligente. Nelle farmacie, con modalità di accesso in sicurezza, sarà possibile effettuare test sierologico per una vasta popolazione studentesca (e famigliari e conviventi) nell’ottica della diagnosi precoce e contenimento del virus.
In Lombardia per un tampone (che è vero che si tratta di un’indagine differente ma pur sempre diagnostica) se ti va bene aspetti 3 gg, se no in media 5 (con qualche eccezione intendiamoci). Altrimenti, c’è pur sempre il buon Pronto Soccorso dove al massimo te lo fanno. Anche le linee dedicate alla popolazione studentesca ormai viaggiano a ritmi lenti. 
Approcci diversi, molto diversi. Anche in Veneto (che non è governato da un rivoluzionario comunista zapatista) l’accesso alle indagini sierologiche è molto più fluido e diffuso. 
In Emilia si può fare nelle farmacie, in piena sicurezza. In Lombardia no. Non si può fare negli ambulatori dei MMG e PLS (posso capire che spazi ridotti e promiscuità potrebbero essere un rischio, ma le farmacie non sono 2870 mq) ma, certamente nei locali messi a disposizione delle strutture sanitarie (limitati e insufficienti se l’andamento dei contagi sarà questo) e, ovviamente, negli ambulatori privati, dove pagando ti fanno il test che desideri. 
Queste difformità evidenti, in questo caso tra regioni confinanti, rendono palese sia l’approccio differente sia le priorità. Se serve mappare e diagnosticare velocemente i positivi, perché non copiare qualche buona prassi? No, qui preferiscono perseverare sulla strada intrapresa (con insuccessi palesi) nei mesi scorsi. 
Così postò sulla sua pagina Facebook il dottor Attilio Galmozzi da Crema, provincia di Cemona
Stefano Mauri
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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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